

e` la storia dell`impossibile desiderio di felicita` amorosa di un agricoltore delle foreste del massachusetts che, nel gelo di un insolito inverno, si innamora perdutamente di una giovane donna venuta per curare la moglie, una inacidita malata immaginaria. il confronto tra i tre personaggi si compie con un`analisi del vivere comune: il triangolo, la quotidiana miseranda fatica del "sopportarsi", l`inattesa pulsione amorosa. onnipresente e` la sensazione di imprigionamento, di infelicita` e, infine, di assoluta autodistruttivita`.




"quello che mi salva, e` la letteratura, cioe` la lingua, e` casa d`altri di silvio d`arzo." valeria parrella ezio comparoni, alias silvio d`arzo, e` un outsider, un autore di nicchia - e da quella nicchia amatissimo -, un uomo e l`ombra del suo doppio. a quello che ancora per molti e` un illustre sconosciuto dobbiamo alcuni tra i racconti piu` significativi della nostra letteratura, i piu` maturi dei quali compongono questa silloge. a unirli a doppio filo la guerra, vissuta, rimossa o cicatrizzata, con le sue conseguenze materiali, umane e sociali che incombono su soldati in marcia, ricche donne in attesa dei mariti al fronte o giovani reduci costretti a ricorrere a espedienti abietti per tirare a campare. punto focale della raccolta e` casa d`altri, definito da eugenio montale "un racconto perfetto": e` la storia di una domanda: quella che zelinda, donna anziana e sola che si procura di che vivere lavorando come lavandaia, tenta di porre al prete del villaggio. questa piccola gemma offre al lettore un vero giallo esistenziale, ancor piu` sconvolgente per il suo minimalismo. uno sguardo tagliente e umano a cio` che e` piu` difficile vedere. perche`, come scrisse lo stesso d`arzo, "quando si vive in quel modo inumano e impossibile, il mondo non e` piu` casa nostra: e` `casa d`altri`?".