

priest, cresciuto fin da bambino sulla strada, conosce bene la disperazione. cosi` decide di iniziare una folle guerra con il governatore della california che mettera` a rischio l`intero territorio oltre ai suoi abitanti. tutto cio` per bloccare il progetto di una centrale elettrica che viene considerata distruttiva dell`ambiente. solo un coraggioso agente, judy maddox, sara` in grado di fermare questa forsennata impresa e di combattere con il suo computer e la sua remigton 870 l`ingegno malato di priest.



gli occhi grandi e profondi a forma di mandorla, il volto dai tratti regolari, i folti capelli castani: la bellezza di maria e` di quelle che gettano una mali`a su chi vi posi lo sguardo, proprio come accade a pietro sala - che se ne innamora a prima vista e chiede la sua mano senza curarsi della dote - e, in maniera meno evidente, all`amico giosue`, che e` stato cresciuto dal padre di lei e che maria considera una sorta di fratello maggiore. maria ha solo quindici anni, pietro trentaquattro; lui e` un facoltoso bonvivant che ama i viaggi, il gioco d`azzardo e le donne; lei proviene da una famiglia socialista di grandi ideali ma di mezzi limitati. eppure, il matrimonio con pietro si rivela una scelta felice: fuori dalle mura familiari, maria scopre un senso piu` ampio dell`esistenza, una liberta` di vivere che coincide con una profonda percezione del diritto al piacere e a piacere. attraverso l`eros, a cui pietro la inizia con sapida naturalezza, arriva per lei la conoscenza di se` e dei propri desideri, nonche` l`apertura al bello e a un personalissimo sentimento della giustizia. durante una vacanza a tripoli, complice il deserto, maria scopre anche di cosa e` fatto il rapporto che, fino ad allora oscuramente, l`ha legata a giosue`. comincia una rovente storia d`amore che copre piu` di vent`anni di incontri, di separazioni, di convegni clandestini in attesa di una nuova pace.


"vicolo del mortaio" e` la descrizione, lievemente ironica e distaccata, della vita quotidiana che si svolge in un vicolo del cairo, durante la seconda guerra mondiale. mahfuz ci offre il vivido ritratto di un`umanita` dolente, spesso molto misera: lo sfruttatore di mendicanti che procura mutilazioni definitive dietro compenso; il proprietario del caffe`, esacerbato da un`inclinazione omosessuale e dall`assuefazione alla droga; il giovane barbiere che vuole santificare il suo amore per il vicolo attraverso quello per una ragazza, hamida; e poi hamida stessa, nella cui volonta` di fuga dallo squallore del suo quartiere natio e` adombrata la ribellione radicale, l`impronta di un eterno e universale "esser-giovani", in opposizione a ogni forma di immobilita`. mahfuz rappresenta tutto cio` con semplicita` e insieme con esotica raffinatezza, dosando i dialoghi e i momenti di riflessione in modo da lasciare sempre un varco tra un episodio e l`altro. in ultimo, e` la vita, nella sua nudita` essenziale e drammatica, a imporsi a tutti come una sorta di riequilibratore deus ex machina.

quando l`uragano katrina si abbatte` su new orleans, abdulrahman zeitoun, un americano di origini siriane, benestante e padre di quattro figli, decise di sfidare la tempesta e di restare in citta`, per proteggere la propria casa e l`attivita` lavorativa di ristrutturazioni immobiliari. nei giorni successivi si mise a girare per le strade allagate su una canoa di seconda mano, portando aiuti e viveri alle persone e agli animali bloccati nelle case dall`inondazione. ma il 6 settembre 2005 zeitoun spari` all`improvviso. la moglie, sfollata con i figli nel texas, disperata cerco` di avere sue notizie, nel timore che gli fosse successo qualcosa di molto brutto. cosa successe ad abdulrahman zeitoun? in questa opera di non-fiction, per la quale ha condotto ricerche e lavorato per tre anni, dave eggers, sulle tracce delle radici siriane del protagonista, racconta il suo matrimonio con kathy - un`americana convertitasi all`islam, la nascita dei figli, e soprattutto dipinge magistralmente l`atmosfera surreale (a new orleans e negli stati uniti) che ha reso possibile quanto e` accaduto a zeitoun.