
le sue cronache di guerra sono documenti e racconti, avventurosi e storicamente veritieri, commoventi e divertenti, necessari alla memoria e avvincenti. negli anni sessanta, quando furono scritti, crearono un vero genere letterario, durato in italia quanto la vena, ardita e anticonformista, del suo creatore. in parte era il gusto per la lealta` maschile e per l`etica dei duri; in parte la capacita` di scrittura raffinatissima e facile, senza mai una levitazione magniloquente o una caduta scurrile; in parte la sua competenza in quella che una volta si chiamava "critica di guerra"; in parte era la convinzione, derivata dalla sua personale esperienza della dittatura e della guerra.

fuggito dai furori della rivoluzione giacobina in una specie di finisterre della penisola iberica con un inestimabile bagaglio, il cuore di voltaire in un barattolo, un prezioso calligrafo, dell`epoca in cui sta trionfando la tipografia, rievoca la passata gioventu`. al servizio della penna del grande illuminista, gia` vecchio nel castello di ferney, e del suo impegno di denuncia della barbarie e delle trame della superstizione, ha girato la francia come una specie di inviato speciale nell`ancien re`gime, come un detective nell`oscurantismo.

commedie del corteggiamento, satire del sentimento: e` dell`autrice stessa la definizione di questi racconti di donne, d`ambientazione raffinata e in cui il sesso maschile e` relegato sullo sfondo, in un ruolo al massimo di oggetto della sensibilita` tutta al femminile della protagonista, dei suoi giochi mentali o del capriccio. l`assoluta femminilita`, infatti, era una delle caratteristiche di questa scrittrice, che conobbe un vastissimo successo agli inizi del novecento e a cavallo dell`oceano, tra l`italia di origine e il mondo anglosassone dove le vicende di una vita movimentata e indipendente l`avevano messa. il volume raccoglie cinque racconti scritti direttamente in inglese, pubblicati ora per la prima volta in italiano.

per mme de stael "non c`e` nulla di piu` piacevole che la lettura di un testo di isabelle de charrie`re". in rapporti con tutta l`europa che conta, questa singolare autrice ci fornisce uno dei ritratti piu` convincenti di cosa significasse la vita prima del 1789. il tema dei racconti e` la vita difficile dell`amore femminile in mezzo alle convenzioni del conformismo. nel primo una madre racconta senza enfasi a una cugina del lavoro instancabile di decifrazione in cui consiste la mondanita` per maritare una figlia. nel secondo una donna sposata a un uomo perfetto, racconta a un`amica il modo in cui tutte le speranze e le migliori intenzioni muoiono. il terzo e` un triangolo isoscele, tra una sartina, un apprendista commerciale e una nobildonna.

"ada con gli occhi stellanti" e` una sorta di romanzo d`amore e insieme di formazione attraverso la corrispondenza giovanile (1908-15) fra uno dei padri costituenti e la sua futura sposa. un libro dal titolo evocativo che e` al tempo stesso diario di una passione ma anche resoconto appassionato di scoperte culturali e filosofiche.

"ehi, giuliano. hai colto, con la prontezza di riflessi che accompagna la tua intelligenza come il palo accompagna il ladro, l`occasione dello slogan: moratoria dell`aborto. che cosa significa? niente, direi. e uno slogan, appunto, reso efficace dal calco capovolto di quell`altro, moratoria della pena capitale, al quale rubasti lestamente la scena e guastasti la festa. alla lettera, non significa niente: le donne non possono sospendere a tempo indeterminato gli aborti, a differenza dagli stati, che possono sospendere le esecuzioni capitali. c`e` una sovranita` territoriale. il corpo delle donne appartiene alle donne, e non c`e` diritto di ingerenza umanitaria che possa violare questa sovranita` personale fino a che la creatura che cresce dentro il corpo materno non se ne sia staccata. l`ingerenza umanitaria sa che uno stato non esaurisce in se` i cittadini individui. madre e nascituro sono invece due e tutt`uno. senza questa ammissione, l`habeas corpus non esiste, se non come diritto dei maschi per i maschi" (adriano sofri).

la prima cosa che viene in mente e` di avvertire: elsa morante (1912-1985) e` stata lo scrittore - cosi` preferiva dire lei - piu` importante del novecento italiano. pero` e` meglio lasciar perdere i superlativi relativi. elsa morante e` stata una grandissima scrittrice. se non l`avete mai letta, beati voi: potete leggerla per la prima volta, e sara` bellissimo. se l`avete letta - "la storia" o "l`isola di arturo", "menzogna e sortilegio" o "aracoeli", "il mondo salvato dai ragazzini" o "cateri` dalla trecciolina"... - avrete una gran voglia di sapere che persona era, che donna era. ecco: qui si pubblicano le testimonianze di alcuni dei suoi amici piu` stretti. sono poeti e scrittori, netturbini e insegnanti e attori, donne e uomini. ("ti diro` un segreto: gli uomini sono donne, e le donne sono uomini"). e rileggerete un suo testo poetico che sembra scritto domani, perche` ogni giorno di nuovo il mondo e` popolato di felici pochi e infelici molti.




si tratta di microstorie, ciascuna delle quali e` all`origine di un modo di dire, di una "frase celebre" facente parte di una vera e propria mitologia familiare e cittadina, risalente agli anni dell`infanzia dell`autore, quando porto empedocle si chiamava ancora molo di girgenti. "non posso in coscienza affermare che le cose qui scritte appartengano esclusivamente alla mia fantasia... quasi tutte mi vennero raccontate da coloro che sono i veri autori di queste pagine, cioe` i membri della mia famiglia, paterni e materni."




il racconto giallo e` un genere delicato e difficile. l`estensione breve della storia richiede che da una situazione normalissima sprizzi d`improvviso la sorpresa, come un`esplosione. qui la situazione di normalita`, in cui si mettono alla prova gli svariati investigatori, e` l`estate: precisamente le vacanze d`estate. sperano in una sosta, "senza indagini, senza pericoli, senza misteri". ma il vento caldo li porta lontano, fuori sede e spesso fuori di testa. carlo monterossi, l`eroe di alessandro robecchi, si trova in una posizione insolita per un investigatore benche` divo della televisione, quella del truffato; e cosi` prepara il "contropacco". i vecchietti del barlume, usciti dal talento comico di marco malvaldi, sono in montagna, con la settimana delle poste, e si infilano in una storia di eversione: assurdamente, ma l`assurdo e` la loro dimensione. saverio lamanna, il protagonista dei gialli di gaetano savatteri cosi` vicini alla cronaca siciliana, intuisce una verita` inconfessabile (nel senso piu` proprio del termine) durante un convegno antimafia. rocco schiavone, il triste tenebroso di antonio manzini, scopre un piccolo ributtante intrigo sul volo per le vacanze e rischia di provocare, con l`aria che tira, un grosso guaio. petra delicado, la paladina di verita` e di giustizia venuta dal genio di alicia gime`nez-bartlett, stavolta senza il vice fermin (lo sente al telefono) in un club vacanze, inciampa in un boss, spinta dai bambini del compagno...



