

l`opera di barthes sui segni e sulla "scrittura", la scrittura della moda, del mito, dell`eros, del cinema, della fotografia, della musica, della letteratura... si sottrae programmaticamente alla sua riducibilita` a oggetto. percio` il titolo con roland barthes alle sorgenti del senso a questo libro che intende dare voce a barthes e, con lui, a ciascuno di noi.



pubblicato nel 1749, "tom jones" racconta la storia di un trovatello, abbandonato in circostanze misteriose nella dimora del giudice allworthy, l`adolescenza spensierata, l`amore corrisposto per sophia, ma anche le peregrinazioni del giovane in giro per l`inghilterra.


"so che mi meravigliero` ancora ed e` per questo che parto. mi affascina l`idea di intrufolarmi all`interno di un negozio di tappeti, poter condividere le giornate con venditori e clienti, aiutare a servire il te` fumante e assaporarlo in mezzo ad alcatifa, kilim, sofreh, jajim e namakdan... sara` come entrare nella caverna di ali` baba`, quella caverna piena di tesori che tanto ci faceva sognare quando eravamo piccoli. e non avrei potuto essere piu` fortunata, giacche` saro` ospite di una famiglia di commercianti del bazar di isfahan. come samarcanda e timbuctu, isfahan e` una citta` mitica ed e` sufficiente pronunciarne il nome per evocare mondi incantati".

"il teatro, di per se`, consente di vivere nuove identita` e se l`identita` e` anche la forma che il mondo ci da`, il teatro consente di togliere una pelle e indossarne un`altra. consente, anche alla persona disabile, di avere una propria "altra" vita magari piu` semplice da accettare e da manifestare di quella che realmente gli appartiene. permette di prendersi un innocua vacanza, anche se per poco e all`interno del gioco della recita, da quel penoso sentimento del limite personale che, seppure reso un po` piu` consapevole dall`ineludibile lavoro di elaborazione del lutto, e` pur sempre troppo difficile da tollerare ".


i solitari deliri e le tortuose riflessioni di un giovane scrittore errante nella vita urbana, accompagnato dalla sua inesorabile antagonista, la fame. un romanzo che sta sulla soglia della grande letteratura del novecento.

nietzsche, kraus, robert walser, adorno, bazlen, ce`line, benjamin, freud, benn, brecht, schreber, wedekind, bloy, reich, le`autaud, heidegger, michelet, stendhal, marx, weininger, simone weil, stirner, flaubert, hofmannsthal: di loro - e di altri (tutti appartenenti a quell`eta` arcaica che fu chiamata ) - si parla in questo libro. sono incontri che hanno lasciato traccia in saggi, indagini, articoli composti nel corso di piu` di vent`anni e qui presentati nell`ordine in cui sono stati scritti. le connessioni sono molto fitte - e dovrebbero affiorare strada facendo. cosi`, se all`inizio incontriamo la tesi di nietzsche su , alla fine le rispondera` un saggio su quel terrore delle favole che sta sul fondo della disputa teologica di platone contro omero e ancora oggi opera fra le quinte della nostra mente. come anche: percorre il libro da capo a fondo, ma gia` e` accennato nel titolo, un simultaneo omaggio ai mani di walter benjamin e di alfred hitchcock.




e` la storia di una famiglia triestina di sloveni trapiantati a palermo dalla fine dell`ottocento, e qui inventori e titolari di una bottega antiquaria diventata un`istituzione. nel testo contiene una nota al volume di leonardo sciasca.

l`idea dell`esistenza del cannibalismo appena oltre i confini della propria cultura e` antica e universilmente accettata nonostante una documentazione per nulla probante. passando dal mondo preistorico all`impero azteco, alle culture africane e della nuova guinea, arens dimostra come tale credenza in un cannibalismo universale, distinto da pratiche rituali o di sopravvivenza effettivamente osservate, rappresenti un mito di cui si servono i membri di un gruppo per rivendicare il proprio diritto al monopolio della cultura e giustificare l`emarginazione o addirittura l`eliminazione del diverso. un mito che, nelle civilta` occidentali e` stato sostenuto e alimentato con l`avallo dell`antropologia, scienza messa dunque in discussione dall`autore.






giovanna d`arco (1412-1451), la "pulzella di orleans" proclamata santa nel 1920, e` probabilmente una delle piu` leggendarie figure della storia francese, oggetto di curiosita` e interesse intramontabile. e solo di pochi mesi fa la controversia sulle sue reliquie, venerate come autentiche e rivelate false dalle analisi scientifiche. registi come dreyer, rossellini, preminger, herzog si sono cimentati a raccontare in un film la sua storia, che il breve libro di krumeich ricapitola con vivacita`, seguendo la stupefacente parabola di questa adolescente che nel pieno della guerra dei cento anni, sentendosi chiamata da dio, seppe con la sua personalita` carismatica trascinare le truppe francesi alla vittoria rompendo in particolare l`assedio degli inglesi a orleans nel 1429, per poi cadere in breve in sfortuna e finire, a soli diciannove anni, condannata al rogo come eretica.

cacciandosi nella stiva di una baleniera, gordon pym si imbarca in un viaggio senza ritorno oltre i piu` lontani confini della ragione. tra le piu` ossessionanti fantasie di poe (1809-49), eccezionale poeta del mistero e dell`allucinazione.



















hector cross non e` un eroe: e` soltanto un uomo. ma quando un uomo come hector cross perde tutto quello che ha, il suo dolore e la sua furia possono essere devastanti. una mano assassina ha spezzato la vita di hazel bannock, la donna che amava e che stava per dargli una figlia. ora hector e` rimasto solo... e come unica compagna ha un`indomabile sete di vendetta e di giustizia. e il momento di riunire la squadra di un tempo, i membri della cross bow security. e il momento di tornare nella terra del nemico, che sia il deserto dell`africa nordorientale o la city di londra. e il momento di combattere qualcuno che hector credeva di aver sconfitto e che, invece, pare aver rialzato la coda velenosa come uno scorpione. ma bastano pochi passi nella follia e nella violenza perche` cross capisca che il nemico ha molte facce. volti nascosti in torbidi segreti di famiglia, che hazel non ha mai avuto il coraggio di confessargli. segreti che forse sono legati al trust della famiglia bannock, un fondo quasi inesauribile di denaro, un accordo nato a fin di bene ma che rischia di innescare un`incontrollabile spirale di crimine e di ingiustizia. hector cross ha una sola certezza: qualcuno e` tornato dal passato per colpire lui e tutto cio` che gli e` caro. qualcuno affamato di potere e di denaro, ebbro di violenza e di perversioni, assetato di sangue.

tony last, gentleman inglese, vive con la moglie e un figlioletto a hetton, una grande tenuta di campagna vittoriana dove cerca di mantenere in vita le vecchie tradizioni di famiglia. sua moglie brenda si innamora di un giovane di poco valore. la morte del figlio in un incidente scatena la fine dell`universo di tony. brenda lo abbandona e chiede il divorzio a condizioni tali da costringerlo a rinunciare a hetton. tony si unisce allora ad un esploratore che parte per il brasile alla ricerca di una mitica citta` perduta che il gentleman sogna come il doppio di hetton. tutto si conclude disastrosamente, nell`ironica celebrazione dell`arte del racconto, in una sorta di mito di sherazade rivisitato.


dopo "critica della modernita`", jean clair ritorna con "la responsabilita` dell`artista" a fustigare gli "eccessi" dell`arte contemporanea con una ricostruzione delle vicende delle avanguardie nel xx secolo al di fuori degli schemi della storiografia ufficiale. quali inquietanti connessioni legano l`espressionismo e il nazismo? perche` l`astrattismo e` diventato la lingua universale? e perche` il sentimento del vuoto tipico di certa cultura americana, dalla pop art al minimalismo, e` stato imposto come stile internazionale? siamo certi che in movimenti come il neoespressionismo e la transavanguardia non si celino nostalgie nazionaliste? jean clair, rispondendo a questi interrogativi, sfata il mito dell`artista ribelle e dell`avanguardia come "arte all`opposizione" per rivelare inattese complicita`, consce o inconsce, con i versanti piu` oscuri e minacciosi di un secolo tormentato.

l`"ipparco" e` uno tra i piu` eleganti e ironici dialoghi giovanili di platone. la sua autenticita` e` stata messa in dubbio, ma giovanni reale, sulla scorta dell`ermeneutica gadameriana, adduce argomenti definitivi per l`attribuzione platonica. la tesi fondamentale del dialogo e` che il "guadagno" e` un "bene", e, poiche` tutti non vogliono altro che il bene, allora ogni uomo vuole il guadagno, quindi e` amante del guadagno. cosi` l`ipparco e` solo in apparenza privo di conclusione, mentre esprime la verita` di fondo del pensiero socratico, che qui platone accetta pienamente, e che presenta e difende con la sua grande arte.







dafnis, segretaria devota ed innamorata dell`avvocato di baires joaquin raventos, e` sgomenta spettatrice del divampare della passione del datore di lavoro per una strana cliente, la bella vedova thedenat, una giovane ebrea che aveva contratto un matrimonio di convenienza per sfuggire alla persecuzione antisemita in europa. dafnis sa che i due si preparano ormai alle nozze, ma un giorno, al ritorno in ufficio dopo le vacanze... il colpo di scena con il quale si chiude la prima parte del romanzo viene giustificato nella seconda parte, che narra la stessa vicenda da un`altro punto di vista.







Vincent Downs, tenente sotto copertura della polizia di Las Vegas, si ritrova accidentalmente coinvolto nella sparizione di una partita di droga che attira contro di lui l'ira di due boss criminali. Uno di questi fa rapire il figlio sedicenne di Vincent, promettendo di liberarlo solo dopo la restituzione della cocaina. Inizierà così una corsa contro il tempo per salvarlo.

primo novembre 1897: su una panchina di corso re umberto a torino, un gruppo di liceali decide di dar vita a una squadra il cui nome e` frutto di interminabili discussioni. "ancora qui!" ripercorre questi centoventi anni di storia intrecciando alle vicende bianconere le tante storie di un paese che e` passato dal calesse all`automobile alla rivoluzione tecnologica, cambiando praticamente tutto: assetti, scenari politici, collocazione internazionale e molto altro ancora, tranne quella maglia bianconera che da ben dodici decenni scandisce la passione e i sentimenti di milioni di tifosi.








l`opera fu divulgata nel 1452 e stampata nel 1485 con lettera del poliziano e dedica a lorenzo il magnifico. e` suddivisa in dieci libri: i primi tre trattano della scelta del terreno, dei materiali e delle fondazioni; il quarto e il quinto, dei vari tipi di edifici in rapporto alla loro destinazione pratica; il sesto, della bellezza architettonica; il settimo, l`ottavo e il nono, rispettivamente dei templi, degli edifici pubblici e privati; il decimo dell`idraulica. l`opera non si rivolge tanto ai tecnici, quanto al pubblico di educazione umanistica, ed e` significativo l`uso della lingua dotta, il latino. l`alberti si orienta verso un concetto aristocratico dell`architetto, inteso specialmente come progettista.






muovendo con ritmo incalzante da una tipica storia d`onore ambientata ai tempi dell`unificazione spagnola, "fuente ovejuna" e` un dramma politico-sociale che elegge a propria protagonista l`intera comunita` del villaggio che da` il titolo all`opera. di fronte all`ennesima angheria del tiranno locale - la pretesa di esercitare lo ius primae noctis - i due giovani sposi lorenza e frondoso chiamano il popolo a ribellarsi, in nome di una "limpieza de sangre" piu` forte di qualsiasi presunta nobilta`. l`affronto subito diventa allora solo il pretesto per una rivendicazione corale e collettiva della dignita` umana che esige il proprio diritto al rispetto e alla giustizia contro i soprusi del potere.

roberto pertici in questa fondamentale opera in tre volumi che ha accompagnato per piu` di cinquant`anni il suo itinerario intellettuale e umano, roberto vivarelli rilegge la storia dell`italia postunitaria mostrando come il fascismo sia il frutto, non la causa, delle debolezze dello stato liberale, incapace di gestire la propria trasformazione in stato democratico dopo l`avvento del suffragio universale. orientata da tale ipotesi interpretativa e sorretta da una rigorosa documentazione, questa opera e` molto piu` di una cronaca delle vicende italiane tra il 1918 e il 1922: al di la` della guerra, infatti, il problema delle origini del fascismo trova qui la sua definizione nell`intero contesto della storia politica, istituzionale e sociale dell`italia dopo l`unita`. questo primo volume copre il periodo fra l`ultimo anno di guerra e l`impresa dannunziana di fiume nel settembre 1919.

un libro animato di grande formato e impatto visivo per scoprire il corpo umano attraverso suggestive tavole anatomiche. l`ingegnoso sistema di alette permette di esplorare in profondita` tutte le meraviglie del nostro organismo. le quattro grandi sagome si aprono mostrando i muscoli, i nervi, il flusso sanguigno e lo scheletro, in un viaggio attraverso gli organi, il sistema riproduttivo, il cervello... questo approccio, dettagliato e artistico, introduce i bambini alla bellezza dell`osservazione scientifica. joelle jolivet ha scelto la linoleografia come principale mezzo di espressione. in tutti i suoi lavori ritroviamo il gusto per i particolari e per il disegno dal vero. eta` di lettura: da 8 anni.

l`architettura di milano dal 1945 al xxi secolo rende la citta` unica in italia per il respiro internazionale: attraverso 150 schede critiche, disegni e fotografie originali, si ripercorre la storia di una via italiana alla modernita`. un pool di autorevoli studiosi e progettisti esamina criticamente in questo volume gli edifici piu` significativi (edilizia residenziale, uffici, monumenti, chiese) "firmati" da celebri architetti italiani e stranieri che nel corso degli ultimi 75 anni hanno assegnato a milano un ruolo importante nel panorama internazionale rendendola un "museo a cielo aperto" dell`architettura moderna e contemporanea. l`apparato fotografico di sosthen hennekam, il ridisegno delle piante degli edifici e le mappe della citta` per individuarli conferiscono al volume una qualita` tecnica ed estetica.


un vocabolario che comincia con un "abbraccio" e prosegue con "cuore", "dedica", "incontro", "notte", e "piangere" in cui barthes interviene con il suo sottile ingegno di linguista a collezionare tutti questi discorsi spuri in un unico soliloquio. per il grande pensatore francese l`amore e` un discorso sconvolgente ed egli lo ripercorre attraverso un glossario dove recupera i momenti della "sentimentalita`", opposta alla "sessualita`", traendoli dalla letteratura occidentale, da platone a goethe, dai mistici a stendhal. si realizza cosi` un repertorio suffragato da calzanti riferimenti letterari e da obbligati riferimenti psicanalitici sul lessico in uso nell`iniziazione amorosa.

una squadra di giornalisti provenienti dalle principali realta` d`informazione del nostro paese - da "report" a "piazzapulita", da "presadiretta" a "nemo", dal "corriere della sera" a "l`espresso" - racconta in questo volume i casi che hanno segnato l`italia degli ultimi anni. gli integralisti di casa nostra, i ciarlatani della salute, le infiltrazioni mafiose e molto altro. ogni capitolo del libro riapre una pagina di attualita`, ricostruita come nella miglior tradizione del giornalismo d`inchiesta. prefazione di riccardo iacona.

che rapporto deve avere un artista con il potere? che ruolo deve interpretare uno scrittore quando il suo paese e` governato da un regime? julio cortazar, il grande scrittore argentino, aveva le idee chiare: un artista non puo` resistere a un regime avverso, che impedisce l`attivita` intellettuale; deve preferire l`esilio. per la prima volta in assoluto vengono raccolte e pubblicate le carte della polemica che julio cortazar ha intrattenuto con liliana heker, giovane scrittrice di talento, dal 1978 ai primi anni `80. la heker aveva scelto di resistere, di scrivere, durante gli anni della dittatura militare argentina. la pubblicazione delle lettere finora inedite di julio cortazar ad abelardo castillo consente di ricostruire un`epoca e i rapporti tra due generazioni che hanno fatto grande la letteratura sudamericana.

il filebo rappresenta l`ultima e la maggior opera etica di platone. tuttavia, rientra a pieno diritto anche nel novero dei dialoghi dialettici. tre sono i temi che si intrecciano lungo il dialogo tra protarco e socrate: le domanda su quale sia la "vita buona" per l`uomo; la questione teoretica centrale del bene e della sua natura; e, infine, il tema della vita divina e l`uomo. ma il vero argomento trattato dal filebo e` il "piacere". attraverso una lunga e dettagliata analisi dei vari tipi di piaceri, a partire dalla prima e fondamentale distinzione tra piaceri corporei e piaceri spirituali, platone giunge da una parte a condannare la concezione edonista della vita che identifica senza mezzi termini il piacere sensibile con il bene arrivando a conclusioni assurde; dall`altra, pero`, non respinge tutti i piaceri in blocco. l`uomo, infatti, non e` un sasso: e` necessario, percio`, condurre una vita temperante che consenta di dedicarsi a quelle conoscenze che garantiscono maggiori e piu` elevati piaceri, tanto piu` che non vi puo` essere conoscenza senza godimento del conoscere. tutto e` misto: ma i misti buoni sono soltanto quelli "misurati". quest`edizione e` curata da maurizio migliori, autore di una delle piu` cospicue monografie su questo dialogo (l`uomo fra piacere, intelligenza e bene, vita e pensiero, milano 1993) ed esperto internazionale dei dialoghi dialettici di platone. la sua introduzione e` una guida sintetica e precisa al dialogo. le note al testo sono brevi ed essenziali e rispondono all`esigenza di chiarire i passi e i concetti piu` controversi e difficili. le parole-chiave permettono di entrare in profondita` ma con immediatezza nel nucleo dello scritto. la bibliografia raccoglie gli studi piu` importanti sul filebo degli ultimi cinquant`anni. il testo greco a fronte e` quello dell`edizione critica oggi di riferimento (j. burnet, platonis opera, "scriptorum classicorum bibliotheca oxoniensis"), di cui conserva struttura di riga e numerazione.