











vitale rappresentazione dello stato moderno, longeva e barocca figura di pensiero politico nelle sembianze di un mostro biblico, il "leviatano" e` certamente l`opera filosofica piu` dibattuta degli ultimi quattro secoli: vi sono contenute le radici del moderno stato di diritto e di esperienze politiche antiassolutistiche come la rivoluzione francese, elementi necessari a comprendere le vicende piu` recenti delle democrazie europee. pubblicato per la prima volta nel 1651, al termine di un`epoca che aveva visto l`europa dilaniata da guerre civili e di religione, il "leviatano" definisce tutte le logiche e le categorie della modernita`, inclusa la loro duplicita` e contraddittorieta`. perche` reca in se` non solo un`architettura di istituzioni, ma anche un campo di conflitti, non solo la stabilita`, ma anche la possibilita` del fallimento. superare la forma stato descritta in queste pagine resta una delle grandi sfide del xxi secolo. con un saggio introduttivo di carlo galli.


la mitica atlantide, cha ha ispirato filosofi e poeti di tutte le epoche, e` veramente esistita o e` solo una favola? roberto pinotti riporta la leggenda nell`ambito della realta` storica e scientifica al di la` delle ipotesi mitologiche e analizza l`argomento confrontando fonti diverse, avvalendosi dei contributi di numerose discipline quali geografia, oceanografia, biologia, antropologia e storia. l`autore prospetta una tesi inquietante: l`avanzatissima civilta` prediluviana, vissuta nell`eta` dell`oro e sommersa da un probabile cataclisma cosmico, potrebbe anche essere originaria di altri mondi.

muovendo dallo studio dei rilievi del prodigioso tempio giavanese di barabudur (ix secolo), bosch ci accompagna, attraverso una lussureggiante selva di richiami simbolici, fino al cuore della concezione indiana del mondo: hiranyagarbha, il germe d`oro del rgveda, il principio unico della vita. emerso dalle acque primordiali come pianta di loto, partecipe delle essenze opposte di soma e di agni, hiranyagarbha diviene l`albero cosmico rovesciato, asse dell`universo, nel quale scorre il rasa, l`acqua della vita che anima e accomuna tutti gli esseri - animali, uomini e de`i. cosi`, i motivi che ai non iniziati potevano sembrare decorativi si rivelano carichi dei piu` profondi significati metafisici e religiosi. guidato da un mirabile intuito per le immagini e da una rara familiarita` con le fonti iconografiche e letterarie, bosch ricostruisce la cosmologia che plasma non solo ogni forma dell`arte e dell`architettura indu` e buddhista, ma anche la religione, il mito, la nozione stessa dell`uomo e della vita propri dell`india antica.

"il peso dello zaino" e` la naturale integrazione di "centomila gavette di ghiaccio", con il quale costituisce un unico blocco narrativo. chiusa la vicenda del fronte russo con il rimpatrio dei superstiti, gli alpini, ritornati ai loro reparti dopo un mese di licenza, vengono impiegati nel settore di confine verso la jugoslavia: ma incombe su di loro il dramma dell`8 settembre.
filippo rube` non fa che passare da una crisi all`altra: arrivato a roma per diventare avvocato e intraprendere la carriera politica, viene travolto e stravolto dalle vicende della storia, privata e collettiva, vede nella guerra un`espansione di se`, resta bloccato in un matrimonio senza amore, e in un mondo lavorativo borghese che non accetta. attorno a lui, intanto, soffiano i venti turbolenti d`inizio secolo: l`interventismo e la grande guerra, i tormentati anni post bellici, la nascita del fascismo, e poi gli echi della rivoluzione bolscevica. rube` e` un uomo mancato, invischiato nel mondo, affetto da "inettitudine alla felicita`", ritratto di una nazione allo sbando. piu` apprezzato all`estero che in patria per la lucidita` con cui seppe ritrarre il profilo culturale - oltre che politico - dell`italia del suo tempo, borgese coglie appieno l`impreparazione del paese a confrontarsi con una vita in balia delle contraddizioni come quella di filippo rube`. un personaggio che ancora oggi, a cent`anni dalla sua nascita, sa parlarci e raccontarci con il respiro della contemporaneita`, senza smettere di vestire i panni di antieroe del novecento. prefazione di elvira seminara.