

"questi scritti narrativi di colorni sono certo impari alla sua opera e ai suoi studi di filosofia, ma documentano - in un itinerario in cui il dialogo con saba e` un momento fondamentale - un`umile, attenta ricerca della concretezza, una lotta contro l`astrazione che cosi` facilmente puo` irrigidire l`universale pur appassionatamente professato, una resistenza alle maiuscole di tanti anche grandi sistemi concettuali." (claudio magris)


mentre una madre perde inesorabilmente la memoria, il figlio non fa che ricordare, anzi impara a ricordare. il racconto della casa rossa e` questo viaggio inversamente proporzionale, perche` ora il tempo non fa piu` da fissativo ma da solvente: il dissolversi delle memorie della madre e` il set dei ricordi del figlio. nell`itinerario percorso in direzioni contrarie c`e` la ricerca di un appuntamento, la rinnovata speranza di incontrarsi in qualche fortunato luogo dell`anima. come la casa rossa, nel cilento, dove si trovano le radici e le memorie, assieme autentiche e mitiche, di una famiglia. risalendo di ricordo in ricordo, giulio scarpati "riracconta" alla madre, affetta dal morbo di alzheimer, la storia della sua famiglia: ripercorre tutte le tappe del consueto viaggio a licosa, per anni loro meta estiva e luogo a lei particolarmente caro, fa il ritratto nitido della persona vitale che era prima di ammalarsi, percorre ogni possibile strada per farla reagire e restituirle i ricordi delle cose, dei nomi, di una vita intera. e attorno alla casa rossa, il cuore della memoria condivisa, ruotano gli aneddoti piu` malinconici e piu` divertenti, a partire dal periodo della guerra e dai vecchi rituali cilentani, l`esplorarsi dei corpi, la scoperta del sesso. passando per le vicende del giulio angelo biondo, ragazzino sempre obbediente, al quale si contrappone l`alter ego giulio il pazzo, meno inquadrato e piu` artista.




chiunque sia stato mai abbandonato dalla persona amata sa che e` un`esperienza traumatica quanto un lutto: la vita cambia radicalmente, i giorni appaiono privi di senso. ma, si chiede l`autrice, giornalista e astrologa, se invece che dire "e` finita", si iniziasse a dire "e` cominciata"? si cambiasse, in sostanza, punto di vista? spesso, infatti, l`abbandono si rivela un risveglio necessario alla realizzazione del nostro destino. lo testimoniano le storie riportate in questo libro: donne che dai frantumi del matrimonio ricostruiscono la loro identita`; uomini insicuri che abbandonano solo per paura di essere lasciati; amori consunti dal tempo e altri recisi sul nascere.

istrionico, audace, impertinente. e arse`ne lupin, bestia nera delle forze dell`ordine, seduttore infallibile di ogni donna incontrata sul proprio cammino, eroe d`elezione di chiunque apprezzi un sense of humour sottile e raffinato. facendosi beffe delle regole costituite, deruba e mette in ridicolo i ricchi borghesi, ma non per astratto afflato anarchico o desiderio ridistributivo alla robin hood. no, a muoverlo sono sete di potere, gusto dell`azione e bisogno di dispiegare tutta la propria energia fisica e intellettuale. in questo senso arse`ne lupin e` un vero e proprio uomo del proprio tempo, la belle epoque francese, che filtra tra le pagine delle sue avventure incarnandosi non solo nell`(auto)ironia del protagonista, ma anche nel suo approccio al mondo, ampiamente debitore dei pensatori francesi dell`epoca - in primis bergson, con il suo "e`lan vital" declinato in chiave superomistica. e fu proprio questo suo essere profondamente in sintonia con il sentire di un`epoca a farlo apprezzare anche dai lettori colti legati ai circoli delle avanguardie, oltre che a consacrarlo come eroe indimenticabile della narrativa popolare e di intrattenimento.