


le sue cronache di guerra sono documenti e racconti, avventurosi e storicamente veritieri, commoventi e divertenti, necessari alla memoria e avvincenti. negli anni sessanta, quando furono scritti, crearono un vero genere letterario, durato in italia quanto la vena, ardita e anticonformista, del suo creatore. in parte era il gusto per la lealta` maschile e per l`etica dei duri; in parte la capacita` di scrittura raffinatissima e facile, senza mai una levitazione magniloquente o una caduta scurrile; in parte la sua competenza in quella che una volta si chiamava "critica di guerra"; in parte era la convinzione, derivata dalla sua personale esperienza della dittatura e della guerra.


djerba e` un`isola del mediterraneo di fronte alla tunisia. sull`isola c`e` un albergo, dove rimangono intrappolati per qualche tempo alcuni viaggiatori. un vecchio medico italiano ossessionato dalla propria digestione, un fotografo newyorkese incapace di dire la verita` e i suoi assistenti, due gemelli figli di una bottegaia chiacchierona e infine il professor fabre, che ama i ragazzi in maniera inquieta, febbrile. il nodo del destino che li tiene prigionieri ha la forma di un corpo martoriato. qualcuno e` stato ucciso e saranno necessarie delle indagini.








Nel 1967, in piena epoca di battaglie per i diritti civili da parte degli afroamericani (Martin Luther King sarebbe stato ucciso nel '68 sul balcone del Lorraine Motel di Memphis), nel ghetto nero di Detroit ebbe luogo una rivolta scatenata da una retata della polizia in un bar dove si vendevano alcolici senza permesso. Il governatore del Michigan inviò la Guardia Nazionale a sedare la rivolta, e il presidente Lyndon Johnson gli fece dare man forte dall'esercito. L'episodio paradigmatico di quel tumulto fu il sequestro di un gruppetto di giovani uomini neri e di due ragazze bianche all'interno del Motel Algiers: un episodio di brutalità da parte della polizia (con il fiancheggiamento di alcuni militari) che è una ferita nella coscienza dell'America.