
convinto da sempre che le etichette e i generi letterari fossero sull`orlo di "una strepitosa bancarotta", julio cortazar non si limito` a scrivere racconti, romanzi ibridi e "non lineari" o libri in cui mescolava saggi, poesie, racconti, citazioni, frammenti biografici. jaime alazraki, il curatore di uno dei tre volumi dell`opera critica dell`autore argentino, ha sottolineato che, fin dagli esordi, "molto prima dei "quaderni di morelli" inclusi ne "il gioco del mondo", per cortazar raccontare e teorizzare sullo strumento espressivo costituivano il dritto e il rovescio di una stessa operazione". percio`, i "saggi" qui scelti e riuniti (che a volte non sono facilmente comprimibili nel "genere" e che abbracciano sia tematiche strettamente letterarie sia i rapporti tra letteratura, politica e storia) forniscono una chiave per accedere con maggiore cognizione di causa all`opera di cortazar e alle sue scelte politiche ed esistenziali.

revelli affronta il problema della ricostruzione di una strategia della sinistra, a partire dalla consapevolezza della radicalita` della trasformazione dell`economia, della societa` e della politica verificatasi nel corso degli ultimi vent`anni. questa consapevolezza parte dall`analisi delle caratteristiche del postfordismo (rottura del circolo virtuoso sviluppo/occupazione, fine della centralita` del lavoro salariato, finanziarizzazione dell`economia) per esaminare le conseguenze politiche di questa nuova grande trasformazione e avanzare infine alcune ipotesi su una ricomposizione politica a partire dal sociale e non frutto di laboriose quanto sterili trovate d`ingegneria istituzionale.

e` una riflessione sulla protezione della biodiversita`, sulle implicazioni della biotecnologia e sulle conseguenze per l`agricoltura della preminenza a livello mondiale del sapere scientifico occidentale, condotta da un punto di vista che e` in grado di affrontare simultaneamente i problemi dello sviluppo, dell`ambiente e della posizione delle donne nella societa`. largo spazio e` dedicato alla distruzione attualmente in corso della foresta tropicale, sostituita da monocolture imposte nel nome della produttivita` e ai processi di impoverimento e distruzione del tessuto sociale che ne conseguono, precedendo l`inevitabile isterilimento dell`ambiente. vandana shiva denuncia anche gli interessi che stanno dietro le biotecnologie.











rosa luxemburg diceva che chiamare le cose con il loro nome e` un gesto rivoluzionario. in un`epoca come la nostra, quando la democrazia vacilla e la sfera pubblica deve contenere i canali labirintici dei social, l`uso delle parole puo` produrre trasformazioni drastiche della realta`. attraverso il linguaggio si esercita il potere della manipolazione e della mistificazione. percio` le parole devono tornare a aderire alle cose. manomissione, certo, significa danneggiamento. ma nel diritto romano indicava la liberazione degli schiavi. questo libro si misura con tale ambivalenza: del nostro linguaggio indica le deformazioni, ma anche la possibilita` delle parole di ritrovare il loro significato autentico. e la condizione necessaria per un discorso pubblico che sia aperto e inclusivo. la manomissione delle parole era apparso nella sua prima edizione undici anni fa. era un`altra epoca e, allo stesso tempo, era l`inizio di questa epoca. il linguaggio era quello dell`ascesa di berlusconi, che e` divenuta la premessa di nuove manomissioni. percio` il testo e` stato storicizzato e aggiornato, con le nuove torsioni della lingua prodotte dall`avanzata populista. sono sei i pilastri del lessico civile che questa guida anarchica e coraggiosa riscopre: vergogna, giustizia, ribellione, bellezza, scelta, popolo. a partire da queste parole chiave gianrico carofiglio costruisce un itinerario profondo e rivelatore attraverso i meandri della lingua e del suo uso pubblico. in un viaggio libero e rigoroso nella letteratura, nell`etica e nella politica, da aristotele a bob marley, scopriamo gli strumenti per restituire alle parole il loro significato e la loro potenza originaria. salvare le parole dalla loro manomissione, oggi, significa essere cittadini liberi. le parole, nel loro uso pubblico e privato, sono spesso sfigurate, a volte in modo doloso, altre volte per inconsapevolezza. un libro politico che segnala le ferite del nostro linguaggio, ma indica anche le strade possibili della