

nel novembre del 1884, in una russia piegata dal dispotismo di alessandro iii, si apre il processo a rykov e ai suoi complici, imputati di uno scandalo finanziario che travolge la vita e brucia i risparmi di un`intera comunita`. a seguirlo come inviato c`e` il giovane anton cechov, che racconta le menzogne, le reticenze e i silenzi di una galleria di avidi truffatori. un crack parmalat nella russia del xix secolo, raccontato da un reporter d`eccezione.







crisi della politica, caduta delle forme di convivenza, declino delle appartenenze di classe e di popolo, fino all`apparire dei processi di spaesamento e di sradicamento prodotti nella societa` competitiva dalla mondializzazione dell`economia: questi sono i temi che l`autore affronta in modo nuovo. il libro comincia con l`individuare, alla fine del `900, una dimensione del tempo sociale caratterizzata dal non piu` e dal non ancora e pone un problema: esiste un percorso che permetta di andare oltre la disperazione del guardarsi indietro e la seduzione dell`immergersi nel presente? sara` la societa` di mezzo (intesa sia come composizione sociale sia come luogo intermedio della rappresentanza) il vero soggetto in mutamento.

il libro parte dalla constatazione che la differenza tra i sessi e` un "oggetto filosofico", nonostante che nella tradizione filosofica sia ben presente l`amore da un parte e l`eros dall`altra. a questi temi classici sono dedicati i primi due capitoli. poi l`autrice avanza l`ipotesi della differenza tra i sessi come principio nascosto della possibilita` stessa di pensare; l`ipotesi di una differenza tra i sessi come mezzo di scambio del pensiero; l`ipotesi infine di una "storicita`" della differenza stessa. questa tesi della storicita` della differenza tra i sessi e` al centro degli ultimi tre capitoli che portano alla conclusione della necessita` di un pensiero dell`alterita` sessuale in termini di soggetto e oggetto.

la prima parte del volume, redatta da giuseppe de rita, contiene la filosofia generale di un progetto e di una forma d`intervento che assegna la priorita` all`agire locale - coordinato e orientato a livello nazionale - sul centralismo che continua a dominare quando si tratta di sviluppo o di redistribuzione assistenziale. la seconda parte, redatta da aldo bonomi, espone teoria e pratica dei "patti territoriali", ovvero intese a livello locale coordinate secondo un modello e un metodo nazionale che vedono riuniti amministrazioni locali, sindacati, universita` che si concertano a livello subregionale per ottimizzare le risorse locali, economiche e culturali, in vista dello sviluppo e della creazione d`impresa.

Anche nel mondo del cinema, che la voce comune giudicava zona franca, si infiltrarono le spie dell`Ovra e delle altre polizie del regime. Fuori dalle citta` virtuali e dagli scenari verosimili che si costruivano nei teatri di posa, c`era la realta`, dove la gente del cinema viveva combattendo spesso battaglie senza esclusione di colpi. Le spie misuravano dissensi o deviazioni con il loro metro, dalle accuse di attivita` contro il regime, a segnalazioni di comportamenti non conformi o censurabili per scrupolo moralistico. Natalia marino e` giornalista e autrice di documentari cinematografici. Emanuele Valerio Marino, regista, autore teatrale, soggettista e sceneggiatore, e` stato direttore dell`archivio storico fotocinematografico dell`istituto luce.



il libro risponde alla tesi della negazione dell`esistenza dei campi di sterminio descrivendo sobriamente i fatti prima e discutendo puntualmente la tesi "revisionistica" poi. la prima parte e` dunque dedicata a una breve storia della "soluzione finale", seguita dalla descrizione del sistema dei campi di concentramento e di sterminio nazista e di quello di auschwitz in particolare (con foto e cartine). nella seconda parte, dopo aver richiamato rapidamente le fonti e il processo di auschwitz, l`autore analizza la letteratura "revisionistica" soffermandosi in particolare sul "rapporto lauchter" del 1988: una perizia "scientifica" negazionista sulla quale interviene anche giorgio nebbia nella postfazione aggiunta all`edizione italiana.















viva e fascinosa ricostruzione delle vicende, nel 1918, del leggendario reggimento russo preobrazenskij, sperduto nel gelo della siberia alla ricerca dello zar nicola ii prigioniero dei bolscevichi, (premio selezione campiello, premio bergamo, premio hemingway, premio maria cristina, tradotto in 12 lingue) fu accolto al suo apparire, nel 1985, come un`autentica rivelazione, non priva di valore profetico in quanto anticipatore della caduta del regime sovietico in russia di li` a pochi anni. la critica piu` attenta vi riconobbe un talento che non esito` a inserire nella linea fantastico-visionaria della nostra narrativa, quella meno frequentata dal romanzo italiano.








il lessico critico decameroniano indica agli studi decameroniani un nuovo percorso possibile: non la lettura di singole novelle, ma un attraversamento di tutta l`opera mediante alcune voci-chiave, affidate ciascuna a un diverso studioso, cosi` da offrire al pubblico un lemmario significativo.




