


un tempo simboli di forza e grandezza, temuti e venerati come divinita`, leoni e tigri, orsi e coccodrilli (i "predatori alfa") sono ormai specie "terminali". nel giro di centocinquant`anni si prevede che debbano definitivamente uscire di scena. e un altro capitolo della storia evolutiva si sara` chiuso. ma al di la` delle implicazioni strettamente ecologiche vi e` una ragione piu` profonda per osservare con inquietudine il grande invalido, spogliato della sua regalita` e ridotto all`impotenza. da loro, per centinaia di migliaia di anni, gli uomini furono divorati, finche` non si trasformarono essi stessi in animali divoranti. quammen, autore di reportages per national geographic, conduce la sua analisi tra scienza, letteratura e mito.

in questo libro, l`autore traccia un personalissimo percorso attraverso le infinite testimonianze, scritte e no, lasciate dagli italiani sulle guerre che hanno combattuto, da quelle d`indipendenza alla seconda guerra mondiale. per cento anni la guerra e` stata, per l`italiano comune, il punto d`incontro con la grande storia: per cento anni ogni generazione ha avuto la sua guerra da combattere, da descrivere, da ricordare. isnenghi propone un viaggio all`interno di questo infinito discorso sulla guerra, suddividendolo non secondo la cronologia, ma secondo il genere di testimonianze: i comizi, i proclami, i canti, i giornali, la letteratura, le immagini, le lettere dei soldati, i monumenti, i musei, i nomi delle vie.






il libro di "quei piaceri che chiamiamo, alla leggera, fisici", colette ebbe a dirne: "un giorno forse si riconoscera` che era il mio libro migliore".




grande classico della filosofia della scienza e della filosofia tout court, "congetture e confutazioni" testimonia della vastita` degli interessi di popper e dell`insostituibile ruolo da lui svolto nella cultura del novecento. accanto alle pagine dedicate a temi filosofici tradizionali, connessi con la teoria della conoscenza e la dialettica, e a questioni specifiche di filosofia della scienza, vi sono riflessioni in cui l`analisi storica costituisce l`occasione per riesaminare alcuni nodi della filosofia delle scienze sociali e della filosofia politica. e qui che giunge a compiuta elaborazione il celeberrimo concetto popperiano di "falsificazione di una teoria" come criterio di demarcazione tra scienza e non scienza. un`opera che consente di capire come, pur fra discussioni talora vivaci, popper costituisca un punto di riferimento essenziale per ogni visione non dogmatica della conoscenza umana.

l`autore inizia la sua esposizione raccontando le circostanze della morte di ercole ii, il ritorno del figlio alfonso ii dalla francia e i preparativi del funerale; poi prende in esame la diffusione europea dell`uso del doppio funerale dei re, la sua funzione di sottolineare il carattere sacrale del potere e dunque di assicurare una successione pacifica, e le ragioni per le quali esso viene adottato a ferrara. infine e` la volta dello svolgimento vero e proprio del funerale, di cui ricci smonta e analizza ogni minimo particolare: la processione, la cui pompa e` messa in rapporto con le cerimonie di intronizzazione, l`imbalsamazione e il destino riservato alle viscere e al cuore, la sepoltura separata del cadavere, ecc.
