


il villaggio dei solenni meo, nel laos, pervaso dall`odore "di immensa stravaganza" dell`oppio, dove tutto sembra sospeso; il lampo d`oro, destinato a durare per l`eternita`, che gli occhi e i capelli di ignazio, l`amico adolescente, mandano un giorno su un campo da tennis; la tigre avvolta dalla nebbia e come "distesa su piume o aria" che appare d`improvviso, alla luce dei fari, su una strada della malesia; il pavillon fuori moda dove - fra spumeggianti bicchieri di itala pilsen, giovani donne fasciate di seta e ufficiali tedeschi col monocolo - pochi minuti di oscuramento e il fischio degli stuka possono condensare la guerra; l`"arruffio di gesti tutti precisamente sintonici" che nel ricordo si rivelera` essere l`amore; lo sguardo appannato, "come una pellicola selvatica poggiata sulla cornea", di una delle piu` famose spie, kim philby, colto in un albergo di mosca. sono gli inattesi lampi di verita`, gli improvvisi scatti della memoria, le manifestazioni dell`arte della vita offerti ai lettori del "corriere della sera" fra l`aprile del 1982 e il marzo del 1983: e non e` un caso che, quasi a radunare idealmente questi brevi testi di massima densita` in un terzo e piu` malinconico `sillabario`, parise avesse scelto la rubrica "lontano". perche` quello che si impara - sembra dirci parise - lo si impara di colpo, da un momento all`altro, ma per lo piu` nel ricordo, quando ormai e` troppo tardi.




sulla vita del beato angelico, al secolo guido trosini, poi divenuto fra` giovanni, sono rimasti molti dubbi e misteri, dalla data di nascita alla cronologia delle sue opere, alla profondita` delle sue amicizie. sul suo lavoro di pittore non si trovano riscontri precisi nei documenti dei monasteri domenicani nei quali visse e gia` questo e` assai insolito. persino nel monastero di san marco a firenze, da lui mirabilmente dipinto, il priore frate antonino pierozzi non scrisse alcunche` di lui. luisa angela amati ci narra la vicenda umana dell`artista superando l`incertezza storica con la creazione di un contesto assai veritiero. l`arte di guido, divenuto poi il beato angelico, celebro` mirabilmente il messaggio cristiano; rimase fedele alla cultura domenicana e cateriniana ma fu soprattutto arte nuova che dialoga con la vita concreta della sua citta`, firenze.



scritto su commissione in due mesi nell`ottobre 1885 per superare un periodo di difficolta` economiche, questo racconto e` passato in proverbio come una profetica rappresentazione del "doppio", delle scissioni della personalita` di cui e` stato ricco il novecento. ma per fruttero e lucentini la vera controparte di jekyll non e` hyde, con la sua indefinibile mostruosita`, ma utterson, il legale, l`amico di jekyll. questo borghese austero, avaro di parole, poco incline ai sentimenti, incarna il controllo della ragione, in opposizione alle inquietudini faustiane del dottor jekyll, all`oscura fascinazione per un`avventura distruttiva in cui mettera` in gioco tutto se stesso.