


i saggi di questo volume - su montaigne, pascal, racine, baudelaire, proust, sul pubblico del classicismo francese - completano e arricchiscono il quadro del realismo occidentale avviato da "mimesis" dello stesso autore. anche in queste pagine, come nella sua opera maggiore, auerbach mette in atto la sua originalissima metodologia critica, mobile e antidogmatica, capace di rendere significativo il "dettaglio", di risalire dallo stile di testi alla temperie complessiva di un`epoca, di una societa`, di una cultura. la costante attenzione per il pubblico gli permette di penetrare nella segreta dinamica delle opere, nel loro realizzarsi come esperienza estetica, di registrare le mutazioni della spiritualita` - la progressiva "secolarizzazione" in cui si rivela il destino del moderno -, ma anche di cogliere l`emergere di nuove sensibilita` e di nuove forme.

lontano, nei dimenticati spazi non segnati nelle carte geografiche dell`estremo limite della spirale ovest della galassia, c`e` un piccolo e insignificante sole giallo. a orbitargli intorno, alla distanza di centoquarantanove milioni di chilometri, si trova un minuscolo, trascurabilissimo pianeta azzurro-verde, le cui forme di vita, discendenti dalle scimmie, sono cosi` incredibilmente primitive da credere ancora che gli orologi da polso digitali siano un`ottima invenzione. quel pianeta sta per essere distrutto, per lasciare il posto a una gigantesca circonvallazione iperspaziale... nata da una fortunata serie radiofonica trasmessa dalla bbc, la pentalogia di adams con le irriverenti e surreali avventure di arthur dent e ford prefect, viaggiatori delle galassie, e` un fenomeno di culto per molti lettori che qui possono trovare riuniti in un unico volume tutti i cinque romanzi.