






questo libro nasce quasi per caso: una figlia che va via di casa chiede alla madre qualche ricetta per la sua nuova famiglia, segreti culinari condivisi nella loro vita complicata, a volte conflittuale e dolorosa. una richiesta che fa esplodere, in maniera imprevedibile, incontrollata e percio` forse piu` libera, la memoria dell`autrice. annotare i piatti di famiglia diventa l`occasione per ripensare al proprio passato, riflettere su quelle origini che sono il nodo delle nostre esistenze. il padre ungherese che in italia non si e` mai sentito a casa sua; la madre sofferente sprofondata in una depressione da cui si liberera` soltanto con la morte, le tradizioni magiare che si combinano con la tradizione abruzzese fatta di cibi poveri e sempre troppo uguali, i piatti di cetriolo e yogurth con cui la nonna, nata a costantinopoli, alimentava il suo esilio e la sua memoria, il sapore acre della marmellata di rose, la lussuria appiccicosa del locum, lo strudel ai semi di papavero della zia rosa, transfuga nel 1956 di una ungheria di cui conserva gelosamente segreti preziosi. e la cucina il luogo della memoria, i ricordi si affollano, si sovrappongono, scanditi da quei piatti, sei in tutto, che fanno da titolo ai capitoli di questo libro e comprendono una intera esistenza.


"la schiena curva sul remo, ascoltavo le onde contro la prua ed il vento che spesso mutava, ora libeccio ora maestrale e qualche volta grecale, dalla grecia, dalla cara grecia, sempre lasciata con inutili pianti, perche` i marinai non sentivano ragione ed un po` di olio ed un po` di farina e naturalmente un po` di schiave, dovevano pur imbarcarle. per me era il secondo viaggio, con le altre e con gli altri che sul mare di giorno erano tutti legati ad una sorte e di sera, invece, alle prime stelle, scendendo a riva per la notte, chi comandava, chi obbediva e chi faceva servizi per tutti..."





"col promuoversi i buoni costumi si promuove anche la pace comune de` cittadini e per conseguenza il bene di tutto lo stato. questa e` una verita` cosi` evidente che si prova da per tutto colla sperienza: quei sudditi che sono ubbidienti a` prece`tti di dio sono necessariamente ancora ubbidienti alle leggi de` principi. la stessa fedelta` che conservano i vassalli verso dio li rende fedeli ai loro sovrani. la ragione e` chiara: quando i sudditi sono ubbidienti ai divini comandamenti, cessano le insolenze, i furti, le frodi, gli adulteri, gli omicidi. e cosi` fiorisce lo stato, si conserva la sommessione al sovrano e la pace tra le famiglie."


una silloge di testi non narrativi di italo calvino: articoli apparsi su riviste e quotidiani, interventi a congressi, interviste, introduzioni, cataloghi, lettere... testi eterogenei per forma ma compatti per i temi trattati: dalla riflessione sul rapporto con il lettore al problema del tradurre, al legame con la tradizione e l`avanguardia.



romanzo per molto tempo conosciuto col titolo di "confessioni di un ottuagenario", titolo voluto dagli editori, che lo pubblicarono postumo nel 1867, perche` i lettori non avessero il dubbio si trattasse di un libro di propaganda politica. il protagonista, carlo altoviti (carlino) che l`autore dice essere nato nel 1775, narra nel 1858, i propri casi intrecciandoli con quelli dell`italia, dal crollo della societa` settecentesca sotto i colpi dei nuovi tempi rivoluzionari, al temprarsi della nazione italiana durante la restaurazione, alle prove di liberta` sui campi di battaglia.






vittorino andreoli per la prima volta pone sul lettino dello psichiatra i temi dell`economia e mette a nudo la societa` moderna, ossessionata dal denaro, terrorizzata dallo spettro della poverta`. quando i soldi si insinuano nella vita delle persone instillando dubbi, minando ogni sicurezza, mettendo in crisi le altre certezze; quando i soldi si trasformano in un virus che produce i sintomi della malattia, l`economia non basta. la psicologia ci aiuta a spiegare e a comprendere la natura illusoria del denaro - la falsa promessa che tutto si possa comprare, anche gli affetti - per ricondurlo invece alla sua condizione di semplice strumento, il cui uso irrazionale e scriteriato puo` arrivare a trasformare le esigenze in dipendenza, i desideri in angoscia. quello che andreoli ci propone non e` una nuova teoria economica ne` una facile soluzione consolatoria, ma una riflessione su come anche l`etica sia potuta diventare oggetto di contrattazione, un percorso per riappropriarsi del vero significato della vita, delle relazioni interpersonali e del vivere civile.



geniale creatore di superbe figure femminili, problematiche e inquietanti, euripide associa, in queste tragedie quasi "romanzesche", l`osservazione psicologica, sempre profonda e arguta, al gioco agile e leggero della fantasia, lasciando qua e la` affiorare aspetti da commedia. "elena" e "ione" appartengono ai cosidetti "drammi del caso", in cui i destini umani sono affidati non a un provvidenziale intervento divino, ma a un ceco moto d`eventi che ostacolando, mutando e deviando i progetti e le azioni degli uomini fa scaturire dai loro cuori e dalle loro menti una complessa, contraddittoria e molteplice umanita`.




uno scrittore di successo narra in prima persona del suo incontro, nel porto di una imprecisata citta` italiana, con otonieri, un colto e singolare personaggio a capo di un fantomatico cenacolo di emarginati che hanno sviluppato una sorta di sistema filosofico. il narratore e` invitato a partecipare a uno dei convegni del club nel corso del quale ognuno e` chiamato a raccontare vicende che lo hanno visto protagonista o spettatore. e cosi` assiste al racconto di un capitano di lungo corso che si fa chiamare cardenio. egli narra del suo incontro con la sirena chimera che sposa e con la quale vive su un`isola del mare del nord. ma la sirena un giorno scompare in mare e cardenio intraprende un viaggio nei mari del sud, finendo naufrago su un`isola deserta. li` l`uomo incontra un`altra sirena, astlik, che diversamente da chimera rifiuta di farsi donna e cerca di convincere invece cardenio a seguirlo nel mondo degli abissi. ma il sogno non potra` realizzarsi, e a infrangerlo ci pensera` chimera, la sirena tradita.







figlio di teseo e della sua prima moglie, ippolito e` un adolescente casto e devoto ad artemide: passa il tempo a cacciare, disdegnando afrodite. per vendicarsi, la dea dell`amore escogitera` un piano crudele, facendo innamorare di lui la matrigna fedra, figlia di minosse e seconda moglie di teseo. da questo spunto nasce la tragedia di euripide presentata in questo volume, con la cura e la traduzione di davide susanetti.















(italo calvino)





fino a che punto una madre aiuta o mette in difficolta` un figlio negli anni della sua formazione? si puo` raccontare il rapporto tra una madre e un figlio? un confronto tra generazioni nel segno di un coraggio morale che non si ferma davanti alle verita` piu` difficili. il romanzo ha vinto il premio strega 1969.





in euripide si afferma il tema della famiglia come ciclo e assistiamo alla caduta del`eroe maschile. euripide invece dimostra cosa la donna puo` fare, nel bene e nel male: nei suooi impulsi di generosita`, nella sua astuzia paziente, nella cupa violenza dei suoi sentimenti, nella sua forza distruttiva.


l`agrimensore k. contempla il simbolo del potere. ogni sua azione e ogni suo pensiero sono rivolti a quell`incombente castello: la sua unica aspirazione e` mettersi al servizio del conte che vi dimora. ma le difficolta` sono insormontabili. quando tutti gli sforzi di k. si saranno rivelati vani, il caso gli offrira` l`occasione, tuttavia egli sara` troppo stanco per continuare la sua lotta. la solitudine, l`incapacita` di trovare nella trama dei gesti quotidiani un senso plausibile, la consapevolezza che a dominare e` una finalita` insensata perche` senza un fine: "il castello" - uguale e contrario del "processo" - denuda i punti cardine del pensiero di kafka, incastonandoli in una tensione narrativa che ci costringe a riflettere sul senso del nostro esistere.


Bulzoni Editore, 1980, IT. Raccolta di disegni, spettacoli e fotografie dell'attore e regista Sergio Tòfano, che nella sua lunga carriera si cimentò anche come scrittore e fumettista, inventando il celebre personaggio del
Signor Bonaventura pubblicato sul Corriere dei Piccoli.
con il "giulio cesare", opera ch eprelude al periodo delle grandi tragedie, shakespeare rivisita il conflitto esemplare e sempre attuale tra repubblica e impero, tra autoritarismo e democrazia, e magistralmente svela la dimensione teatrale delle politica, la sua retorica e la sua finzione. in questo dramma di carattere marcatamente politico ogni azione risulta inestricabilmente legata alla volonta` di far prevalere le proprie opzioni ideologiche e alla conseguente necessita` di persuadere il popolo per farlo aderire a esse. la storia si dispiega quindi come una grande arena della persuasione in cui la forza della parola, la simulazione e la dissimulazione forgiano i destini degli uomini.


