
molto si parla e si polemizza del "matrimonio omosessuale", dei diritti che questa parte della societa` chiede a gran voce. il desiderio di formare coppie stabile e`, del resto, la piu` grande rivoluzione all`interno del mondo gay e lesbico da qualche anno a questa parte, una rivoluzione culturale e antropologica paragonabile solo alla "svolta" di oltre trent`anni fa sull`orgoglio e la visibilita`. questo libro racconta cosa sono, come vivono, con quali sogni, progetti e problemi le coppie e le famiglie omosessuali. dieci storie vere, dieci storie di "normale quotidianita`", dal nord al sud, in una metropoli cosi` come in un piccolo paese di provincia, da pochi o da molti anni, con o senza figli.


due storie narrate a capitoli alterni e che mai s`intersecano: quella dei due amanti che fuggono dalla societa` per chiudersi nel loro rapporto esclusivo e che nel tentativo d`interrompere una gravidanza finiscono con l`autodistruggersi; e quella del detenuto che durante la grande inondazione del mississippi viene mandato in cerca di una partoriente aggrappata a un albero semisommerso, la trova, fa nascere il bambino, porta entrambi in salvo e poi, invece di darsi alla fuga, rientra nella monastica societa` del penitenziario. estraneo a qualsiasi genere conosciuto, le "palme selvagge" non ha mai cessato di suscitare interrogativi. si tratta di due racconti autonomi, intercalati per una qualche audace trovata? di due racconti sotterraneamente legati? o di un romanzo, ancorche` anomalo? interrogativi ai quali ha fornito una risposta definitiva kundera: "la "sonata" opera 111 [di beethoven] mi fa pensare a "palme selvagge" di faulkner, in cui si alternano un racconto d` amore e la storia di un evaso, due soggetti che non hanno nulla in comune, non un personaggio, e neanche una qualunque percettibile affinita` di motivi o di temi: una composizione che non puo` servire da modello a nessun altro romanziere, che puo` esistere una volta e basta, che e` arbitraria, non raccomandabile, ingiustificabile - ed e` ingiustificabile perche` dietro di essa si avverte un "es mu? sein" che rende superflua ogni giustificazione".
