Le più belle canzoni del BUSCADERO suonate dal vivo dai Borderlobo:
Alex Gariazzo (chitarre), Riccardo Maccabruni (piano, fisa, organo), Raffaele Kohler (tromba), Luciano Macchia (trombone), Paolo Ercoli (pedal steel), Michele Guaglio (basso)
special guests
RAFAEL GAYOL (batterista di Leonard Cohen) - DAVID FORD (UK) ELIJAH WALD (Usa) - RAY HEFFERNAN (Ireland) CAROLINE COTTER (Usa) - ANDY JOHN JONES (UK) - FREDDIE HALL (Usa) EDDY RAY COOPER (France) - ANDREA PARODI ZABALA
Evento GRATUITO - Posti limitati
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cio` che distingue il presente volume da tutte le altre opere della kiein e suo carattere di `resoconto` scarno, essenziale e preciso che ci fa avvertire, proprio per questa sua estrema aderenza alla realta giornaliera delle sedute psicoanalitiche, da una parte la presenza vigile e umana dell`analista, dall`altra quella ora esaltata ora depressa ora frenetica del piccolo richard analizzato. si ha cosi` l`impressione di vivere in prima persona i meccanismi ripetitivi e ossessivi della nevrosi. simbolizzati nei giochi con le navi e nei disegni. soprattutto colpisce. nelle esplicitazioni delle angosce e della paura di evirazione dei complesso edipico. la figura paterna potente. scissa ora nell`aspetto buono di padre protettivo e amato. ora nell`aspetto distruttivo e temuto. che assume le sembianze della figura autoritaria e folle di hitler il quale realmente in quegli anni, stava minacciando l`inghilterra. da un punto di vista strettamente scientifico. il volume e` di notevole valore didattico, e questo e` appunto il suo obiettivo principale negli intenti dell`autrice. non vi si trovano intatti solo i verbali delle sedue ma le note esplicative dell`analista che. volta per volta, fa rilevare. alla luce delsuo metodo. i diversi fenomeni patologici e d`ltro canto le dinamiche che possono portare a una soluzione positiva del trattamento analitico. guida e proposte per diversi moduli di lettura sono offerte dalla penetrante presentazione di franco fornari: sul piano epistemologico l`apparente neutralita` del resoconto clinico ci si presenta allora come riduzione dell`intero universo storico a puro "significante" che rinvia ai "significati" affettivi profondi di "buono" e di "cattivo".
all`origine di questo lavoro e` il rapporto conflittuale dell`autore con l`opera di freud. l`autore intende rivolgersi a una cerchia di lettori piu` vasta che non i suoi allievi o i colleghi psicoanalisti: freud infatti appartiene alla storia della scienza e ha contribuito alla formazione della nostra identita` culturale. comprendere e rivitalizzare la teoria psicoanalitica significa risalire alle sue radici filosofiche, biologiche, psicologiche e mediche, ripercorrere la storia e gli sviluppi piu` recenti dei concetti fondamentali e tentarne un esame sistematico servendosi di metodologie scientifiche attuali.
a partire dalle scoperte di freud, la psicoanalisi come teoria della mente ha attinto i suoi dati a due fonti principali: la clinica degli adulti e l`osservazione del bambino. stern parla in questo senso di "bambino osservato" e "bambino clinico" e gia` bowlby considerava essenziale per il progresso della teoria psicoanalitica una tale dialettica tra indagine "retrograda" (la clinica) e indagine "anterograda" (l`osservazione). allo stesso ambito di riflessione appartiene tutta l`opera di pine, come appare dalla struttura di questo volume, diviso in due parti: "aspetti dello sviluppo da una prospettiva clinica" e "aspetti del processo clinico da una prospettiva evolutiva".
il titolo indica il "percorso" personale dell`autore attraverso la psicoanalisi, nella pratica clinica e nell`insegnamento. ma "percorso" indica anche l`esigenza, per chi si occupa di psicoanalisi, di tenere sempre presente la storia di questa disciplina, i cui fili conduttori possono essere rintracciati e acquisire plausibilita` solo in un dialogo tra gli analisti e con i maestri del passato. il contributo del paziente e` essenziale in questo cammino, percio` "percorso" e` un modo per definire l`esperienza stessa della psicoanalisi, come progresso faticoso e arricchente.
in questo libro gli autori assumono l`esperienza del lutto come fondante i processi di separazione dai primi oggetti. la separazione ci mette di fronte al terrore per la caducita`, e il gruppo e` lo spazio in cui si organizzano modi di elaborarla. ma dal gruppo il soggetto deve poi emanciparsi, pur mantenendo una disponibilita` a lasciarsi impregnare dalla cultura dominante. la funzione di reverie e` qui intesa come un`apertura della mente al "contagio" da parte dell`altro. gli autori parlano poi di ideologie-rifugio, nel momento in cui anche gli orientamenti culturali piu` pregnanti (ambientalismo, femminismo, pacifismo) vengono assunti come "tane" in cui trovare scampo dalla paura di sentire e di pensare.