

"il presupposto di queste riflessioni e` che l`11 settembre 2001 non sia stato consumato un "normale" attentato terroristico, che le azioni militari che ne sono seguite non siano state una "normale" rappresaglia, ne` una "normale" guerra, e che il fitto intreccio - la confusione - di categorie, di ambiti, di spazi che in questi fenomeni tuttora si manifesta tragga senso dall`orizzonte della globalizzazione, in cui essi si danno. e che quindi la catastrofe americana possa minacciare di cronicizzarsi, e segni se non l`inizio almeno la prima manifestazione in grande stile di una guerra di tipo nuovo, la guerra globale, che deve essere riconosciuta come una modalita` della globalizzazione." (dalla premessa dell`autore)

non c`e solo l`assalto per il controllo del petrolio da parte di chi e piu` forte, la ricerca di succedanei energetici a sostegno dello sviluppo, la denuncia per la salute della biosfera violata; a queste osservazioni e a queste domande deve corrispondere o contrapporsi un pensiero globale. si deve partire da lontano, toccare il fondo oscuro e tornare a vedere le cose dall`alto. questo saggio non propone dei palliativi immediati ma un modo di pensare.
