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un romanzo della memoria che racconta l?esperienza della guerra alle nuove generazioni. un ufficiale della "julia", tornato alla vita civile dopo la tragica esperienza della ritirata di russia, viene avvicinato da una donna che si rivelera essere la vedova di lino bellaviti, il caporal maggiore che venne salvato da morte certa da un altro militare rimasto sconosciuto. bellaviti, in punto di morte, ha disposto un generoso lascito al suo salvatore. l?ex ufficiale accetta la richiesta della vedova di provare a rintracciare il misterioso eroe e inizia cosi la ricerca che in due anni lo portera a incontrare vecchi commilitoni, a rivivere i momenti tragici della disfatta dell?armir, ma anche a riscoprire la straordinaria ricchezza umana di quel periodo. uno a uno, come in una galleria della memoria, riemergono i compagni della guerra di russia e il ricordo del passato si intreccia con i conflitti del presente: non guerre di eserciti, ma scontri tra vecchie e nuove generazioni. un libro che ha attraversato cinquant?anni di storia italiana.

in guerra da anni contro chiari e goldoni, nel 1761, carlo gozzi scende in campo direttamente, come autore di teatro, riproponendo sui palcoscenici le maschere della commedia dell`arte e la recitazione all`improvviso. con le "fiabe teatrali" accetta la sfida di mettere alla prova del pubblico la sua concezione teatrale: egli opponeva infatti al realismo della rappresentazione della societa` borghese veneziana di goldoni un teatro di fantasia e di immaginazione. il successo e` grande e sbaraglia gli avversari. rispetto alla novita` goldoniana, nelle fiabe sembrerebbe prevalere un`ipotesi drammaturgica anacronistica, imbastita a difesa di una commedia dell`arte giunta ormai al suo epilogo.

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