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"a pasqualino, perche` aveva sei anni e ogni mattina portava giu` l`immondizia, al pescatore monco, perche` ammansiva il mare, a santo strato, perche` proteggeva il palazzo e i malati": a loro ma`rai dedica il suo "romanzo napoletano", ambientato nella citta` dove visse dal `48 al `52, prima di partire per gli stati uniti. a formare il vasto coro, lacero e sgargiante, che commenta la vicenda intorno a cui e` costruito il libro sono gli uomini, le donne e i bambini della citta`, con la loro miseria, il loro lerciume, la loro fatica di vivere e il loro orgoglio ancestrale di aristocratici; e le interminabili chiacchiere, le liti che scoppiano furibonde, teatrali, ritualizzate, da una finestra all`altra, i lutti non meno teatrali e urlati, i santi arcigni e polverosi dentro le teche di vetro - con la loro umanita` piagata e ghignante. un intero popolo che, fra tutte le possibilita`, crede che "la piu` verosimile" sia il miracolo. un giorno, dalle parti di capo posillipo, vanno ad abitare due stranieri, un uomo e una donna (inglesi? polacchi?): displaced persons, cosi` li definiscono le autorita`, profughi. anche loro, almeno per un po`, crederanno che li` possa avvenire il miracolo. ma durante una violenta tromba d`aria si verifichera` un evento che avra` il senso di una delusione assoluta, di una sconfitta inappellabile, poiche` sancira` l`impossibilita` di credere che ci sia un futuro per chi, in quanto esule, ha perso la propria identita`.

parafrasando le lettere di mozart o citandole e impiegando largamente le interpretazioni esistenti riguardo la sua straordinaria ma intricata personalita`, rattalino ha sviluppato un racconto che appare romanzo autobiografico. la narrazione si apre con la morte del padre, per poi descrivere il viaggio a parigi in compagnia della madre, un cammino iniziatico per mozart che conobbe, tragicamente, l`amore, la morte, il potere. la seconda parte e` dominata invece dal dramma dei debiti in cui sprofondo` il protagonista, mentre gli ultimi capitoli vedono la riconciliazione con la memoria del padre. il libro si conclude con un`appendice attribuita a maria magdalena hofdemel, ritenuta madre di un figlio adulterino di mozart.

il mito della sposa che sceglie di morire al posto del marito proviene da un antichissimo motivo folclorico, diffuso dall`europa settentrionale fino all`india. la tragedia di euripide e` la prima versione letteraria a noi nota della favola, e costituisce la pietra di paragone con cui si sono confrontati nei secoli poeti e scrittori fino all`eta` moderna. nel passaggio dalla favola al dramma la vicenda subisce una profonda metamorfosi, e inevitabilmente suscita riflessioni sull`amore coniugale, sul rapporto tra genitori e figli, sul valore del sacrificio e infine, in termini piu` lati, sulla vita e sulla morte. questi temi saranno ripresi, in modi e stili e con soluzioni diverse, da wieland, yourcenar, rilke, raboni.

La prima edizione di questo libro risale al 1964. Incomparato, Mario Praz non si limita a illustrare la storia del gusto nell'arredamento, bensì approfondisce il rapporto tra questo e l'essere umano che ne vive a contatto, scandagliandone le emozioni e le idee. Un'interpretazione umanistica dell'arredare per una filosofia del buon gusto.

matricidio. nella catena dei delitti che trascinano nel sangue la famiglia degli atridi, e` questo il nodo cruciale, davanti al quale l`antica giustizia familiare e` costretta ad arrestarsi. agamennone sacrifica la figlia ifigenia, clitennestra uccide agamennone; a oreste, figlio di agamennone, spetta il compito di vendicare il padre uccidendo clitennestra. ma clitennestra e` sua madre. la necessita` della vendetta e l`empieta` del delitto, i diritti del padre e la pieta` per la madre, stringono il figlio di agamennone e di clitennestra in una morsa da cui ne` la coscienza, ne` gli dei potranno liberarlo. la speranza, con cui si chiude la tragedia, e` in un assoluzione affidata alla giustizia umana, che segnera` l`avvento di una nuova era.

demostene si distinse come oratore per la sua incisiva rievocazione di ambienti, personaggi e vicende, nonche` per la sottile penetrazione psicologica e lo stringente concatenamento logico dei suoi discorsi. mise queste doti al servizio della politica, combattendo l`espansionismo di filippo ii il macedone e diventando lo strenuo difensore della tradizione di indipendenza e liberta` propria di atene. summa delle sue posizioni politiche e della sua arte sono le filippiche, che per la forza, la veemenza e la concisione dello stile lo hanno consacrato maestro dell`oratoria politica.

il volume e` cosi` suddiviso: ebrei e questione ebraica; l`antisemitismo moderno; la shoa` e l`antisemitismo; antisemitismo oggi; gli interrogativi delle nuove generazioni; bibliografia. in particolare nel capitolo 5, le questioni piu` frequentemente poste dai giovani vengono raggruppate in otto categorie, per ognuna vengono fornite risposte e una breve bibliografia per l`approfondimento.

un libro che e` biografia e storia insieme. da un`infanzia privilegiata e protetta tra i neri benestanti di atlanta alla marcia dei poveri su washington: una vita per capire e combattere la realta` insensata, eppure drammaticamente reale, del razzismo.

il racconto e` scritto in prima persona da un ragazzino di dieci anni, terzo di sette fratelli, affascinato dalla dimensione fantastica che lo circonda. il mondo gli appare intriso di leggende: da quella del campo degli scomparsi dove nemmeno i gabbiani vogliono volare, alla casa del donegal dove i bambini vengono rapiti da forze sovrannaturali, a crazy joe che fissa sempre nello stesso punto da quando la donna dei suoi sogni vi si e` trasformata in volpe. il mondo pero` e` fatto anche di vita quotidiana: la realta` della citta` di derry, nell`irlanda del nord, tra gli anni quaranta e cinquanta, con i suoi conflitti politici, i suoi segreti familiari, i suoi intrighi pericolosi.

accanto alla rivoluzione francese, tra la fine del settecento e gli inizi dell`ottocento, ha avuto luogo un evento assai meno appariscente ma dagli esiti altrettanto decisivi per la storia dell`uomo: la scoperta dell`elettromagnetismo e le sue prime applicazioni. alcune eccezionali figure di artisti non tardarono a intuire l`importanza di queste nuove energie. lo svizzero fussli, lo spagnolo goya, il francese david, l`italiano canova e infine gli inglesi blake e turner ripudiarono lo spazio prospettico tanto caro all`eta` moderna e collocarono figure guizzanti, o attorte e rattrappite in una sorta di etere informe, molto simile a quello in cui scorrono le onde delle nostre telecomunicazioni.

in un momento di ritorno delle religioni, un autore impregnato di cultura illuministica racconta come nei secoli la filosofia abbia considerato quelle particolari credenze e pratiche che sono i miracoli. una interpretazione trasversale del rapporto tra il pensiero filosofico e il divino offerta da carlo augusto viano, docente fino al 2004 di storia della filosofia all`universita` di torino e autore di saggi per laterza ed einaudi.

jurgen habermas affronta in questo saggio il tema controverso dell`ingegneria genetica e cerca di rispondere alla "controdomanda" suscitata dagli sviluppi della genetica: puo` la filosofia intromettersi nel dibattito senza rinunciare alle convinzioni del pensiero postmetafisico?

nel secolo d`oro della narrativa europea, da goethe a puskin, da stendhal a jane austen, da manzoni a dickens e flaubert, la gioventu` sale prepotentemente alla ribalta della scena letteraria: e` la gioventu` problematica e inquieta che nasce dallo sfaldarsi delle societa` tradizionali, divenendo figura simbolica alla quale la cultura occidentale si affida per rappresentare l`idea di modernita`, con il suo carico di grandi speranze e illusioni perdute che l`europa ottocentesca dovette imparare a percepire e leggere come fosse in un romanzo.

chissa` se e` vero che dietro ogni grand`uomo ci sia una grande donna. e vero che spesso dietro una grande donna non c`e` che lei. quando cristina di belgiojoso dirigeva in francia la "gazzetta italiana", terenzio mamiani protesto` che "un giornale politico, primo di tal fatta per l`italia, fosse diretto da una donna". poveri uomini: anche i piu` grandi. alessandro manzoni, per esempio, turbato dalla "mani`a di quella signora di diffondere l`istruzione ne` suoi contadini". cristina ebbe una vita straordinaria: "bambola da salotto, topo di biblioteca e strega, principessa rivoluzionaria e infermiera, zingara e pellegrina`". il poeta heine la descrisse come "una bellezza assetata di verita`". al centro della sua personalita`, dei suoi amori e delle sue peregrinazioni stette la passione politica. aspetto` lungamente la stagione che si chiamo` primavera dei popoli (nome tornato improvvisamente vivo ai giorni nostri), la preparo` e vi si preparo`. gli scritti qui raccolti su milano e venezia uscirono alla fine di quel 1848 a parigi. "la liberta` individuale puramente politica," pensava allora, "non e` favorevole che alla liberazione effettiva di alcune classi privilegiate... il principio realmente popolare, il principio democratico ed evangelico e` il principio dell`uguaglianza. "corsa poi a condividere la "democrazia pura" della repubblica romana del `49, pur annotando le "minchionerie molte e varie" dei triumviri, cristina fu a capo del soccorso ai feriti.

quattro giovani donne - stella, iris, rosa e marida - devono recuperare l`ultimo pagamento per una di quelle cene eleganti in villa, dal presidente, che malauguratamente sono finite sui giornali, deflagrando in scandalo. il presidente e` sparito dietro a telefonini che non squillano, a centralini che non sanno. ma il contabile - il millimetrico ragionier biassoni - c`e` ancora. sta nel suo ufficio a presidiare le buste con il contante e aspetta istruzioni. anche se le istruzioni non arrivano. le quattro giovani donne sanno nuotare velocemente nel mondo, quando serve, e stavolta serve. di mestiere fanno le escort. sanno essere molto gentili, se pagate. altrimenti possono mordere, come fanno le murene. specie se a imprigionarle e` la vita, oppure il contabile che ha appena fatto l`errore di aprir loro la porta. una storia potente, accompagnata dall`adattamento in forma di audiodramma a opera di sergio ferrentino.

muovendo dall`accezione piu` ampia del termine - orientalismo come insieme delle discipline accademiche che studiano usi, costumi, letteratura e storia dei popoli orientali - said affronta l`idea della diversita` ontologica tra oriente e occidente ispiratrice di tante pagine di autori diversi e lontani, da eschilo a victor hugo, da dante a marx, chiudendo l`indagine sul complesso di istituzioni create dall`occidente per esercitare il proprio dominio sul mondo orientale.

passioni e sentimenti, paure, tenerezze, invocazioni, tradimenti, ricongiungimenti, botte e minacce, miseria e malattia: tutto sotto "un cielo fatto solo d`amore". e l`incontro di dino campana con sibilla aleramo, incontro straordinario, come le lettere che i due amanti si scrissero. ogni pagina di questo carteggio e` un viaggio, esaltante e senza soste, che ha inizio sotto il sole infuocato dell`agosto 1916, fra la vera montagna dei solitari e la pura bellezza dei grandi boschi e prosegue serenamente negli ultimi splendori della bella stagione a faenza e marradi, fino a quando il "vento iemale" non li trascina in paesi sperduti dell`appennino, dove il freddo morde ancora piu` che nelle soffitte dei lungarni e nelle ville sulle colline di firenze che li accoglieranno. il percorso si fa tortuoso come le vicende alle quali si assiste, segnato da un continuo andirivieni fra pisa, livorno, firenze, sorrento. e ormai il 1917: sullo sfondo l`anno piu` duro della guerra, in primo piano i due amanti e il loro disperato tentativo di trovarsi e abbandonarsi, affidato ormai soltanto alle lettere che si incrociano tra la toscana e il piemonte. poi, nel gennaio del 1918, davanti al cancello del manicomio di san salvi, il viaggio si interrompe. i canti orfici, unica e grande opera di campana, lo manterra` vivo oltre la morte, avvenuta dopo un internamento di quattordici anni. sibilla aleramo, che trasformo` la sua lunga vita in letteratura, mai riusci` a raccontare...

la vita di gioachino rossini e` piu` avventurosa di quella dei quattro moschettieri messi assieme, e` un romanzo. da ragazzino povero a uomo ricco e infelice, da giovane di "sinistra" a vecchio di destra pero` sempre pronto a sfottere imperatori e impostori. ci sono piu` di mille donne nel catalogo di gioachino, una lista che avrebbe imbarazzato leporello. dopo i primi successi e` talmente popolare che le ragazzine lo rincorrono per la strada tagliandogli pezzi di vestito da dosso, come succedera` con i beatles, e, se possibile, qualche ciocca di capelli. lo scrive lord byron, furibondo che qualcuno fosse diventato ancora piu` famoso di lui. delle opere di rossini tutti conoscono il barbiere di siviglia (del quale quest`anno ricorre il bicentenario, fu composto nel 1815), ma, con la rinnovata percezione del grande compositore, si vanno riscoprendo le opere "serie" e in particolare la sua ultima, il guillaume tell, che spalanca le porte al romanticismo. c`e` totale follia ne l`italiana in algeri, e il turco in italia e` surreale, ante litteram. ma il vero fulcro tematico del libro e` perche` rossini abbia smesso di comporre all`ancora verde eta` di trentasette anni. la risposta che da` gaia servadio si basa sull`analisi critica di un epistolario trovato solo di recente. oltre 250 lettere che esprimono bene lo humour feroce del maestro, le sue passioni nascoste ma anche il male e il bene di vivere. la pazzia e il genio sono fratelli gemelli, non solo in mozart, ma anche in rossini.

e facile dire o sentirsi dire: "stabilisci dei limiti!", ma farlo non lo e` affatto, soprattutto se si e` persone sensibili e attente ai bisogni degli altri. rolf sellin, apprezzato autore di "le persone sensibili hanno una marcia in piu`", spiega finalmente le ragioni per cui spesso non riusciamo a riconoscere i nostri limiti e a fissare giusti confini nella pratica: farlo, infatti, non e` solo questione di volonta`. richiede allenamento! e una convinzione: "buone recinzioni fanno buoni vicini". sellin propone metodi concreti e di comprovata efficacia, a livello mentale, comunicativo, fisico e soprattutto energetico, che aiutano a sviluppare la nostra capacita` di autodeterminazione senza sensi di colpa. perche` rispettare i nostri limiti e saper dire no serve a noi, ma spesso anche agli altri.

pubblicato per la prima volta nel 1939 e` uno dei primi romanzi dello scrittore italo-americano, riscoperto in italia e in francia alla fine degli anni ottanta dopo un lungo periodo di dimenticanza. la saga dello scrittore arturo bandini, alter ego dell`autore, giunge in questo romanzo al suo snodo decisivo. l`ironia sarcastica e irriverente, la comicita` di arturo bandini si uniscono alla sua natura di sognatore sbandato, che ne fa il prototipo di tutti i sognatori sbandati che hanno popolato la letteratura dopo di lui. al centro della vicenda e` il percorso di bandini verso la realizzazione delle sue ambizioni artistiche e la sua educazione sentimentale dopo l`incontro con la bella e strana camilla lopez... introduzione di alessandro baricco.

una notte in una casa di campagna un uomo si risveglia al suono di una sirena di allarme aereo. l`ha gia` sentita a belgrado nella primavera del `99, quando la citta` era bombardata dagli aerei partiti dall`italia. anche sua madre conosce la stessa sirena, che precedeva i bombardamenti su napoli. quella notte intorno al tavolo della cucina loro due si ritrovano a parlare di uova al tegamino e di guerre, di un cuore malandato e di un diario di viaggio con la copertina rossa. e una notte d`insonnia e d`intesa. nell`alba seguente un vetro e` sufficiente a separarli. in "napo`lide" erri de luca parla di napoli e delle sue contraddizioni, del suo destino da quando, provvisoria "citta` nuova", fu fondata dai greci. de luca ne parla come di un luogo originario, di fasto, di vitalita` e vanita`. sulla sequenza calda della voce dello scrittore scorrono le immagini della citta` - della citta` che e` stata e continua a essere sostanza delle sue narrazioni, delle sue storie. il dvd, della durata complessiva di 39 minuti, contiene il cortometraggio "di la` dal vetro" scritto da erri de luca e andrea di bari, diretto da andrea di bari, e interpretato da isa danieli ed erri de luca; il making of del film; "napo`lide", un cortometraggio di francesco rizzi con erri de luca; una galleria fotografica.

Donne belle e raffinate, le Nostre, accolte, per queste ragioni, e con buon trattamento, alla corte di Ferrara; donne, pertanto, tra le prime ad essere provviste di reddito personale e di consistenti doti, e, perciò stesso, accasate prontamente (dai duchi) nelle primarie famiglie della città estense. Donne celebrate da poeti, musici e filosofi — dal Tasso al Patrizi, passando per G. de’ Bardi e L. Luzzaschi —, la cui reputazione supera le Alpi e arriva persino in Giappone.

La musica ci emoziona, cura, aizza, incita e ipnotizza. Perché? È la religione, nata dallo spirito di un sacrificio, compiuto dagli uomini in cerchio attorno alla vittima. Il teatro è un cerchio, che circonda l’attore. Il gesto mima il rito; il testo è una preghiera e la musica la ritma. La musica è una religione. Richard Wagner aveva capito tutto e ancora oggi il suo rito si rinnova. Dall’antico Egitto alla Grecia, per le strade di Roma e più su verso i ghiacci del Nord, l’Occidente ha maturato una consapevole identità di sé, che questo libro tenta di svelare attraverso la lettura dei miti che l’hanno saputa edificare passo dopo passo. Siamo in un laboratorio con un microscopio in grado di osservare i filamenti del nostro DNA. È stato René Girard a costruirlo per primo a cavallo tra XX e XXI secolo al quale il libro è dedicato assieme a Richard Wagner, che un secolo prima l’aveva messo in musica coi suoi Drammi. L’ultimo capitolo osserva come questo ideale laboratorio continui a mostrarsi valido anche sul palcoscenico del Bol’šoj nel 1940, quando ad Ejzenštejn fu commissionata la regia della Valchiria, secondo capitolo dell’Anello del Nibelungo di Wagner.

Wolfgang Amadeus Mozart in una lettera del 14 Febbraio 1778, indirizzata al padre, riferendosi al flauto, scrive “…divento abbastanza impotente quando sono obbligato a scrivere per uno strumento che detesto”. Questa frase, spesso ripetuta senza contestualizzarla nel particolare momento in cui fu dettata, è divenuta come una sorta di sentenza senza appello sulla considerazione di Mozart nei confronti dello strumento. Tuttavia la silloge delle opere scritte per flauto contiene capolavori e soluzioni geniali così come funzionale ed efficace, anche da un punto di vista tecnico, appare il vasto utilizzo dello strumento nelle compagini orchestrali mozartiane. Nel presente lavoro ho raccolto una serie d'informazioni, che potranno riuscire utili sia ai flautisti i quali si avvicineranno per la prima volta a Mozart sia a quelli maggiormente esperti.
Dall'ipotizzata insofferenza per il flauto alla genesi delle composizioni conosciute e quelle andate perdute. Dall'apporto di Brahms alla prima realizzazione del Concerto in Re Maggiore K314, all'intenso rapporto che Mozart ebbe con il flautista Johann Baptist Wendling. Dagli aspetti concernenti gli abbellimenti, alle Cadenze per i concerti, alle esecuzioni e incisioni storiche di riferimento.
La musica di Mozart ha necessità d'essere affrontata avendo la consapevolezza che la capacità di restituirla nel miglior modo possibile muterà in relazione alle nostre acquisizioni culturali. Considerando comunque che qualcosa, della profondità e del magico gioco di proporzioni, continuerà sempre ad affascinarci.

luigi pareyson suggeri` di ripartire i 24 saggi contenuti in questo volume in quattro sezioni: filosofia dell`esistenza, idealismo, esistenzialismo positivo e spiritualismo cristiano, dibattiti odierni, piu` un`appendice intitolata "la filosofia italiana alla fine degli anni quaranta". alcuni di questi scritti, nonostante la loro freschezza, sono di data lontana (il saggio su carlini e` del 1941, quello su spirito e della volpe del 1947, quello su marcel del 1948) mentre altri sono di data assai recente (uno su guzzo del 1987 e uno su maddalena del 1989).

lo scritto che qui presentiamo e` un articolo apparso nel 1934 sulla rivista , uno dei piu` efficaci strumenti di diffusione delle teorie sostenute nel circolo di vienna e in generale dai filosofi neopositivisti. qui schlick difende, contro l`ala fisicalistica del neopositivismo, l`impostazione empiristica originaria del movimento. neurath replichera` e, insieme a carnap, altri parteciperanno a questa polemica, ormai conosciuta sotto la denominazione di "polemica dei protocolli", che, come lo stesso carnap riconoscera`, riguarda il problema centrale dell`epistemologia o della riflessione filosofica sulla scienza. a riprova del fatto che le critiche piu` radicali e piu` rigorose mosse alla filosofia e alla metafisica, che e` il cuore del filosofare, vanno ricercate nella filosofia stessa e nella sua storia. contribuiscono anzi essenzialmente a costituire quella tensione interna del pensiero, quella dialettica, senza di cui non esisterebbe filosofare autentico.

giovanni e` un bambino di palermo. per il suo decimo compleanno, il papa` gli regala una gita attraverso la citta`, per spiegargli come mai, di tutti i nomi possibili, per lui e` stato scelto proprio giovanni. tappa dopo tappa, nel racconto prendono vita i momenti chiave della storia di giovanni falcone, il suo impegno, le vittorie e le sconfitte, l`epilogo. giovanni scopre che il papa` non parla di cose astratte: la mafia c`e` anche a scuola, la mafia e` una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi. a trent`anni dalle stragi, una nuova edizione con un`intervista inedita a maria falcone. eta` di lettura: da 8 anni.

il diario dell`esperienza di gino strada nei territori di guerra. per portare avanti la sua eredita` e imparare a guardare lontano, in direzione della pace. in queste pagine gino strada racconta gli anni di lavoro con emergency. riporta esperienze, pensieri e ricordi. narra la costruzione di ospedali destinati a essere distrutti, racconta in modo commovente dei bambini mutilati da mine progettate per trarli in inganno, parla dei soccorsi sotto gli spari, della vita di molti volontari che ha incontrato nel suo lungo cammino e, purtroppo, spiega la triste vicenda delle persone distrutte dalla "guerra". eta` di lettura: da 13 anni.

questo libro bagno illustrato dallo studio americano wee gallery cambiano colore appena immersi nell`acqua o quando li si bagna con un dito o col pennello. elefanti, bradipi, tucani, orsi e altre creature in bianco e nero si trasformano nelle mani del bambino. questo libricino e` antistrappo, leggero e torna bianco una volta asciutto: puo` essere usato infinite volte assicurando il divertimento all`ora del bagnetto, ma non solo. eta` di lettura: da 6 mesi.

tutti ci accorgiamo di una trasformazione del mondo verso una maggiore complessita`. il futuro e` incerto e il nostro rapporto con l`ambiente e` sempre piu` difficile: un equilibrio sostenibile sembra molto lontano e la strada per raggiungerlo e` piena di dilemmi. ma in che modo gli alberi, le citta`, gli ecosistemi e tutti gli esseri e le cose che ci circondano, compresi noi stessi, sono piu` complessi? il complesso futuro del mondo si riferisce a profondi cambiamenti materiali nel tessuto stesso della realta`. nuove forme di resistenza alla distruzione della vita stanno emergendo ovunque. i dati hanno colonizzato ogni aspetto della vita e sono l`elemento paradigmatico del nostro secolo. ma un soggetto che si trasforma in un flusso infinito di dati diventa passivo e cosi` smette di essere propriamente un soggetto: lo spazio che dobbiamo riconquistare e` quello dell`azione. piuttosto che chiedere il ritorno della figura cartesiana dell`azione, che pretende di essere il padrone e il possessore della natura, benasayag e cany costruiscono una nuova etica, in cui la coscienza del singolo non e` piu` solitaria e sovrana, ma e` in un rapporto costante con gli ecosistemi in cui abita. non possiamo piu` permetterci di pensare la conoscenza e l`azione come il risultato di un lavoro compiuto sul mondo da un soggetto conoscente, ma come la produzione di rapporti tra il vivente e il suo ambiente. in un mondo nel quale gli effetti delle nostre azioni sono ormai segnati dall`incertezza e dall`impotenza, come possiamo imparare a vivere, pensare e agire? la razionalita` del soggetto moderno, chiuso in se stesso, non ha piu` alcuna presa sulla realta`. dobbiamo imparare a pensare e a vivere a partire da cio` che e` vivente e ci circonda.

c`era una volta, su una vetta appuntita, l`immenso castello di rittaguzzoduro, esposto ai quattro venti. vi regnavano un re e una regina molto esigenti e refrattari a sudditi non rigidi, senz`angoli sporgenti... nel regno delle forme, ahime`, non e` tutto a norma: la regina e il re esigono un erede dagli angoli retti, ma per un avverso destino concepiscono soltanto figli rotondi... riusciranno un giorno a generare un bel poligono che re potra` diventare? un racconto epico e romantico, in uno strano regno dove la geometria diventa poesia. eta` di lettura: da 6 anni.

nel 1839 un`armata britannica di quasi ventimila uomini invade l`afghanistan per insediare sul trono del paese un sovrano fantoccio, shah shuja, e contrastare cosi` la temuta espansione russa in asia centrale: e` l`inizio del grande gioco, la sanguinosa partita a scacchi tra potenze coloniali europee per il controllo della regione, immortalata da kipling in kim. ma e` anche il primo fallimentare coinvolgimento militare dell`occidente in afghanistan. meno di tre anni dopo, il jihad delle tribu` afghane guidate dal re spodestato, dost mohammad, costringe gli inglesi a una caotica ritirata invernale attraverso i gelidi passi dell`hindu kush. soltanto una manciata di uomini e donne sopravvivra` al freddo, alla fame, e ai micidiali jezail afghani. l`impero piu` potente al mondo era stato umiliato. attingendo a fonti storiche in persiano, russo e urdu sino a oggi sconosciute - compresa l`autobiografia di shah shuja, la cui tragica figura rappresenta il vero fulcro del libro - nonche` ai diari e alle lettere dei protagonisti inglesi dell`invasione, dalrymple racconta una vicenda insieme drammatica e farsesca, popolata di personaggi affascinanti e crudeli, incompetenti e geniali, eroici e boriosi. e la racconta in maniera trascinante, senza tuttavia farci mai dimenticare quanto quegli eventi - le antiche rivalita` tribali sullo sfondo di territori inaccessibili e inospitali, gli errori strategici che portarono al massacro dell`armata britannica risuonino, ancora oggi, come un monito.

Tutti conosciamo l’aquila e la farfalla, la formica e il paguro, ma ci siamo mai chiesti dove abitano? In Casa, Isabelle Simler ci accompagna nelle incredibili dimore degli animali, 27 formidabili architetti che aprono le porte per farci entrare nell’intimo tepore delle loro case. Incontreremo il polpo, che distende le sue lunghe braccia in un sofà di sabbie fini, l’uccello giardiniere che decora il suo nido con una pioggia di petali azzurri, il castoro che preferisce una tana galleggiante in mezzo al lago, e il piccolo gufo elfo che si accuccia nell’incavo di un cactus. Età di lettura: da 4 anni.

bianca aveva sette anni quando un incidente dai contorni incerti ha innescato nella sua vita una reazione a catena, che non ha risparmiato nulla. oggi sta con carlo, cardiochirurgo di fama internazionale, e all`apparenza lo venera. ma tanta devozione, in realta`, nasconde un piano macchinoso, folle: un progetto di rinascita in cui l`uomo e` un mero strumento. nel percorso che intraprendera` per realizzarlo, bianca scoprira` una verita` che nessuno avrebbe mai potuto sospettare. con un ritmo magnetico, che travolge e sorprende, nicoletta verna scrive un indimenticabile romanzo, nel quale una giovane donna cerca ostinatamente una forma di redenzione.

Il Castoro, 1979, IT. Volume monografico dedicato al regista e sceneggiatore francese Marcel Carné, tra i principali protagonisti degli anni trenta, quaranta e cinquanta e della corrente del realismo poetico con film quali Il Porto delle nebbie, Alba Tragica e Amanti perduti. Dopo un'introduzione con dichiarazioni del regista, il libro elabora un'analisi critica dell'opera e una dettagliata filmografia.

con la stessa energia narrativa de "la malnata", beatrice salvioni ci trasporta ancora nell`italia fascista. e ci fa guardare il mondo con gli occhi di due ragazze tormentate e ribelli, inseparabili, che la storia vuole tenere lontane. una sedicenne corre a piedi nudi per la strada. e` notte, indossa solo una sottoveste, e corre disperata per la citta` deserta. e` delusa, piena di rabbia, perche` ha scoperto di essere stata tradita, e da qualcuno che mai avrebbe creduto potesse ingannarla. si apre come uno squarcio, questo romanzo terso e furioso. siamo a monza, nell`aprile del 1940. da quattro anni francesca non sa piu` nulla di maddalena. la sua amica e` stata rinchiusa in manicomio, e mai ha risposto alle lettere che lei le ha spedito. francesca crede sia per risentimento nei suoi confronti. in fondo, e` sempre toccato a maddalena il ruolo della reietta, della malnata. ma adesso ha subito uno scossone anche la vita di francesca, che e` fuggita di casa ed e` andata a vivere da noe` tresoldi, destando scandalo. sua madre la accusa di essere una degenerata, una malacarne. poi, finalmente, maddalena torna. e` piccola e magra, come non fosse mai cresciuta, e si finge l`adolescente coraggiosa di sempre; ma francesca lo vede, che e` diversa. che cosa e` successo in manicomio? intanto, l`italia entra in guerra. tra la fame e la paura delle bombe, ogni giorno diventa piu` difficile. e arriva il momento di scegliere da che parte stare.

in america si definiscono slackers. noi possiamo chiamarli "sprecati". lo "spreco" e` quello di una generazione e non riguarda solo gli usa. pistolini rintraccia gli echi del disagio giovanile, diffuso anche in europa, anche in italia, illustrando il malessere, le reazioni, l`ansia creativa, la volonta` di esprimersi di una gioventu` allo sbando.

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