
Tributo a Kris Kristofferson con: Tom Verlaine, Chuck Prophet, Mother Hips, John Doe, Stephen Bruton e molti altri.


ernst h. gombrich introduce alla galleria di ritratti dei protagonisti del novecento, realizzati dal grande fotografo francese henri cartier-bresson. tra i personaggi ritratti: samuel beckett, andre` breton, francis bacon, louis aragon, marc chagall, robert doisneau, jean genet, che guevara, robert kennedy, henri matisse, edith piaf, jean-paul sartre, igor stravinskij, il duca e la duchessa di windsor. il volume e` stato gia` pubblicato in italia nel 1999.



come si fa a dimenticare a comando? com`e` possibile perdere per strada la memoria di una storia, se prima non si ha la pazienza di recuperarla passando al setaccio tutto quanto l`ha riempita da venticinque anni a questa parte? e quello che si accinge a fare lo scrittore, seduto su una sedia all`inizio della rambla e proprio nessuna voglia di scrivere e di vivere come gli altri. contraltare di questa sua volonta` di oblio programmatico e globale e` la figura cicciuta e tracagnotta dell`especialista, un docente universitario "che di se` non ha mai saputo niente di essenziale, a parte di essere basso di cavallo e di farsene un cruccio mortale". alle spalle e attorno l`especialista, una caleidoscopica orda di parenti che rimescolano i propri sessi e li sovrappongono, una consorteria di avidi, esaltati e feroci come conigli stipati dentro una comune gabbia di pregiudizi, rancori, omerta`, tic di finta trasgressione e segreti di pulcinella. per lo scrittore affezionarsi all`especialista e tenere il conto dei ribaltoni della sua sagrada familia e` un tutt`uno, un po` perche` simpatizzare con i mostri e` l`unico modo per non farsene sbranare, un po` perche` "per fare chiaro bisogna prima fare un po` di caldo". ha inizio cosi` una lotta all`ultima confidenza taciuta tra un uomo che ha il solo cruccio di non poter condividere la propria integrita` con nessuno e diversi esemplari di un`umanita` all`ultimo grido antica come eva, reazionaria come il generale franco e raccapricciante come un`acquaforte di goya.


















nella corrispondenza tra la mai completamente esperita singolarita` delle architetture e dei luoghi di roma e gli studi sulla stratificazione dei suoi insediamenti si colloca questa storia di teatri progettati e non costruiti. in parallelo a quella degli edifici realizzati, la storia delle architetture immaginate illumina la conformazione della citta` attuale e ne rende piu` evidenti caratteri e contraddizioni. la vicenda delle sale per gli spettacoli e` in questo senso esemplare; che alla citta` delle scenografie barocche e alla fitta rete di luoghi destinati agli spettacoli, realizzati nel corso dei secoli xvii e xviii, ha fatto seguito, all`inizio dell`800, una reiterata impossibilita` di arrivare alla costruzione d`un nuovo teatro pubblico, in conseguenza d`una difficolta` di trasformazione sociale, civile e architettonica, su cui molto resta da indagare. il non realizzato teatro di roma prende forma nelle storie del teatro municipale, del teatro massimo o teatro regio e in quella dell`auditorium, che fanno interagire immagini diverse, sul fondo della straordinaria complessita` formale dei luoghi. cosi` la citta` non costruita e` parte integrante di quella che abbiamo sotto gli occhi e, a volte, solo attraverso quella e` possibile "vedere" l`immagine piu` significativa di questa.



una storia dettagliata ma concisa della settima arte: dai fratelli lumie`re alla nascita di hollywood, dal neorealismo al trionfo degli effetti speciali negli anni novanta. una sintesi che intende gettare un ponte tra storia ed estetica, sociologia e tecnica.




Columbia 1979 (MX35173). Il virtuoso del Violoncello suona Bach, Brahms, Cassado, Breval, Schumann, Faurè.


Castle Books, 1978, USA. Il libro fotografico ufficiale della pellicola cult con numeros immagini tratte dal film e scatti dei protagonisti sulle e fuori dalle scene. Ci sono capitoli dedicati a John Travolta nei panni di Tony Manero, ai personaggi femminili, ai Bee Gees che curarono la mitica colonna sonora e al produttore Robert Stigwood. In inglese.
