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un grande intellettuale messicano ci presenta una riflessione insieme ironica e partecipata sull`universo dei libri e sulle diverse figure che lo costellano: autori, editori, librai, lettori contribuiscono tutti, in questo avvio di xxi secolo, a un mondo sovraffollato di libri dove l`abbondanza rischia di soffocare la qualita` e dove le parole scritte rischiano di superare quelle lette. eppure questo disincantato sguardo sul mondo editoriale, leggero nello stile quanto lucido nell`analisi, si risolve in un paradossale ma convincente elogio di babele.

bukowski e` un poeta "straordinario", nel senso che sfugge alla tradizionale figura del poeta. quelli che scrive sono versi ma portano con se` il sapore della cosa narrata, di episodi di vita sbalzati via dalla realta` come schegge, schizzi, reperti. bukowski modella figure e personaggi da narratore e anche quello che e` tradizionalmente l`io lirico della poesia si muove con l`irruenza e la determinazione di un personaggio. cosi` accade anche in questa raccolta che fa parte del suo lascito di inediti.

lo avevamo lasciato con una domanda: riusciro` mai a tornare li`, dove solo gli innamorati vivono, tre metri sopra il cielo? e le risposte stanno per arrivare. e questo il seguito di "tre metri sopra il cielo". perche` nessuna storia finisce mai davvero. e a volte si trasforma in cio` che non avresti mai potuto immaginare. step e` partito e sta per tornare. sta per scoprire che niente e` mai uguale a come lo avevi lasciato. o meglio, a come ricordavi che fosse. cosi` tutto cambia e rivela la sua vera faccia. step imparera` che non sempre, in amore, sappiamo cio` che vogliamo davvero. anche quando ci sembra d`essere sicuri.

le eroine dei fumetti le invitano a essere belle. le loro riviste propongono test sentimentali e consigli su come truccarsi. nei loro libri scolastici, le mamme continuano ad accudire la casa per padri e fratelli. la pubblicita` le dipinge come piccole cuoche. le loro bambole sono sexy e rispecchiano (o inducono) i loro sogni. questo e` il mondo delle nuove bambine. negli anni settanta, elena gianini belotti racconto` come l`educazione sociale e culturale all`inferiorita` femminile si compisse nel giro di pochi anni, dalla nascita all`ingresso nella vita scolastica. le cose non sono cambiate, anche se le apparenze sembrano andare nella direzione contraria. ad esempio, libri, film e cartoni propongono, certo, piu` personaggi femminili di un tempo: ma confinandoli nell`antico stereotipo della fata e della strega. sembra legittimo chiedersi cosa sia accaduto negli ultimi trent`anni, e come mai coloro che volevano tutto (il sapere, la maternita`, l`uguaglianza, la gratificazione) si siano accontentate delle briciole apparentemente piu` appetitose. e bisogna cominciare con l`interrogarsi sulle bambine: perche` e` ancora una volta negli anni dell`infanzia che le donne vengono indotte a consegnarsi a una docilita` oggi travestita da rampantismo, a una certezza di subordine che persiste, e trova forme nuove persino in territori dove l`identita` e` fluida come il web. prefazione di elena gianini belotti.

gerusalemme, l`inverno tra la fine del 1959 e l`inizio del 1960. shemuel asch decide di rinunciare agli studi universitari, e in particolare alla sua ricerca intitolata gesu` visto dagli ebrei, a causa dell`improvviso dissesto economico che colpisce la sua famiglia e del contemporaneo abbandono da parte della sua ragazza, yardena. shemuel e` sul punto di lasciare gerusalemme quando vede un annuncio nella caffetteria dell`universita`. vengono offerti alloggio gratis e un modesto stipendio a uno studente di materie umanistiche che sia disposto a tenere compagnia, il pomeriggio, a un anziano disabile di grande cultura. quando si reca all`indirizzo riportato nell`annuncio, shemuel trova una grande casa abitata da un colto settantenne, gershom wald, e da una giovane donna misteriosa e attraente, atalia abrabanel. si trasferisce nella mansarda e inizia a condurre una vita solitaria e ritirata, intervallata dai pomeriggi trascorsi nello studio di gershom wald. chi e` veramente atalia? cosa la lega a gershom? di chi e` la casa dove vivono? quali storie sono racchiuse tra quelle mura? shemuel asch trovera` la risposta nel concetto di tradimento, non inteso in senso tradizionale, bensi` ancorato all`idea che si ritrova nei vangeli gnostici, dove emerge che il tradimento di giuda, aver consegnato gesu` alle autorita` e a ponzio pilato, non fu altro che l`esecuzione di un ordine di gesu` stesso per portare a termine il suo disegno.

la storia di un ragazzo di ventidue anni, dave, che nell`arco di cinque settimane si trova a perdere per tumore entrambi i genitori e quindi a dover badare al fratellino toph di soli otto anni. con una decisione coraggiosa e sorprendente, dave vende la casa di famiglia, sale in macchina e, sempre con il fratellino al fianco, si muove alla scoperta di una nuova vita. insieme...

"l`uomo naturale," spiega fontane, "vuole vivere, non vuole essere devoto, o casto, o morale, tutti tratti artificiali il cui valore, poiche` manca l`autenticita` e la naturalezza, e` sempre dubbio. tale elemento naturale mi affascina da molto tempo, e` l`unica cosa cui attribuisco importanza, l`unica che mi attira, ed e` forse questo il motivo per cui i miei personaggi femminili sono tutti un po` disturbati. proprio per questo mi sono cari; mi innamoro non delle loro virtu` ma della loro umanita`, detto altrimenti, delle loro debolezze e dei loro peccati." il destino di effi, la "figlia dell`aria", che ancora giovanissima viene data in moglie al prefetto von innstetten, sara` segnato, infatti, proprio dal conflitto tra i suoi contraddittori impulsi interiori, la sua aspirazione a una vita di "tenerezza e amore", a un futuro "bello e poetico", e una realta` che invece impone all`individuo rigorosi confini. effi briest, piu` ancora di emma bovary, tradisce non per passione, ma per noia, per rompere la monotonia della vita coniugale. la sua e` stata anche ripresa in un bellissimo film del regista tedesco fassbinder.

il profilo di vittorini (siracusa 1908-milano 1966) e` condotto attraverso l`intreccio di elementi biografici e l`analisi delle sue opere, tentando di cogliere il senso della scrittura e della vita dell`autore. vittorini scrisse opere di narrativa e di saggistica, effettuo` traduzioni e diresse alcune riviste e collane. intensa fu infatti la sua attivita` nel dopoguerra come organizzatore culturale: diresse l`edizione milanese dell`unita`; nel 1945 fondo` il politecnico, impegnato in una battaglia di rinnovamento intellettuale-artistico; per einaudi diresse quindi la collana i gettoni e nel 1959 fondo` e diresse il menabo` insieme a calvino, importante per l`avvio del dibattito sullo sperimentalismo letterario degli anni 60.

il volume e` diviso in due sezioni principali. la prima illustra attraverso quattro saggi la figura e l`opera di corrado alvaro, rivisitato dal paladino. la seconda sezione presenta i profili di alcuni scrittori e poeti contemporanei, tra i quali berto, sciascia, marotta, gatto, penna, altomonte, betocchi, bonaviri e spaziani.

la biografia di bukowski include due tentativi di lavorare come impiegato, dimissioni dal "posto fisso" a cinquant`anni suonati, "per non uscire di senno del tutto" e vari divorzi. questi scarsi elementi ricorrono con insistenza nella narrativa di bukowski, piu` un romanzo a disordinate puntate che non racconti a se`, dove si alternano e si mischiano a personaggi ed eventi di fantasia. "rispetto alla tradizione letteraria americana si sente che bukowski realizza uno scarto, ed e` uno scarto significativo", ha scritto beniamino placido su "la repubblica", aggiungendo: "in questa scrittura molto "letteraria", ripetitiva, sostanzialmente prevedibile, bukowski fa irruzione con una cosa nuova. la cosa nuova e` lui stesso, charles bukowski. lui che ha cinquant`anni, le tasche vuote, lo stomaco devastato, il sesso perennemente in furore; lui che soffre di emorragie e di insonnia; lui che ama il vecchio hemingway; lui che passa le giornate cercando di racimolare qualche vincita alle corse dei cavalli; lui che ci sta per salutare adesso perche` ha visto una gonna sollevarsi sulle gambe di una donna, li` su quella panchina del parco. lui, charles bukowski, "forse un genio, forse un barbone". "charles bukowski, detto gambe d`elefante, il fallito", perche` questi racconti sono sempre, rigorosamente in prima persona. e in presa diretta". un pazzo innamorato beffardo, tenero, cinico, i cui racconti scaturiscono da esperienze dure, pagate tutte di persona, senza comodi alibi sociali e senza falsi pudori.

"avevamo la sensazione che la vita sarebbe stata una gran cosa" poeta dell`eccesso, bukowski porta alta la bandiera di un anticonformismo californiano che ha una lunga storia alle spalle (una storia che comprende henry miller, i poeti beat e una cultura underground tanto articolata quanto pittoresca). in , forse piu` che altrove, la vena satirico-umoristica dell`autore assume talora colorature selvagge o addirittura feroci. colpa dell`atmosfera alienante di los angeles (). ma anche in questi racconti il vitalismo sfrenato, la scelta provocatoria dell`emarginazione e della provvisorieta`, la sessualita` eternamente in furore sono tanti sberleffi contro il perbenismo conformista, del quale qui si occupa opportunamente l`. in fondo al sunset boulevard, charles bukowski, il "folle", il "fallito", salda il conto con il sogno americano. nuova traduzione di simona viciani.

Feltrinelli, 1979, IT. Molti sono i libri di storia del cinema italiano, ma questo è indubbiamente un libro diverso. Attraverso interviste originali con decine di registi, sceneggiatori, attori, produttori, operatori, montatori, tecnici, organizzatori di produzione, truccatori, comparse e attraverso il minuzioso recupero di memorie, interviste, riflessioni di cineasti defunti o che non è stato possibile raggiungere, i curatori hanno costruito un collage di testimonianze che fomano una storia, ma una storia rivissuta in prima persona da coloro che l'hanno fatta. Dal fascismo all'antifascismo, dall'occupazione tedesca a quella alleata, dagli anni d'oro del neorealismo a quelli della restaurazione cattolica e della guerra fredda, fino alle spoglie del boom e all'anno di svolta 1959, è dunque un intreccio di teorie e di poetiche, di pubblico e di privato, di economico e di politico, che rivela un "mondo a parte", eppure strettamente legato a tutte le grandi trasformazioni della nostra società, politiche e di costume. Ne risulta un quadro vivacissimo di genialità e di miserie, di grandezze e di meschinità, di sincerità e cialtronerie, dii programmazione e di casualità, in cui il cinema "alto" e il cinema "basso" intrecciano successi e insuccessi sempre in presa diretta con l'evoluzione di un contesto, con la storia di altri mezzi espressivi (la letteratura, la rivista, il fumetto, la canzone) e con quella della "storia" ufficiale.

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