


la prima parte del volume, redatta da giuseppe de rita, contiene la filosofia generale di un progetto e di una forma d`intervento che assegna la priorita` all`agire locale - coordinato e orientato a livello nazionale - sul centralismo che continua a dominare quando si tratta di sviluppo o di redistribuzione assistenziale. la seconda parte, redatta da aldo bonomi, espone teoria e pratica dei "patti territoriali", ovvero intese a livello locale coordinate secondo un modello e un metodo nazionale che vedono riuniti amministrazioni locali, sindacati, universita` che si concertano a livello subregionale per ottimizzare le risorse locali, economiche e culturali, in vista dello sviluppo e della creazione d`impresa.



il successo di realizzazioni importanti come linux e piu` ancora di internet frutto della collaborazione di migliaia di ricercatori e programmatori di tutto il mondo, che hanno operato a titolo personale, da` un contenuto di realta` alla prospettiva della `informatica solidale`. ai capitoli dedicati alle tecnologie e al mercato dell`informazione, fanno seguito quelli dedicati al confronto con il software proprietario, all`analisi degli aspetti socioeconomici della nuova modalita` di sviluppo del software. infine, nell`ultimo capitolo, si discute la questione di carattere generale della proprieta` intellettuale, di cui il caso dell`informatica e del software e` soltanto un esempio emblematico.



il libro risponde alla tesi della negazione dell`esistenza dei campi di sterminio descrivendo sobriamente i fatti prima e discutendo puntualmente la tesi "revisionistica" poi. la prima parte e` dunque dedicata a una breve storia della "soluzione finale", seguita dalla descrizione del sistema dei campi di concentramento e di sterminio nazista e di quello di auschwitz in particolare (con foto e cartine). nella seconda parte, dopo aver richiamato rapidamente le fonti e il processo di auschwitz, l`autore analizza la letteratura "revisionistica" soffermandosi in particolare sul "rapporto lauchter" del 1988: una perizia "scientifica" negazionista sulla quale interviene anche giorgio nebbia nella postfazione aggiunta all`edizione italiana.




l`autore introduce il lettore al risultato di anni di osservazione, studio, riflessione, alla ricerca delle origini dei sogni, dei desideri e delle passioni che, nella societa` di oggi, danno un significato alle azioni, un senso all`esistenza e indicano la via da seguire nella vita. il libro propone una narrazione diretta di fatti, personaggi ed episodi che invitano a riconsiderare, all`ingresso del nuovo millennio, sentimenti, valori etici, ideali politici e spirituali e, piu` in generale, i rapporti con gli altri.

















ambientato nel pieno della grande guerra, "il diavolo in corpo" racconta la precoce avventura di un adolescente, francois, che libera la sua vita da ogni altro legame per offrirsi, ricambiato, a una donna sposata, marthe. ma con un raffinato montaggio narrativo di voci e prospettive dissonanti, radiguet tradisce il giovanile entusiasmo del suo protagonista e i turbamenti, le emozioni, gli stupori di quella iniziazione alla passione e alla vita scolorano in un`amara sensazione di mistificazione.






alla fine del xix secolo un maestro di scuola prese a girare la svezia in bicicletta alla ricerca di testimonianze della cultura popolare ormai al tramonto. ne derivo` una ponderosa raccolta di fiabe, trascritte dalla viva voce del piu` celebre cantastorie dell`epoca, stromberg il cieco. si riuniva cosi` per la prima volta, secondo il modello stabilito per le fiabe tedesche dei fratelli grimm, il ricchissimo patrimonio orale tramandato per secoli dai `sagoberattaren`, narratori professionali di favole chiamati ad allietare con i loro racconti le feste religiose e le occasioni rituali. questa antologia esplora un mondo variegato e pieno di incanti: favole del focolare, ma anche novelle burlesche, apologhi e parabole che tratteggiano un universo magico, talora crudele, i cui protagonisti sono troll, trollesse, animali dai poteri fatati, giovani scaltre e figli sciocchi. un mondo sospeso tra sogno e realta`, in cui gioca un ruolo sempre decisivo il legame con la quotidianita`, fatto di adeguamento ai ritmi stagionali e di obbedienza alle antichissime leggi della tradizione.


negli scorsi 25 anni, piu` di 150 milioni di giovani migranti si sono mossi dalle campagne verso le periferie industriali della cina. per dimensioni e rapidita`, una migrazione senza precedenti. su imposizione dei giganti dell`industria globale, ossia dei committenti che hanno stretto accordi con fornitori cinesi, i lavoratori affrontano orari, ritmi di lavoro e condizioni di vita che non concedono respiro. sono in particolare i grandi marchi dell`elettronica che attingono al lavoro vivo di queste persone, con l`obiettivo di lanciare sul mercato nuovi prodotti a getto continuo. qui si mette a fuoco il caso piu` eclatante: il legame della committente statunitense apple con la cinese foxconn. entrambe hanno fondato le proprie fortune sul regime di fabbrica-dormitorio, destinato a lasciare tracce profonde nella societa` cinese e nel resto del mondo. questo libro e` il risultato di ricerche sulle vite e sulle aspirazioni dei migranti cinesi inurbati che lavorano per la foxconn, e ancor piu` per la apple, sulle lotte di giovani diventati adulti in fretta che raccontano in prima persona la loro situazione, cercando di rompere il loro isolamento sociale.

oriana fallaci odiava scrivere lettere perche` le rubavano tempo prezioso al lavoro sui libri. eppure nessuno piu` di lei ha legato il suo nome alla scrittura epistolare. fin dagli esordi nel giornalismo ha tenuto una fitta corrispondenza pubblica e privata con i protagonisti della politica, della cultura, del giornalismo, da andreotti a nenni, da ingrid bergman a shirley maclaine, da henry kissinger a fidel castro. e ogni volta era capace di stilare tre, quattro o anche piu` minute, quasi sempre firmate, per immaginare cosa sarebbe apparso agli occhi del suo interlocutore una volta aperta la busta. le minute venivano poi conservate per avere traccia dello scambio epistolare e, grazie allo straordinario lavoro di archiviazione delle sue carte private, e` stato possibile scegliere fra le centinaia di lettere scritte ad amici e colleghi, alla famiglia e ai politici, quelle piu` significative per raccontare l`intera esistenza attraverso la sua viva voce. sono missive ricche di aneddoti spassosi, riflessioni sulla politica italiana ed estera, sfoghi sulle difficolta` a sopportare il peso della distanza dagli affetti piu` cari. un`occasione unica per osservare da vicino il talento di una donna ossessionata dalla scrittura e cosi` sedotta dal suo lavoro da trasformare anche le lettere d`amore in capolavori letterari. prefazione di edoardo perazzi.





tra i molti temi che infiammano l`arena pubblica del nostro paese ne manca uno, pesante come un macigno e gravido di conseguenze evidenti sulla nostra vita qui e ora. quando in italia si parla dell`eredita` coloniale dell`europa si punta spesso il dito sull`imperialismo della gran bretagna o su quello della francia, ma si dimentica volentieri di citare il nostro, benche` il colonialismo italiano sia stato probabilmente il fenomeno piu` di lunga durata della nostra storia nazionale. ma e` una storia che non amiamo ricordare. iniziata nel 1882, con l`acquisto della baia di assab, la presenza italiana d`oltremare e` infatti formalmente terminata solo il primo luglio del 1960 con l`ultimo ammaina-bandiera a mogadiscio. si e` trattato dunque di un fenomeno che ha interessato il nostro paese per ottant`anni, coinvolgendo il regno d`italia di epoca liberale, il ventennio fascista e un buon tratto della repubblica nel dopoguerra, con chiare ricadute successive, fino a oggi. eppure l`elaborazione collettiva del nostro passato coloniale stenta a decollare; quando il tema fa timidamente capolino nel discorso pubblico viene regolarmente edulcorato e ricompare subito l`eterno mito autoassolutorio degli italiani , i colonizzatori , persino alieni al razzismo. siamo quelli che in africa hanno solo . se la ricerca storiografica ha bene indagato il fenomeno coloniale italiano, a livello di consapevolezza collettiva, invece, ben poco sappiamo delle nazioni che abbiamo conquistato con la forza e ancora meno delle atroci violenze che abbiamo usato nei loro confronti nell`arco di decenni. in questo libro francesco filippi ripercorre la nostra storia coloniale, concentrandosi anche sulle conseguenze che ha avuto nella coscienza civile della nazione attraverso la propaganda, la letteratura e la cultura popolare. l`intento e` sempre quello dichiarato nei suoi libri precedenti: fare i conti col nostro passato per comprendere meglio il nostro presente



molto popolare nella penisola, dove ebbe piu` traduzioni sia nella versione integrale sia in quella ridotta, si puo` dire che l`opera accompagno` tutta la fase risorgimentale con i suoi accenti romantici di filantropia, patriottismo e dignita` umana. ridotta all`essenziale una narrazione che originariamente si dispiegava per 16 volumi, questo testo che viene da lontano, quando la modernita` politica italiana avrebbe potuto imboccare strade diverse e alternative, si presta a una lettura insieme storica e politica.