

due voci che raccontano la storia di una donna pranoterapeuta e medium, ma ancora piu` attenta curatrice d`anime. chiara e` casalinga, di una famiglia operaia della cintura torinese. ispirata da profondo amore per tutti, trasporta la sua esistenza in una dimensione spirituale ultra. ultima erede di un sapere contadino, ne coltiva ancora i rituali. non e` una maga, non e` una pazza, e` forse soprattutto una "donna di memoria", che accoglie in se` le voci e le esigenze dei vivi e dei morti per rimetterle in circolo. quando chiara incontra bruna, la storica orale, nasce prima un dialogo intenso, poi questo libro che non e` la testimonianza di un`esperienza mistica, ma la storia di una donna che si sforza di guarire attraverso i gesti e le parole.

il libro raccoglie il materiale di sei conferenze e diventa occasione per riflettere sulla distanza fra l`uomo ipoteticamente senza connotazioni e l`uomo connotato. la definizione "l`altro"/"gli altri" puo` venir intesa come l`altro da se`, come l`individuo contrapposto agli altri individui, ma anche l`altro che affonda le radici nella diversita` di sesso, generazione, nazionalita`, religione. attraverso il reportage (che secondo kapuscinski e` il genere letterario piu` collettivo che esista) l`autore ricorda gli interlocutori incontrati sulle strade del mondo, quelli che raccontano la storia della loro vita o che parlano della societa` alla quale appartengono. questi interlocutori sono persone fatte da due parti spesso difficili da separare. una e` l`uomo chiunque, l`altra, sovrapposta e intrecciata alla prima, e` l`identita` razziale, culturale e religiosa. le due parti non appaiono mai distinte, allo stato puro e isolato, ma convivono influendo l`una sull`altra. kapuscinski fornisce in questo lavoro il suo punto di vista sulla percezione culturale delle persone.

ricco e saggio babilonese, zadig e` convinto di essere molto buono, molto bello, molto bravo, e ne deduce che tutto questo dovrebbe garantirgli ampiamente la felicita`. ma l`amore gli riserva delusioni, lo studio della natura gli procura guai con la giustizia, la stima dei suoi contemporanei si rivela effimera e capricciosa. la virtu`, dunque, non basta. chi non guarda le stelle finisce per restare a terra. ma chi va troppo in alto sara` ancora capace di vedere le miserie umane? si puo` lottare contro un destino avverso? un eremita svelera` a zadig il segreto di una provvisoria felicita`: sottomettersi ai disegni della provvidenza.






