
si conclude con questo ultimo volume la trilogia di discorsi di nisargadatta curata e redatta con estrema dedizione da robert powell. nella prima e nella seconda parte, "il nettare dell`immortalita` e inesperienza del nulla", maharaj ha quasi stordito il lettore in una sorta di addestramento della coscienza: ora la coscienza dell`io sono` e` "il compagno fedele che rimane con noi ventiquattro ore al giorno", ora "un ospite" con cui non abbiamo niente a che fare, che "non c`era prima e non ci sara` in futuro". e tuttavia, parallelamente all`uso di paradossi che mirano a scardinare il condizionamento del pensiero, scorre sotto ogni parola di nisargadatta il filo silenzioso della semplicita` dell"`io sono`: il punto in cui `quello` si separa dal pensiero e ogni dualita` e` trascesa. in questo terzo volume dei discorsi, le parole di maharaj si scarnificano al massimo, lasciando trasparire la limpidezza della quintessenza del suo insegnamento. l`origine dell`io sono` viene riportata al `soffio vitale`, o `forza vitale`, il prana. non esiste nessun dio al di fuori di noi, e chi crede di pregare dio prega in realta` l`unico dio che e` con noi in ogni momento dell`esistenza: la propria forza vitale. persino le sacre scritture hanno origine nel prana. la medicina suprema e` l"`io sono`, e tutto cio` che puo` condurre alla conoscenza `io sono` e` antidoto all`ignoranza. di nisargadatta sono gia` apparsi in questa collana "io sono quello", "ii nettare dell`immortalita` e inesperienza del nulla".

possiamo imparare dagli altri come fanno cio` che fanno e apprendere le loro abilita`? tutti sogniamo di poter far cose che adesso non sappiamo fare. vediamo altre persone parlare correntemente una lingua straniera, giocare con maestria una partita a scacchi, apprezzare la solitudine, attenersi a un regime di esercizi ginnici, realizzare le proprie passioni, e ci chiediamo: "perche` non posso farlo anch`io?". le nostre esperienze di vita ci insegnano schemi specifici di percezione, pensiero e comportamento: se ci manca un`abilita`, non e` perche` non siamo in grado di padroneggiarla; semplicemente ci sono mancate le esperienze che avrebbero potuto insegnarci gli schemi necessari per manifestarla. nella programmazione neurolinguistica il processo di `modellamento` consiste nell`identificare e descrivere in modo utile gli schemi costitutivi dell`esperienza e del comportamento di una persona che manifesta in maniera eccellente una particolare abilita`: una volta che conosciamo gli schemi, possiamo farli nostri e cominciare a manifestare quell`abilita`. vengono qui esaminate le distinzioni primarie essenziali a un modellamento `utile`, convinzioni, strategie, emozioni e comportamenti esterni: si tratta degli elementi dell`esperienza che sono essenziali affinche` una data abilita` funzioni in noi.

la conturbante lolita di kubrick, il cinico monsieur verdoux di chaplin, l`indifferente victor sjostrom del posto delle fragole, l`arrogante al pacino dello scarface di de palma, l`ipocondriaco woody allen di hollywood ending. spesso scaturiti da romanzi, altre volte da episodi realmente accaduti e comunque sempre, in qualche modo, dal mondo profondo del regista, dello sceneggiatore e soprattutto dell`attore: i personaggi dei film sono rappresentazioni a tutto tondo dei tipi umani. in tal senso si prestano perfettamente a diventare istanze esemplari delle tipologie di personalita` descritte dall`enneagramma. questa figura geometrica ormai piuttosto diffusa nella cultura occidentale sembra in realta` avere origini antichissime ed essere scrigno di conoscenze profonde sulla psicologia umana. introdotta in occidente da g. i. gurdjieff, ha ricevuto i contributi fondamentali di oscar ichazo e di claudio naranjo, ed e` soprattutto sulla `psicologia degli enneatipi` da quest`ultimo elaborata che si basa il presente studio. nove punti inscritti all`interno di un cerchio rappresentano le nove tipologie di personalita` fondamentali che a loro volta, intersecandosi con le tre grandi aree delle personalita` (istintuale, emotiva e mentale), generano ventisette sottotipi. dopo un`ampia trattazione delle ventisette tipologie, gli autori portano ad esempio due film per ogni sottotipo, esaminando i tratti caratteriali dei personaggi corrispondenti.