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"ti sei seduta sul divano. lui si e` messo su una sedia, davanti a te. vi siete guardati negli occhi per un po`, poi lui ha avvicinato la sedia e ha appoggiato le mani sulle tue ginocchia, poi lungo le cosce, poi ha cominciato a farti scivolare in su la gonna e intanto teneva gli occhi bassi e ti ha detto, io credo che non si possa far niente, si puo` fare solo questo". (giulia fantoni)

all`origine dell`"arte magica" vi e` un progetto che aveva appassionato breton fin dagli anni trenta, e quindi dall`epoca di "miniature": scrivere una storia dell`arte "rivisitata da cima a fondo dal pensiero e dallo sguardo surrealista". il fondo magico dell`arte, le sue implicazioni religiose, la visione romantica, il fantastico: tutti gli elementi essenziali della teoria e della pratica surrealista vengono cosi` rivendicati e riconosciuti nelle loro metamorfosi attraverso la storia dell`arte, a partire dalle pitture paleolitiche. breton e` provocatorio e idiosincratico: come sempre le sue indicazioni corrispondono a importanti sviluppi nella storia del gusto.

nel ricostruire le vicende che videro protagonista augusto, l`autore cerca di dimostrare non tanto come il "principato" abbia rappresentato la conclusione non l`unica possibile - della crisi della repubblica, quanto come lo stesso augusto abbia costruito lentamente e sistematicamente la sua egemonia (egli avrebbe detto la sua auctoritas) e si sia imposto alla fine come unico referente, a roma, del quotidiano dei propri concittadini, fornendo loro non solo una nuova stabilita` politica, non solo rifornimenti annonari piu` sicuri, ma anche una nuova vita civile, nuovi culti e pratiche religiose che facevano perno attorno a lui e alla sua famiglia. cosi` il "principe" lasciando apparentemente inalterate le tradizionali strutture repubblicane, in modo molto ambiguo pervase silenziosamente ogni aspetto della vita civica, anche grazie alle magistrature da lui ricoperte. delle antiche liberta` restava solo il simulacro, un simulacro molto evanescente, come avrebbero dimostrato gli sviluppi successivi di quella forma di governo.

"era aprile, durante le vacanze di pasqua: ero stato in grecia altre due volte, ma mai a creta. insegnavo materie umanistiche in una scuola privata, ma non volevo visitare creta per vedere le aree archeologiche di cnosso e festo, ma per assecondare una mia passione personale: ho un certo talento per la pittura ad olio..." nei due racconti che compongono il volume, anche i luoghi deputati allo svago e al riposo ospitano,"per chi le sa vedere, le maligne forze segrete che ci assediano".

di solito sono gli dei che fulminano gli uomini. in questo libro, invece, abbiamo un filosofo che fulmina gli dei, al plurale come al singolare. e non e` detto che le sue saette siano meno micidiali di quelle celesti. e se nietzsche, con l`enfasi abituale, proclama la morte di dio, schopenhauer, ora con il suo sarcasmo ora con la sua logica implacabile, quel dio lo uccide davvero, togliendo qualsiasi validita` teoretica al teismo. questi scritti, alcuni dei quali ancora inediti per il lettore italiano, sono il migliore antidoto contro il rigurgito pauroso di fideismo e di superstizione, ma servono anche per smoccolare e intonacare la filosofia, sulla quale i ciarlatani hanno sparso una coltre di fumo che non le appartiene.

"questo libro e` un enigma inesplicabile, un mostruoso miscuglio di fine e ingegnosa morale e di bassa corruzione. dove e` brutto va di la` dal peggiore: e` l`incanto della canaglia; dove e` buono, va fino allo squisito e all`eccellente e puo` essere un cibo dei piu` delicati." (la bruye`re)

marina corona e` nata a milano nel 1949. ha vinto nel 1990 il premio internazionale eugenio montale per la sezione "inediti". ha pubblicato il volume "le case della parola" e il libro "l`ora chiara". cura cicli di poesia e presentazioni di poeti presso la casa della cultura di milano.

geniale creatore di superbe figure femminili, problematiche e inquietanti, euripide associa, in queste tragedie quasi "romanzesche", l`osservazione psicologica, sempre profonda e arguta, al gioco agile e leggero della fantasia, lasciando qua e la` affiorare aspetti da commedia. "elena" e "ione" appartengono ai cosidetti "drammi del caso", in cui i destini umani sono affidati non a un provvidenziale intervento divino, ma a un ceco moto d`eventi che ostacolando, mutando e deviando i progetti e le azioni degli uomini fa scaturire dai loro cuori e dalle loro menti una complessa, contraddittoria e molteplice umanita`.

Edizzioni Blues Brothers, 1996, IT. "Nessuno di noii quattro sotto l'aspetto tecnico, era un musicista: nessuno di noi, innfatti sapeva leggere la musica, né scriverla. Ma se si esce dal piano della tecnica e si parla di pura musicalità, allora noi quattro eravamo imabattibili" questa di John Lennon è solo una delle tante citazioni che sono raccolte in questo volume e che costituiscono un efficace ritratto dei Beatles. In Italiano.

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