

"valerio varesi e` uno scrittore che fa anche il giornalista con taglio investigativo. racconta le cose come il commissario soneri, che ormai, dopo alcuni romanzi, e` diventato uno di quegli appuntamenti che la serialita` del giallo ci regala, e si puo` benissimo avvicinare a figure riflessive, tormentate e concrete come il commissario de vincenzi di augusto de angelis, il sergente sarti antonio di loriano machiavelli o il duca lamberti di giorgio scerbanenco. gente piena di dubbi, a cui non piace che le cose non quadrino. per esempio, che ci sia un morto in un piccolo cineclub, deceduto di morte naturale, che pero` ha un filamento di cotone attaccato ad un erpes sul labbro, ed e` amico di una donna il cui marito e` stato ucciso." (dalla presentazione di carlo lucarelli)


siamo noi la "gente di corsa" alla quale tiziano rossi ha dedicato questo suo libro ricco di risonanze interne, con accordi ed echi quasi musicali. per ogni pagina due quartine appaiate, dedicate ciascuna a una persona, identificata con una iniziale (i bambini che popolano la prima e l`ultima sezione, che vale come nuovo inizio), un nome (i giovani) o un cognome (gli adulti e gli anziani). una scheggia di vita, un`emozione colta al volo, un`immagine rubata con la coda dell`occhio, in cui e` possibile afferrare il riflesso di un`intera esistenza.




romanzo "gotico" a tutto tondo, "la sposa di lammermoor" dipana tra sinistre atmosfere e presenze soprannaturali il destino di due giovani innamorati, vittime della rivalita` delle proprie famiglie. e una storia d`amore e di morte, la cui fine e` adombrata fin dall`inizio in una terribile profezia: l`ultimo signore di ravenswood aspirera` alla mano di una morta. duelli, assassinii, inganni e pazzia sono le tinte forti di questo romanzo che hanno ispirato a donizetti la lucia di lammermoor, capolavoro del teatro musicale romantico.


