
in una londra autunnale, due tragici eventi concatenati imprimono una svolta improvvisa e radicale all`esistenza di maryam mazar, iraniana di nascita: la morte della sorella a teheran e la dolorosa interruzione della gravidanza della figlia sara aprono uno squarcio nell`apparente tranquillita` della sua vita e del suo matrimonio. rinnegata in gioventu` dalla famiglia d`origine per un peccato non commesso, la donna decide di tornare nella terra che e` stata costretta ad abbandonare per affrontare i fantasmi del passato e cercare cosi` di ricomporre una trama le cui lacerazioni non possono essere rimarginate dalle premure dell`ignaro marito inglese. sara` il piccolo paese in cui e` cresciuta, incastonato fra i paesaggi montani che maryam ha conservato, immutati, nella memoria, lo scenario del riavvicinamento alla figlia. nel tentativo di riannodare i vincoli delle loro vite, di svelare le radici di tanta inquietudine e di riconciliare due culture profondamente diverse, sara segue la madre in iran e scopre quale terribile prezzo maryam ha dovuto pagare per la liberta`.

un capitano dell`esercito franchista, alla vigilia della vittoria, si arrende ai repubblicani che stanno per perdere madrid; un giovanissimo poeta e` in fuga verso la francia con la sua compagna, che muore dando alla luce il loro bambino; un prigioniero cerca di posticipare la propria condanna a morte inventando una vita di onore e prodezza per il figlio del colonnello che decidera` la sua sorte; un intellettuale repubblicano ricercato vive da tempo nascosto dentro l`armadio a muro di casa sua... quattro storie, legate l`una all`altra da sottili richiami, descrivono un desolante destino comune: quello dei vinti - e dei vincitori - della guerra civile spagnola.

e il sisde il luogo in cui si incrociano i destini di irene bettini e roberto taddei: lei, impiegata scontenta del suo lavoro, single, molto legata al padre; lui, direttore in carriera, sposato, alle prese con un`indagine delicatissima. mentre tra i due protagonisti nasce un difficile legame sentimentale, si sviluppa e si complica la ricerca della talpa che dall`interno degli uffici rivela informazioni segrete alla mafia: e` un`indagine pericolosa che, tra continui colpi di scena, scava nei meandri di una delle piu` discusse realta` nazionali.

john updike esplora, in modo crudo e sottile, facendo assurgere la sessualita` a metafora esistenziale, le tensioni nascoste, le contraddizioni e le nevrosi proprie della middle class americana, convenzionale, colta e perbene, degli anni sessanta in un piccolo villaggio della provincia benestante del new england, tarbox. tra un doppio misto a tennis e una cena a casa di amici, la vita scorre indolente. questo falso paradiso suburbano, innocente solo in apparenza, cela pero` un`intricata rete di adulteri e seduzione collettivi che vedono protagonisti alcune coppie di varia provenienza.

un archivista di una grande biblioteca di washington che custodisce le lettere che t. s. eliot scrisse ad un`amica americana; una studentessa con alle spalle una vicenda di persecuzione razziale: un rapporto complesso, fondato su una profonda comprensione reciproca e su una latente attrazione erotica. nel romanzo di martha cooley si fondono la paura dei sentimenti, il legame tormentato e intenso con il passato, l`intreccio fra letteratura e vita.

la vita, come dice luis sepu`lveda, e` piena di storie. e per raccontare la magia della realta` in tutte le sue sfaccettature - meschinita`, tormenti, gioie, peripezie - questa raccolta prende il via dai ricordi, dal vissuto recente e passato, per offrirci un ritratto di gruppo con assenza: quello di alcuni ragazzini sorridenti immortalati in una fotografia che induce l`autore, dopo quattordici anni di esilio, a ritornare per la prima volta in cile, sulle tracce dei loro destini personali, ma anche del destino di un paese appena uscito dalla dittatura. da vero cosmopolita, di quelli che hanno vissuto nel nord e nel sud del mondo, sepu`lveda tratteggia con uguale partecipazione vicende lontane fra loro nel tempo e nello spazio: racconta di combattenti valorosi e di bambini senza futuro, di una miss colombiana che muore durante un intervento di chirurgia plastica, di una signora sovietica. ma non manca l`ironia: nei ritratti degli amici, nel mettere alla berlina certa intellighenzia, o nel descrivere un`esperienza di lavoro per la televisione ecuadoriana. e la preoccupazione per l`ambiente. quello di sepu`lveda resta un mondo di purezza e bellezza ferite, raccontato con uno sguardo essenzialmente e modernamente etico. si riscopre, leggendolo, un sentimento troppo spesso sopito: la giusta indignazione, la stessa dei suoi eroi teneri e fragili, ma duri e solidissimi nel loro proposito di non dimenticare ne` perdonare la barbarie.

presentando, nel 1973, la silloge di racconti "il mare colore del vino", leonardo sciascia ne rivendicava, oltre che la necessita`, la profonda coesione interna. una coesione, possiamo oggi precisare, ottenuta a prezzo di esclusioni molto piu` drastiche e dolorose di quanto sciascia non lasciasse trapelare. bastera` leggere in questo volume, tra i quindici racconti lasciati allora cadere, la storia di calcedonio fiumara ("il lascito"), che, trasformatosi da zolfataro in ricco e rapace possidente, vive solo come un cane, senz`altro amore se non quello per la sua pura e intoccabile ricchezza: e finira` per lasciarla, anziche` ai detestati nipoti, a un manicomio, dove nessuno potra` trarne godimento o sollievo. o "una commedia siciliana", che dietro una vicenda in apparenza rocambolesca e a lieto fine, lascia trasparire la faccia terribile e cupa di un paese "circonfuso di limoni e mare". a completare il panorama della produzione dispersa di sciascia, il lettore trovera` qui un nucleo di mirabili prose e "cronachette": come "i tedeschi in sicilia", dove e` ricostruito l`eccidio che nell`agosto del 1943 un reparto tedesco in ritirata compi` a castiglione di sicilia: eccidio rimasto impunito, giacche` in italia "quel che accade in sicilia e` cosa d`altro pianeta".

elias canetti soggiorno` per un certo periodo a marrakech, nel 1954. il grande lavoro su "massa e potere" era giunto a un momento di stasi e lo scrittore sentiva il bisogno di nuove voci, di voci incomprensibili, come quelle che lo avvolsero nella splendida citta` marocchina. vagando per i suk, per le strette vie, per i mercati e le piazze, fra cammelli, mendicanti, donne velate, cantastorie, farabutti, ciechi e commercianti, canetti capta forme e suoni: "gli altri, la gente che ha sempre vissuto la` e che non capivo, erano per me come me stesso".

grazie all`introduzione, nel 1907, del riposo festivo obbligatorio prendono avvio delle attivita` ricreative e un mezzo popolare come la bicicletta sostituira` sulle strade del grand tour le carrozze e i cavalli della aristocrazia europea e degli stranieri. protagonista non secondario di queste profonde metamorfosi e` il touring club italiano (all`origine touring club ciclistico italiano) che, fondato nel 1894 da luigi bertarelli, asseconda il processo di appropriazione del turismo da parte degli italiani. un atteggiamento di valorizzazione e tutela del nostro patrimonio artistico che caratterizza l`associazione anche nel secondo dopoguerra e, con identita` di stile, la contraddistingue tuttora.

nato nel 1900 e scomparso nel 2002, hans georg gadamer e` una delle figure che meglio rappresentano, anche sul piano biografico, la stagione filosofica novecentesca. la sua opera principale, "verita` e metodo", e` considerata ormai un classico. ma qual e` davvero la sua ermeneutica filosofica? e come viene svolgendosi e modificandosi nel corso degli anni? il volume racconta la vita del filosofo di marburgo e ripercorre tutte le tappe della sua riflessione, dagli anni della formazione nella sua citta` natale a quelli del nazismo e della guerra a lipsia, dalla nascita dell`ermeneutica a heidelberg fino al suo successo negli stati uniti e nel mondo. il gioco dell`arte, la storia e i suoi effetti, la questione del comprendere, un`etica vicina alla vita, l`orizzonte del linguaggio: sono questi i nuclei teorici attraverso i quali si snoda un pensiero che si allontana sempre piu` da heidegger e sceglie il dialogo di platone per dispiegarsi criticamente. rinunciando a ogni fondazione metafisica ma non all`universalita`, l`ermeneutica filosofica accetta la finitezza e, nel contempo, si apre ad un dialogo infinito nel costante confronto con le altre principali correnti filosofiche contemporanee: la critica dell`ideologia di habermas, il pragmatismo di rorty, la decostruzione di derrida, il pensiero debole di vattimo.





















roddy doyle torna ai grandi temi che hanno incantato i suoi lettori fin dall`epoca dei commitments, raccontandoci le storie di una dublino popolare e vivissima, nella quale ciascuno di noi si puo` rispecchiare. tredici racconti che insieme compongono una sorta di "romanzo corale", che ancora una volta da` prova del talento dello scrittore irlandese nel saper riscattare le piccole cose, conferendo loro una straordinaria forza evocativa. il tema dominante e` quello della mezza eta`, e della crisi che inevitabilmente essa porta con se`. i protagonisti, tutti uomini, sono in qualche modo toccati da una perdita - del loro posto nel mondo, del potere, della virilita`, della salute o dell`amore - e sono alla disperata ricerca di se` o delle glorie del passato. c`e` la storia di una coppia sposata da tempo, che sembra trovare in un cane l`ultimo, fondamentale motivo per stare insieme, finche` il cane non sparisce improvvisamente, rimettendo tutto in discussione. e c`e` un gruppo di amici dublinesi che durante una vacanza in spagna continuano a vivere come se fossero a casa, a bere, parlare, ubriacarsi, fino a un momento di epifania nell`arena, durante una corrida... e c`e` la vicenda di una coppia giovane, che si perde e si ritrova - forse - in un`altalena continua di silenzi cercando un senso a un rapporto che molto probabilmente non ne ha piu`, mentre la nube del vulcano islandese ricopre di cenere l`europa e la loro storia...



questa raccolta riunisce i racconti piu` "neri" di marco vichi. vi si ritrovano le sue atmosfere e i suoi personaggi, e quella sua capacita` di farsi ascoltare mentre narra vicende quotidiane e terribili dove all`improvviso qualcosa si incrina, un meccanismo si inceppa, e a poco a poco tutto diventa follia, assurdita`, mistero, fino al piccolo, spesso del tutto inaspettato colpo di scena finale. come in "amen", in cui un giovane ricco e nullafacente, che si gode l`eredita` di famiglia senza un pensiero e senza un impegno, viene aggredito da un ometto bizzarro, che lo accusa di avergli ucciso l`amico piu` caro, il suo unico affetto. eppure il ragazzo e` certo di non aver mai fatto del male a nessuno... o in "mio figlio no", dove l`ossessione di un padre che teme l`omosessualita` del figlio adolescente spinge l`uomo a una decisione crudele. o ancora in "puttana", una vicenda di sesso e vendetta ambientata nel famigerato villino romano frequentato dai gerarchi fascisti e dal duce stesso, dove va a lavorare la giovane simonetta, in arte sissi, che ha un sogno segreto...




catherine mckenna e` una musicista. cresciuta in un ambiente difficile e oppressa da un`incombente figura paterna, ha deciso di lasciare la famiglia e il suo paese natale, in irlanda del nord, per andare a vivere a glasgow, dove con fatica e coraggio ha lottato per la sua affermazione artistica e dove, in seguito a una relazione sbagliata e segnata dalla violenza, ha dato alla luce una figlia. quando il padre muore, decide di tornare in irlanda per seppellirlo; dovra` allora tentare di riallacciare un rapporto con il suo tormentato passato famigliare, lottando contro la depressione, le incomprensioni e le privazioni, cosi` come ha combattuto per affermarsi in un mondo duro dominato dagli uomini.





tucidide - uomo politico ateniese, comandante militare, appaltatore delle miniere d`oro che atene occupava in tracia - e` stato il principale testimone e narratore della `grande guerra` che oppose atene a sparta (431-404 a.c): un immane conflitto che segno` l`inizio del declino della grecia classica. tucidide non amava la democrazia ma seppe convivere col secolare regime democratico, fino al momento in cui, nel 411 a.c, un sanguinoso colpo di stato porto` al potere i suoi amici oligarchi. cosa accadde allora a tucidide? si schiero` con l`oligarchia? dovette eclissarsi al crollo del breve regime oligarchico? certo e` che, proprio con i fatti di quel terribile 411 a.c, la sua storia - narrazione giorno per giorno della lunga guerra tra spartani e ateniesi - si interrompe. questa coincidenza e` il punto di partenza, e forse la chiave, per dipanare la sua vera vicenda biografica, offuscata da una massiccia leggenda che fa di lui o un incompetente mentitore o la vittima di una colossale, inspiegabile ingiustizia, culminata in una improbabile condanna a morte.



la stesura della gran bevuta, piu` volte interrotta e ripresa, occupo` daumal fra il 1932 e il 1938. in principio daumal si proponeva di mettere satiricamente in scena le esperienze con il gruppo del , ma in seguito lo scopo del libro ando` modificandosi per diventare l`itinerario della sua ricerca dell`essenziale. ispirato alla metafora rabelaisiana del bere, il racconto offre un aiuto per evitare i rischi di un falso pensare, quello che si paga con la perdita di tempo o con l`autoinganno. sapersi ubriachi, sia pure di discorsi e di gesti inutili, e volerlo essere ancora di piu` e` infatti il primo passo verso il raggiungimento di quella sobria ebrietas che porta alla lucidita` e permette di intravedere il proprio cammino. la narrazione, dove , procede con humor implacabile e in modo che il lettore abbia l`impressione . nel risolvere l`imbarazzo, le ultime pagine indicano quella che puo` essere la porta per uscire dal circolo vizioso dell`esistenza e cogliere un`.
bastarono poche stagioni di frenesia creativa, prima della morte a venticinque anni, per fare di john keats il poeta romantico per eccellenza: un giovane in continuo fermento e in costante trasformazione, immerso nel labirinto del proprio tirocinio poetico, con una mente assetata di grandezza e bellezza, logorata da un inafferrabile languore esistenziale e sempre pronta all`intuizione folgorante. ma chi era il vero john keats? per scoprire la fisionomia che si celava dietro la maschera dei versi, indispensabile e` il suo esuberante epistolario, crogiolo di prosa e versi estemporanei, idee filosofiche e teorie poetiche, in cui keats riversa sogni, speranze, delusioni, paure, frustrazioni, amori e gelosie, con irreprimibile spontaneita`. dal tono scanzonato del diario di viaggio nel nord dell`inghilterra e in scozia alle note ardenti e tormentose della corrispondenza con fanny brawne, dalle lunghe missive affettuose al fratello george e alla cognata oltreoceano a quelle briose e colloquiali indirizzate a gli amici piu` cari e a poeti come hunt e shelley: sempre affiora e si espande una personalita` complessa e insofferente, spesso geniale - e votata all`infinito: . questo volume offre la piu` ampia scelta delle lettere di john keats (londra, 1795-roma, 1821) mai pubblicata in italia, ed e` corredato da accurate, illuminanti note di commento.

"Le ceneri di Gramsci" uscì in volume nel 1957: raccoglieva undici poemetti, tutti già pubblicati per la maggior parte in rivista tra il 1951 e il 1956. L'opera cadeva in un momento particolarmente delicato per la cultura italiana di sinistra, in crisi dopo aver assistito alla condanna di Stalin nel corso del XX Congresso del Partito comunista sovietico e alla drammatica invasione dell'Ungheria. In quel contesto, il libro di Pasolini giunse talmente ricco di attualità politica e civile da avere un successo di vendite insolito per un libro di poesia, e provocò molte discussioni tra i critici. Al lettore contemporaneo, Le ceneri di Gramsci si rivela un antidoto contro gli opposti moralismi, sia di destra sia di sinistra, che all'epoca erano subito scesi in lizza a disputarsi l'opera con valutazioni aprioristiche; ma può essere letto anche come il manifesto di un'idea di letteratura che serve a fecondare il corpo della realtà, ovvero, come scrisse Pasolini pochi anni dopo, «a far parlare le cose».

dalla rinascita ottocentesca allo scontro con la modernita`, all`impatto con la dimensione politica, alle posizioni piu` recenti dell`islam radicale e del pensiero femminile, questo libro traccia un articolato profilo del pensiero islamico contemporaneo. come gia` in epoca medievale, esso si rapporta dialetticamente con il pensiero e la filosofia occidentali, ma sviluppa proprie linee originali di ricerca. un quadro assai vario nel quale, accanto alle posizioni tradizionaliste, si moltiplicano voci dissonanti e coraggiose in cerca di una nuova identita` nel contesto di una cultura islamica proiettata nel moderno.

nick bland torna con il suo orso imbronciato e i gli amici leone, alce, zebra e pecora, che stavolta hanno messo in piedi una banda musicale. per coinvolgerlo, gli propongono di suonare i tamburi africani, la chitarra, la tromba. ma pur con tutto l`impegno, orso e` sempre troppo sgraziato. ma fermi tutti: se provassimo con il microfono? trovata finalmente la sua strada musicale, nella solitudine della notte orso si cimentera` con il violino... un libro in rima che non manchera` di incuriosire nei confronti dell`infinito mondo della musica. eta` di lettura: da 4 anni.

i mongoli sono celebri per le loro conquiste, ma furono anche abili diplomatici ed esperti amministratori, un popolo nomade capace di costruire un impero vasto e influente. in questa prima storia completa dell`orda - la porzione occidentale dell`impero mongolo sorto dopo la morte di gengis khan - marie favereau dimostra quanto i successi dei mongoli andassero ben oltre il campo di battaglia. per trecento anni, l`orda fu una forza di sviluppo globale non inferiore a quella dell`impero romano. la sua eredita` e` presente ancora oggi in europa, russia, asia centrale e medio oriente. le conquiste avviate da gengis khan nel xiii secolo permisero ai mongoli di integrare nel loro impero il mondo che li circondava. questo libro si concentra sull`orda: un modello sociale ed economico senza precedenti che s`impose, evolvendosi, nell`arco di tre secoli per unificare sotto la propria protezione un territorio oggi diviso tra kazakistan, ucraina, russia ed europa orientale. in questo enorme spazio, il diede vita a istituzioni che trasformarono irreversibilmente i precedenti equilibri di potere tra le gerarchie locali, stimolando la crescita delle citta`. si impegnarono a far fiorire l`economia e, attraverso una diplomazia orientata al commercio, la loro influenza si estese verso nord, ben oltre i loro confini. i qa`an dominarono i principi russi e i beg turchi, resistettero alla peste nera e si adattarono alla mutevole geopolitica del xv secolo. il volume chiarisce il ruolo storico di questa popolazione nomade, a lungo ridotta al cliche` dell`invasore che saccheggia raccolti e ricchezze. negando ogni visione convenzionale, l`autrice dimostra come l`orda seppe dare vita a un`amministrazione mobile e sofisticata, capace di unire le comunita` religiose pur nella loro diversita`. i mongoli rimodellarono profondamente lo spazio slavo, contribuirono al fiorire dell`islam e strinsero nuove alleanze con mamelucchi, lituani, polacchi, italiani e tedeschi. per certi v

il volume include tutte le maggiori opere della rosselli: i primi scritti (1980, ma risalenti agli anni 1952-63); i poemetti la libellula (1959) e impromptu(1981); le raccolte variazioni belliche (1963), serie ospedaliera (1969) e documento (1976); infine alcuni testi tratti da appunti sparsi e persi (1987). queste pagine febbrili restituiscono la voce intima, appassionata e tragica, di una delle personalita` poetiche piu` appartate ma anche piu` originali del secondo novecento, che della lingua - intesa come mezzo di esplorazione, sperimentazione e invenzione - ha fatto il fulcro della propria ricerca e lo strumento di un costante esercizio di riconquista e appropriazione di se`. i grandi temi che attraversano l`opera della rosselli - l`esperienza dolorosa della malattia mentale, la tensione erotico-religiosa, la sensibilita` musicale che trasforma la pagina in partitura e rinnova nel profondo la prosodia - affiorano in queste liriche come sofferte declinazioni di un travaglio umano e intellettuale illuminato dalla grazia misteriosa dell`ispirazione. prefazione di giovanni giudici.

il mondo del teatro professionistico non piaceva a pier paolo pasolini, gli era estraneo: a dominare sulle scene era infatti una lingua artificiale che a lui suonava falsa, artefatta, convenzionale. eppure, mentre nelle dichiarazioni pubbliche il poeta rimarcava lontananza e disinteresse per il palcoscenico, a un livello piu` profondo un`urgenza nutriva la sua creativita`, e intorno alla meta` degli anni sessanta, nell`era della televisione e delle masse, il tanto bistrattato teatro divento` quasi una via di fuga. con questo secondo volume si conclude la raccolta delle tragedie scritte in quel periodo: vi sono contenuti il dramma porcile, in dialogo simbolico con l`omonimo film, nel quale si racconta la vita di un grande industriale tedesco e si descrive l`eterna ipocrisia con cui si cementa la classe al potere; orgia, l`unica portata in scena con la cura personale dell`autore, in cui si mostra la disperata lotta di chi e` diverso contro la normalita` che respinge ai margini; infine bestia da stile, la storia del poeta cecoslovacco jan che lo stesso autore non ha esitato a definire . in appendice, tra gli altri materiali, compare il manifesto per un nuovo teatro, un documento teorico in cui pasolini ribadisce le sue dure critiche al teatro borghese italiano rilanciando l`idea di un insieme antico e innovatore, da cui sarebbe dipeso tutto il suo lavoro futuro. prefazione di oliviero ponte di pino.