





basato in larga misura su esperienze dell`autrice, "agnes grey" narra la vicenda di una giovane istitutrice che lascia la casa paterna spinta, piu` che dalla necessita` economica, dal desiderio di conoscere il mondo e di dar prova di se`: una figura che appare di sorprendente modernita` nella sua piena consapevolezza, nella implacabile lucidita` e nella penetrante ironia con cui osserva il mondo che la circonda. animato da una semplice, umanissima storia d`amore, il romanzo ancora oggi colpisce per la sicura, armoniosa linearita` della narrazione, per il perfetto equilibrio di una struttura in cui nulla - ne` un episodio, ne` una battuta di dialogo, ne` una descrizione - appare superfluo. introduzione di janet h. freeman e con uno scritto di charlotte bronte.

si possono abbandonare il proprio padre e la propria madre? si puo sbattere la porta, scendere le scale e decidere che non li si vedra piu? mettere in discussione l?origine, sfuggire alla sua stretta? dopo dieci anni sottratti al logoramento di una violenza sottile e pervasiva tra le mura di casa, finalmente un figlio puo voltarsi e narrare la sua disgraziata famiglia e il tabu di questa censura "con la forza brutale del romanzo". e celebrare cosi un lacerante anniversario: senza accusare e senza salvare, con una voce "scandalosamente calma", come scrive emmanuel carrere a rimarcarne la potenza implacabile. il racconto che ne deriva e il ritratto struggente e lucidissimo di una donna a perdere, che ha rinunciato a tutto pur di essere qualcosa agli occhi del marito, mentre lui tiene lei e i figli dentro un regime in cui possesso e richiesta d?amore sono i lacci di un unico nodo. l?isolamento stagno a cui li costringe viene infranto a tratti dagli squilli di un apparecchio telefonico mal tollerato, da qualche sporadico compagno di scuola, da un?amica della madre che viene presto bandita. in questo microcosmo concentrazionario, a poco a poco si innesta nel figlio, e nei lettori, un desiderio insopprimibile di rinascita - essere se stessi, vivere la propria vita, aprirsi agli altri senza il terrore delle ritorsioni. con la certezza che, per mettersi in salvo, da li niente puo essere salvato. l?anniversario e prima di tutto un romanzo di liberazione, che scardina e smaschera il totalitarismo della famiglia. ci ferisce con la sua onesta, ci disarma con il suo candore, ci mette a nudo con la sua verita. e lo schiaffo ricevuto appena nati: grazie a quel dolore respiriamo. dieci anni fa, quel giorno, ho visto i miei genitori per l?ultima volta. da allora ho cambiato numero di telefono, casa, continente, ho tirato su un muro inespugnabile, ho messo un oceano di mezzo. sono stati i dieci anni migliori della mia vita.