





com`e` morto il consigliere garau? suicidio, omicidio o banale errore? l`amante, l`ex moglie, lo zio canonico, la zia cieca, i colleghi, tutti avrebbero avuto un motivo per liberarsi di lui. e chi era quest`uomo? un cinico, un seduttore, un bugiardo, un ingenuo? il giudice chiamato a far luce sul delitto si muove fra palazzi polverosi e villette in abbandono, viali alberati e strade accidentate, nell`isola dove giungono le notizie del sequestro moro, accompagnate da un clamore lontano che lascia intatta la polvere degli uffici e l`indifferenza dei funzionari. con uno scritto di natalia ginzburg.




"la sera del 9 novembre 1860 una colonna di soldati in lacere uniformi turchine, disarmati e sotto scorta, marciava lungo la tortuosa strada alpina che risale la val chisone, nelle montagne piemontesi, verso la fortezza di fenestrelle...". chi erano quegli uomini? cosa accadde davvero ai prigionieri napoletani trasportati al nord nel 1860, e in genere agli ex-soldati borbonici caduti nelle mani delle autorita` vittoriose negli anni che portarono all`unita` d`italia? erano migliaia? quanti sopravvissero e quanti morirono di stenti, di fame e di freddo? chi navighi nella rete alla ricerca di informazioni o di opinioni su fenestrelle e sulla deportazione dei prigionieri di guerra meridionali al nord e` subito colpito dall`estrema violenza del linguaggio e dal ricorrere di termini di confronto novecenteschi impiegati senza alcuna prudenza: campi di concentramento, lager, auschwitz, sterminio. intorno al destino di quei soldati e` stata sollevata negli ultimi anni una cortina di interrogativi fumosi e di sospetti gratuiti, che puo` essere smantellata solo attraverso un`aderenza scrupolosa ai fatti dimostrati. alessandro barbero racconta la vera storia di fenestrelle ma anche la storia di come quegli avvenimenti, gia` di per se` abbastanza drammatici, siano diventati nell`italia del duemila materia di un`invenzione storiografica e mediatica.

brecht rielaboro`, in tre distinte riprese fino a pochi mesi dalla morte, questo dramma, centrale nella sua produzione sia sul piano drammaturgico che su quello morale; un ritratte chiaroscurato e contraddittorio del grande scienziato pisano, la cui indefessa ricerca della verita` si trasforma a poco a poco in una sorta di vizio, di personale intemperanza intellettuale. la presente edizione offre un`ampia introduzione, che situa l`autore e l`opera nel loro contesto storico e letterario, il testo originale nella versione definitiva e integrale con la traduzione a fronte, e un corredo di note che chiariscono le difficolta` linguistiche e forniscono precisazioni culturali, d`ambiente e di costume.




questo libro intende descrivere e interpretare il funzionamento dei lager anche attraverso le testimonianze dei sopravvissuti e analizzare le forme di potere che governavano la vita quotidiana nei campi, attraverso l`esercizio del terrore organizzato. tesi portante del saggio e` il dimostrare come la logica del terrore nei lager non sia una temporanea caduta nella barbarie, ma un esito possibile della societa` moderna.

in questa "vita" risaltano le ambizioni e la vivissima intelligenza di san francesco, le debolezze e i difetti del carattere, ma anche le superstizioni radicate che egli aveva in comune con gli uomini del suo tempo. in questo modo l`autrice ha cercato di percepire il significato della santita` di francesco e della sua dissonante diversita` rispetto al contesto storico nel quale si trovo` ad agire. con una prefazione di jacques le goff.