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la scrittura di brecht si accende all`eco della tradizione, integrandola, disarticolandola, rovesciandola, opponendo al mito la storia, alla posa statuaria il gesto del quotidiano in cui balenano i rapporti sociali. in questa raccolta di racconti (che include gli anni dal 1913 al 1940) tale pratica di sabotaggio letterario trova forse la sua prima radice visibile, in cio` vi e` un sicuro motivo di interesse: la possibilita` di osservare allo stato nascente certi temi che diverranno tipici del drammaturgo tedesco. appresi i rudimenti dell`arte del raccontare, brecht non ha mancato di arricchire il suo contenuto istruttivo; ecco che l`astuzia sorniona del narratore riesce a trasformare il luogo della chiacchiera piccolo-borghese in osservatorio affacciato sul mondo.

vicky rai l`ha fatta franca un`altra volta. grazie all`intervento del padre, il potente ministro dell`interno dell`uttar pradesh, e` stato assolto dall`accusa di aver assassinato la giovane barista ruby gill e ha deciso di festeggiare la notizia nella sua villa vicino a delhi. ma cinque minuti dopo la mezzanotte le luci si spengono e un colpo di pistola uccide il padrone di casa. la polizia individua sei sospetti, ciascuno con un`arma, un movente e l`opportunita` di sparare a vicky rai: un ingenuo aborigeno in cerca di una pietra sacra rubata alla sua tribu`, una stella di bollywood che non perde occasione per citare nietzsche e sartre, un funzionario in pensione posseduto dallo spirito del mahatma gandhi, un ladro di telefonini finito in un guaio piu` grosso di lui, un giovane texano venuto in india per trovare moglie e, infine, il padre stesso di vicky, a cui il figlio aveva soffiato un`amante. sei protagonisti che offrono uno spaccato della societa` indiana, tra speranza e corruzione, lusso e miseria, modernita` e tradizione. sei trame i cui fili si inseguono per tutto il paese, dalle baraccopoli di delhi alle montagne del kashmir, dalle comunita` di eunuchi di varanasi ai lussuosi ritrovi dei nuovi ricchi. sei vicende che si fondono in un affresco polifonico che rende tutta la complessita` dell`india di oggi.

la fede della chiesa non si basa su concetti astratti, ma sulla "buona notizia" di un dio che ha fatto il suo ingresso nel mondo assumendo la natura umana. per questo motivo, il "mondo cattolico" e` fatto di luoghi fondamentali per la fede della chiesa cosi come per quella di ogni singolo fedele, luoghi come il santo sepolcro - che sono stati testimoni di eventi straordinari o che, come la parrocchia nella quale si e` cresciuti, hanno contribuito alla formazione dell`identita` cristiana di ognuno. le "lettere a un giovane cattolico" di george weigel sono appunto un racconto epistolare dell`atmosfera e del significato di alcuni luoghi simbolo per la fede cristiana: da baltimora, citta` natale dell`autore e prima diocesi statunitense, alla basilica di san pietro, dal monte sinai al pub preferito da chesterton, da gerusalemme alla cracovia di karol wojtyla. da qui weigel parte per illustrare la ricchezza e la profondita` della fede cristiana a quanti, giovani anagraficamente o solo nell`animo, sono affascinati dal mistero e sperano di potergli dare un volto lungo il loro cammino.

prima della discesa agli inferi della kolyma, la sterminata distesa di paludi e ghiacci nella siberia nordorientale dove il regime sovietico porto` al massimo livello di efficienza il sistematico annientamento delle sue vittime, salamov aveva gia` avuto modo di sperimentare la durezza della repressione staliniana: arrestato nel 1929 per "propaganda e organizzazione sovversiva", fu infatti condannato a scontare tre anni di lavori forzati in uno dei primi lager sovietici, quello di visera, nel nord degli urali. al ricordo di quell`esperienza - il primo impatto di uno spirito libero e forte con la spietata realta` politica e sociale del paese - salamov, dopo il rientro a mosca, torna in due momenti distinti della sua vita. nel 1961, mentre gia` sta lavorando ai "racconti della kolyma", scrive i due frammenti che aprono il volume, "la prigione di butyrki" (1929) e "visera": testi incompiuti, eppure fondamentali per introdurre il corpo centrale del libro - quello che nel diario egli defini` "l`antiromanzo di visera", composto tra il 1970 e il 1971, ma destinato a vedere la luce solo nel 1989. in queste pagine, che si saldano indissolubilmente ai "racconti della kolyma" e che spesso ne richiamano temi e personaggi, tanto da costituirne l`indispensabile preludio, prende via via forma l`epopea negativa dei lager staliniani.

infagottata nella sua uniforme da viaggio, la giovane maria angulema si accinge, incongrua dama di carita` avventizia, a compiere il pellegrinaggio di lourdes con uno scopo segreto e bruciante: rendere al mittente il pesante fardello di dolore che si porta dietro da quando suo padre e` morto in un incidente automobilistico - e "chiedere formale spiegazione e magari soddisfazione di tanta sofferenza al padreterno". ferma nel suo proposito, armata soltanto della sua "anima sbiadita e pesta", l`avventizia si trova subito sommersa, fin dalla stazione di partenza, da "una folla rumorosa composta da pellegrini, parenti dei pellegrini, malati veri, parenti e familiari dei malati veri, malati finti, parenti e familiari dei malati finti, curiosi, sfaccendati, militari in libera uscita, puttane nigeriane, dame o sorelle di carita`, barellieri o fratelli". scaraventata suo malgrado sul palcoscenico delle celebrazioni religiose, maria si accanisce con goffe manovre nel tentativo di espugnare la grotta di massabielle, da cui viene costantemente respinta, mentre sempre piu` incombenti si fanno alcune comparse demoniache - come la micchelina e la nazzarena, cugine diabetiche di montecastrilli, la stridula samantha, la terrifica liona - o angeliche, come il bellissimo gonzalo gomez y morena, barelliere della vergine della macarena di siviglia, di cui maria si crede innamorata prima che tutto venga travolto dall`incontro con il padre che la consola infine di ogni afflizione.

"posso andare soltanto dove i miei appetiti musicali mi portano" cosi` igor stravinskij riassumeva il proprio percorso compositivo, "non abdichero` mai alla regola del mio orecchio". orecchio pronto a cogliere stimoli di ogni sorta, bevuti da una curiosita` sonora mai sazia e rielaborati nel sacro gioco creativo da un ingegno unico, che rivive con sorprendente immediatezza nelle conversazioni con robert craft raccolte in questo volume. prima tappa non puo` che essere san pietroburgo: tra i ricordi di famiglia, la luce e i sapori degli anni di formazione, subito riaffiorano impressioni sonore, le cadenze della bibbia paleoslava, i concerti al teatro mariinskij e le lezioni con nikolaj rimskij-korsakov. la citta` della consacrazione e` parigi, nella stagione dei balletti russi. lungo il filo della memoria di stravinskij lo seguiamo nei continui viaggi, in una girandola di incontri; da satie a picasso, da proust a d`annunzio, da matisse a puccini, da valery a segovia, fino allo sbarco a new york, nel settembre del 1939, da una nave di profughi (la stessa su cui arriva toscanini). pensa a un soggiorno di pochi mesi: rimarra` in america per piu` di trent`anni. robert craft per oltre vent`anni ha vissuto accanto a igor stravinskij (1882-1971) e alla moglie vera a hollywood e new york, accompagnando il compositore in tourne`e e dirigendo i suoi concerti. a partire dagli anni cinquanta ha raccolto e pubblicato a piu` riprese conversazioni e memorie stravinskijane.

"diario russo" e` il testamento morale di anna politkovskaja, ma anche la spiegazione implicita del suo assassinio, avvenuto il 7 ottobre 2006 e rimasto impunito. il libro ricostruisce infatti in dettaglio, su basi rigorosamente documentarie, anni cruciali della storia russa, contemporanea. rispetto alla russia di putin, questa volta la verita` sul paese non si rivela attraverso un affresco polifonico, storie convergenti che solo alla fine individuano il loro motore immobile nella figura di putin. qui la prospettiva e` rovesciata: si parte dal centro stesso del potere, documentando giorno per giorno il gioco politico che ha portato alla morte della democrazia parlamentare russa e al progressivo contrarsi della liberta` di informazione. una morte annunciata gia` nel 1999, ma divenuta palese con l`elezione pilotata della quarta duma nel dicembre 2003 e l`indebolimento del fronte democratico. l`esplosione nella metropolitana di mosca, il crollo del parco acquatico di jasenevo, l`insabbiamento dell`inchiesta sull`eccidio al teatro dubrovka, l`assassinio del presidente ceceno achmet kadyrov e l`intervista a suo figlio ramzan, le testimonianze sul sequestro di beslan, le cosiddette "azioni terroristiche di al-qaeda nel caucaso": sono solo alcune tappe di un viaggio perturbante nella storia di ieri. e la formula del diario permette di ricostruire i passaggi intermedi di avvenimenti che hanno sconvolto la russia e insieme le loro connessioni con la politica, spesso sfuggite ai media occidentali.

elisa vorrebbe solo una cosa: annullarsi in gilles. vivere per e attraverso gilles, non essere altro che sua moglie. preparargli la cena, guardarlo mangiare, guardare i suoi occhi, la sua bocca, i suoi capelli. ma il giorno in cui elisa capisce che gilles, suo marito, e` diventato l`amante di sua sorella, tutto crolla attorno a lei. eppure sceglie di tacere, di sorridere, di sopportare in silenzio l`indifferenza di gilles, perfino che gilles le parli del suo amore per l`altra, della sua gelosia. madeleine bourdouxhe, considerata tra i maggiori scrittori belgi del secolo scorso, pubblico` questo romanzo nel 1937.

in una calda sera di primavera del 1942 una sensuale ventiquattrenne, dopo aver inutilmente aspettato la telefonata del suo uomo del momento, lascia la sua stanza d`albergo e si butta per le vie del village, depressa. e piena di debiti ma gira in taxi, va a letto all`alba ma lavora fino al tramonto, e affronta una mondanita` sfrenata con il solo corredo di "completini lisi e infeltriti". sotto la scorza cinica e dissoluta conserva una polpa romantica, perche` non ha smesso di cercare l`amore. ma dentro la polpa romantica nasconde un nocciolo pragmatico, perche` continua a desiderare il matrimonio e la famiglia. come e` arrivata letty fox a questo punto della sua vita?

i personaggi sono stravinskij e kafka con i loro singolari amici ansermet e max brod; o hemingway perseguitato dal suo biografo; o ce`line e majakovskij messi sotto processo dalla loro epoca; o la "storia di famiglia" del romanzo, a partire dal capostipite rabelais. ma, soprattutto, onnipresente protagonista sara` il romanzo stesso, o meglio quella "sapienza del romanzo", quella forma di conoscenza che soltanto il romanzo puo` dare e che sembra irritare sommamente tutti quelli che la ignorano. e kundera e` magistrale nell`evocazione dei persecutori: dagli amici devoti, ai biografi che vogliono sapere dell`autore ben di piu` di quanto egli stesso sapeva, ai traduttori infaticabili nel "migliorare" le opere a loro affidate.

pittore innovativo, affascinato dalla religione e allo stesso tempo grande peccatore, assassino e fuggiasco con una taglia sulla testa: caravaggio incarna pienamente la figura del genio "maledetto". basandosi su una rigorosa documentazione storica "tutti i miei peccati sono mortali" ripercorre come un romanzo la vita tormentata del piu` grande artista del periodo barocco: il suo arrivo a roma, i giorni di miseria e fame, il successo sotto l`ala protrettrice dei potenti, le critiche per i dipinti considerati sconvenienti, le risse continue, la vita dissoluta, fino all`accusa di un omicidio che lo costringe a una vita di fughe continue in attesa della grazia papale.

gli editori italiani dall`unita` alla fine degli anni sessanta: la scelta degli autori e le strategie culturali, le vicende del mercato e le trasformazioni societarie, i rapporti con la politica e con l`economia. la prima ricostruzione d`insieme dell`editoria libraria del nostro paese. il volume si articola in quattro parti: dall`unita` alla fine del secolo; dalla svolta del secolo all`avvento del fascismo; il regime fascista; il secondo dopoguerra. l`introduzione di nicola tranfaglia e` dedicata a "l`editoria nell`italia contemporaneanea: sviluppo e peculiarita` negli ultimi cento anni".

insieme a margherita da cortona, chiara da montefalco e angela da foligno, chiara da rimini appartiene al novero di quelle sante che, nell`italia del xiii e xiv secolo, hanno tentato di vivere un`esperienza spirituale originale, fortemente impregnata dai valori del movimento francescano. a partire da un manoscritto medievale, dalarun racconta la leggenda di questa santa minore. da rimini ad assisi, il lettore accompagna chiara lungo tutte le tappe del suo cammino, dal momento in cui si emancipa dall`oppressione degli uomini, fino a quello dei suoi accessi mistici, quando si infligge crudeli penitenze pubbliche che appaiono come una rivisitazione teatrale della passione.

il volume contiene saggi di: r. g. w. anderson, h. brandes, m. cordaro, r. dahlo, ch. m. dollar, l. duranti, f. flieder, m. foot, i. frojd, a. gresillon, p. martinotti, p. ridolfi, g. b. romer, h. rutimann, d. schueller, d. willis, h. zemanek. prefazione di g. salvini. opere d`arte, documenti, manoscritti, volumi, pellicole sono in pericolo. gli autori dei saggi formulano le loro proposte per la salvaguardia dell`eredita` culturale dell`uomo.

una sintesi storica che affronta un tema cruciale del dibattito politico e culturale odierno.

scritto tra il 1822 e il 1824, in occasione di un viaggio attraverso l`italia, questo taccuino rappresenta una sorta di `summa` del pensiero del filosofo tedesco. i 114 paragrafi che compongono questo taccuino `privato` - e che sono altrettanti aforismi, appunti, riflessioni - ci guidano alla scoperta di una delle piu` affascinanti personalita` del xix secolo, proponendoci una riflessione su molti dei temi fondanti della sua filosofia: dal problema della conoscenza alla concezione della vita come errore, dalle considerazioni sulla donna, sul matrimonio e sul sesso a quelle sulle arti, sull`educazione, sulla virtu`, sulla felicita`.

sullo sfondo della grande guerra, che scardina le famiglie allontanandone i componenti e che divide le coscienze alla luce del nuovo disordine mondiale, il caso fa incontrare nuovamente, dopo molti anni, una nobile signora inglese ed un conte tedesco, ferito e prigioniero del paese divenuto nemico. incontro dopo incontro, quel rapporto, dapprima superficiale, si approfondisce sempre di piu`; un rapporto strano, fatto di attrazione e repulsione insieme, che il lettore vede scorrere nella sua ambivalenza fino allo scioglimento finale, determinato dal ritorno dalla guerra del marito di lei.

non e` dato oggi di amare se non si ritiene preliminarmente che l`amore sia ormai impossibile o almeno condannato". cosi` scriveva ele`mire zolla un quarto di secolo prima che la sua teoria della mania amorosa imperniata sulla figura della sposa celeste prendesse forma ne "l`amante invisibile". "chi - domanda zolla - fa zampillare gli alberi della vita? irraggiungibile ma onnipresente, lei, natura sempre mutevole, intelligente in modi a noi preclusi, rigorosa e dissipatrice, che ci impone di fremere di desiderio, di illuderci, e che, se proviamo a disingannarci, ci punisce, in noi non tollera la tiepidezza. in una donna mortale si puo` incarnare, offrendoci la sua pace, che include la trepidazione e il dolore".

"nievo comunica una sottile e affettuosa emozione nel descrivere le sensazioni e i sentimenti dei piu` grandi animali sopravvissuti nel pianeta e la loro amichevole curiosita`, fatta di grazia e di ritrosia, per gli esseri umani". (luciano satta)

nell`imminenza della beatificazione di pio ix, giulio andreotti e` tornato ad immergersi nelle carte della roma dell`ottocento. salutato agli esordi come un liberale, giovanni maria mastai-ferretti deluse i patrioti che lo avrebbero voluto alla testa di una confederazione italica. per questo l`immagine ricorrente di lui non e` benevola e lo si collega al controverso sillabo e al concilio che proclamo` l`infallibilita` del sommo pontefice. con questa ricerca, andreotti vuole allontanarsi dalla figura del capo di stato, per mettere in luce l`aspetto spirituale dell`immagine di pio ix.

nel 1941 henry luce scrisse un celebre editoriale in cui il secolo xx veniva definito il secolo americano. si trattava di convincere gli americani ad uscire dal proprio isolazionismo, di legare la propria sorte a quella della guerra, ma soprattutto di renderli consapevoli della loro missione di difendere i principi democratici dai totalitarismi. in poco meno di cinquant`anni gli stati uniti sono diventati un impero economico, una superpotenza politica e militare, un modello culturale. olivier zunz ripercorre la storia di questa ascesa e delle condizioni e di quel mix di pragmatismo e di immaginazione che l`hanno resa possibile.

nato a parma nel 1927, pier luigi bacchini e` autore di numerose raccolte poetiche che gli hanno valso il premio viareggio ("visi e foglie", 1993) e il premio s. pellegrino ("scritture vegetali", 2000). in "cerchi d`acqua" egli si misura liberamente con le forme brevi della poesia giapponese, dall`haiku al tanka, in un impegno che ne ha accompagnato un ventennio di attivita`. la sua poesia della natura risuona di emozioni e memorie, sentimenti e colori, chiarezza e concentrazione di significati. grazie all`innesto con la cultura orientale, bacchini crea una forma poetica originale che recupera la sacralita` dell`esistenza, l`intensita` dell`amore e della leggenda.

Billboard Books, 2000, USA. Volume fotografico curato da Jorie B. Gracen che si concentra sui retroscena della vita dell'ex Beatle attraverso più di 200 immagini scattate dal 1976 a oggi che ritraggono McCartney durante i tours, le conferenze stampa, la firma degli autografi, feste private, momenti dal retropalco e incontri con amici, familiari e colleghi.

Virgin Books, 1995, UK. Il libro raccoglie per la prima volta una serie di interviste rare e mai pubblicate con i componenti dei Beatles, i loro amici e i persone prossime alla band. Divertente, toccante, commovente e illuminante, il volume racconta la storia di quattro ragazzi di Liverpool che hanno conquistato il mondo e la racconta attraverso le loro stesse parole. In Inglese.

Charly Matteï ha chiuso con il suo passato da fuorilegge. Da 3 anni conduce una vita tranquilla dedicandosi alla moglie e ai due figli. Ma una mattina viene abbandonato nel parcheggio del vecchio porto di Marsiglia con 22 pallottole nel corpo. Contro ogni aspettativa non morirà...

in questo volume, apparso alcuni anni dopo il successo dei "miti greci". robert graves si propose di esplorare, con gli stessi intendimenti e avvalendosi della collaborazione di raphael patai, il patrimonio mitologico rintracciabile nel libro della genesi, ricollegandolo alle tradizioni greche, mesopotamiche, persiane ed egiziane. la profonda somiglianza tra la narrazione biblica e le leggende dell`area mediterranea mette in rilievo la singolarita` di determinate componenti del mito biblico, quali la presenza di un dio unico e la promessa di un paradiso per gli uomini giusti. gli autori sottolineano la funzione politico-sociale di questa singolarita`, individuando le circostanze storiche sottese al mito. l`analisi, condotta con rigore esemplare e suffragata da un vastissimo apparato di riferimenti e rimandi, nulla toglie alla vivacita` della narrazione, la quale illustra in modo esauriente e appassionato quel mito ebraico, patriarcale e monoteistico che e` alla base di buona parte dei principi etici della civilta` occidentale.

max tivoli nasce nel 1871, a settant`anni. sa dunque che morira` nel 1941. chi e`, o meglio, cos`e` max tivoli? non c`e` nome per chi, come lui, viene "dall`altro capo della vita". e che maledizione e` diventare giovani col passare degli anni? scoprire il sesso con il fisico di un cinquantatreenne e l`esperienza di un castissimo diciassettenne? la presunta simmetria della vita e l`ordine stesso delle cose risultano invertiti. e max e` destinato a quella cosa stupida e stupenda che e` dissipare la vita per amore. per ben tre volte e in tre modulazioni diverse avra` modo di amare, sempre invano, la donna della sua vita, che non lo riconosce mai, ne` riconosce in lui la persona da amare. max tivoli e` un "mostro", che rispecchia quel mostro segreto che e` in noi.

la dolce adeline hulot e` moglie del barone hector hulot, un incorreggibile libertino. adeline aveva fatto venire in gioventu` a parigi la cugina lisbeth, una donna che negli anni aveva accumulato rancore nei confronti della piu` agiata cugina. bette da tempo nutriva per il conte steinbock un cupo affetto e quando questo sposa la figlia di adeline, riesce a gettare sia lui che il conte hulot tra le braccia della signora marneffe, donna avida e senza scrupoli, che distrugge pace e patrimonio delle due famiglie. uscita di scena la signore marneffe con una morte infamante, la stessa bette soccombera` alla tisi, mentre la famiglia hulot riuscira` a superare la crisi finanziaria. adeline, vera martire, morira` e il marito sposera` la volgare e rozza cuoca agathe.

che l`arte sia un piacere e` un`idea cosi` lontana dalle piu` recenti manifestazioni e tanto poco dichiarata da non essere oggi nemmeno pensata. questo saggio pone in primo piano il piacere da ricercare nelle quattro arti visive -la pittura, la scultura, l`architettura e il design- cominciando a proporsi come una guida per la loro conoscenza. renato de fusco e` professore di storia dell`architettura all`universita` di napoli. dal 1964 dirige la rivista "op. cit." di selezione della critica d`arte contemporanea.

nella londra del primo novecento, in un universo brulicante di miserabili, furfanti e prostitute, lo strozzino gionata geremia peachum cerca di consegnare al boia lo sgradito genero mackie messer. vano tentativo, pero`: imprigionato dopo colpi di scena, tradimenti e fughe, mackie gia` sulla forca e con il cappio al collo, vedra` ribaltarsi provvidamente il suo destino.

una ragazza bonaerense bellissima, destinata a diventare l`emmanuelle argentina, fugge in spagna inseguita dai militari. anni dopo, il cadavere di una barbona assassinata viene ritrovato a barcellona. carvalho, insieme al fidato biscuter, dovra` chiarire inquietanti misteri che coinvolgono il giudice garzon, l`ispettore-semiologo lifante, tutta una serie di emarginati e un nucleo di alleanze segrete tra diversi stati. la barcellona crepuscolare del barrio chino sta ormai diventando la citta` del design mentre, un po` dappertutto, nuovi cadaveri spuntano come funghi velenosi. e, sempre presente, il tango. a dieci anni dalla sua scomparsa, torna manuel vazquez montalban con un romanzo inedito della serie carvalho, quasi un prologo al "quintetto di buenos aires", ritroviamo qui personaggi, stile e temi ricorrenti nell`opera di manuel vazquez montalban, come la buona cucina, la figura di pepe antieroe sexy, o il biscuter consigliere-intellettuale-modernizzatore.

il volume contiene saggi di: d. borri, a. s. carrino, m. dell`aquila, c. farese sperken, a massafra, p. moliterni, m. i. palazzolo, v. robles, s. russo, b. salvemini, p. sisto, a. spagnoletti, l. zingarelli.

"i vampiri" (1957) di riccardo freda e mario bava e` comunemente ritenuto il primo horror italiano. lo stupore dei critici, lo scarso successo di pubblico, l`ambientazione parigina sembravano palesare l`horror come un corpo estraneo al nostro cinema nazionale. i film del terrore italiani andranno cosi` in giro per il mondo sconfessando i propri natali, camuffandosi sotto etichette e pseudonimi posticci, portatori di un retaggio culturale che sembrava escludere a priori l`orrore dal nostro paesaggio e immaginario. l`horror nazionale si manifesta in concomitanza con una piu` ampia affermazione dell`horror a livello europeo, al cui interno il cosiddetto "gotico all`italiana" opera per imitazione di modelli stranieri, ma si dimostra anche capace di rielaborarli con originalita`, attingendo alle strutture simboliche del melodramma e intessendo relazioni con altri generi. dall`inizio degli anni sessanta l`horror italiano circola, si espande, rende difficile se non improduttivo mantenere il cinema separato da una piu` ampia dimensione mediale e di dialogo intertestuale e conservare distinzioni tra cultura alta e bassa.

mania politica, schizofrenia, paranoia, isterismo, distimia, depressione. sono queste le diagnosi che compaiono nei documenti di polizia o nelle cartelle cliniche intestate agli oppositori politici rinchiusi in manicomio negli anni del fascismo. diagnosi piu` che sufficienti a motivare la segregazione per lunghi anni o per tutta la vita. quali ragioni medico-scientifiche hanno giustificato il loro internamento psichiatrico? quali, invece, le ragioni dettate dalla politica del regime contro il dissenso e l`anticonformismo sociale? molto si e` scritto rispetto all`esperienza degli antifascisti in carcere o al confino, ma la possibilita` che il regime abbia utilizzato anche l`internamento psichiatrico come strumento di repressione politica resta ancora poco indagata. attraverso carte di polizia e giudiziarie, testimonianze e relazioni mediche e psichiatriche contenute nelle cartelle cliniche, matteo petracci ricostruisce i diversi percorsi che hanno condotto gli antifascisti in manicomio. alcuni furono ricoverati d`urgenza secondo le procedure previste dalla legge del 1904 sui manicomi e gli alienati; altri vennero internati ai fini dell`osservazione psichiatrica giudiziaria o come misura di sicurezza; altri ancora furono trasferiti in manicomio quando gia` si trovavano in carcere e al confino. dall`analisi degli intrecci tra ragioni politiche e ragioni di ordine medico emerge con forza il ruolo giocato dalla sovrapposizione tra scienza e politica nella segregazione di centinaia di donne e di uomini...

se c`e` un artista contemporaneo italiano celebrato in tutto il mondo, questi e` senz`altro alberto burri. dal centre pompidou di parigi al guggenheim di new york, dalla tate gallery di londra alla biennale di venezia, passando per chicago, los angeles, lisbona, madrid, non c`e` grande museo del mondo che non gli abbia dedicato spazi e antologiche di prestigio internazionale. i suoi cretti - le gigantesche opere in terre e vinavil - campeggiano da gibellina a los angeles, e i suoi cellotex sono ormai voci essenziali del lessico dell`arte contemporanea. quello che pero` meno si conosce e` il burri privato, il burbero medico umbro che, partito per la guerra in africa, si ritrova catapultato in un campo di prigionia nel deserto del texas e che, grazie ai cartoni e i pennelli avuti in dono da un lungimirante caporale dell`esercito americano, scopre il suo talento di pittore. dagli episodi di quei giorni di stenti nel west ai primi passi da artista una volta tornato in italia nel dopoguerra, prende le mosse il racconto di alessandra oddi baglioni, che da umbra e appassionata d`arte ricostruisce il lato intimo del celeberrimo conterraneo, seguendo il filo del l`immaginazione ma basandosi sulle lettere private, le testimonianze e i ricordi dei tanti che lo hanno conosciuto.

"l`italia e` un giardino" e` un libro che racchiude i luoghi pensati e costruiti per il piacere dell`occhio di chi osserva: dai giardini di valsanzibio, tivoli e firenze a quelli pubblici di palermo, genova e milano, dalle grandi regge di monza, venaria e caserta ai boschi-giardino di ninfa, merano, ischia e bomarzo. eden che a volte imitano, come in un gioco di specchi, la natura selvaggia, quel mondo che un tempo esisteva soltanto oltre le mura. una finta natura addomesticata, un paesaggio immaginato e poetico, costellato di citazioni esplicite tratte dalla cultura antica, neoclassica, barocca o moderna. occasioni preziose per ristabilire un`armonia urgente e necessaria col mondo.

"lessico famigliare" e` il libro di natalia ginzburg che ha avuto maggiori e piu` duraturi riflessi nella critica e nei lettori. la chiave di questo romanzo e` delineata gia` nel titolo. famigliare, perche` racconta la storia di una famiglia ebraica e antifascista, i levi, a torino tra gli anni trenta e i cinquanta del novecento. e lessico perche` le strade della memoria passano attraverso il ricordo di frasi, modi di dire, espressioni gergali. scrive la ginzburg: "noi siamo cinque fratelli. abitiamo in citta` diverse, alcuni di noi stanno all`estero: e non ci scriviamo spesso. quando c`incontriamo, possiamo essere, l`uno con l`altro, indifferenti, o distratti. ma basta, fra noi, una parola. basta una parola, una frase, una di quelle frasi antiche, sentite e ripetute infinite volte, nel tempo della nostra infanzia. ci basta dire `non siamo venuti a bergamo per fare campagna` o `de cosa spussa l`acido cloridrico`, per ritrovare a un tratto i nostri antichi rapporti, e la nostra infanzia e giovinezza, legata indissolubilmente a quelle frasi, a quelle parole".

tutta l`eredita` dell`insegnamento del cardinale martini si ritrova sintetizzata in queste pagine, come un riassunto dettato direttamente dall`allora arcivescovo di milano visitando i luoghi a lui piu` cari in terra santa in occasione di un pellegrinaggio diocesano. il cammino di un popolo viene riletto partendo dall`attesa raccontata da nazaret, dall`accoglienza della parola a betlemme, dall`attenzione all`altro e alla giustizia nel deserto di giuda. gerico diviene il luogo della maturita` di una comunita`; gerusalemme, al getsemani, come il confronto con l`angoscia e la vigilanza, la valle del cedron e la tomba di maria come il momento della fedelta` della chiesa al risorto e infine emmaus come l`inizio della missione e della costruzione di una nuova umanita`.il libro contiene anche un messaggio inedito indirizzato da martini alle comunita` cattoliche di terra santa, in cui pone al centro una constatazione piu` che mai attuale: l`ascolto dell`"altro", delle sue ragioni, e` spinta inarrestabile verso il dialogo e la pace, cui la terra santa, e il mondo, devono tendere con costanza.

: sono le parole che marai incide sulla soglia di questo libro bruciante. un libro di cui nel suo diario dice: . tant`e` che si era deciso a pubblicarne solo una parte (la seconda: terra, terra!...), e solo nel 1972. un , dunque? non c`e` dubbio. come non c`e` dubbio che (non diversamente che in altri, notevolissimi casi) ne sia valsa la pena: perche` qui - in uno stile asciutto ed efficace, che non cela tuttavia l`amarezza di fondo - marai racconta gli anni che vanno dall`anschluss (quando lui era ancora un autore e un giornalista famoso) al giorno in cui i carrarmati tedeschi varcarono i confini ungheresi nel marzo 1944, e spinge lo sguardo fino ad altri giorni ferali: l`arrivo dei sovietici nel 1945, la scelta dell`esilio nel 1948. in quegli anni , una societa` che continuava a cullarsi in una senza rendersi conto di vivere . il grande romanziere delle braci ci consegna in queste pagine una appassionante testimonianza, che abbaglia per il modo in cui unisce la malinconia del ricordo alla precisione e all`acutezza delle analisi storiche.

il 6 agosto del 1284 e` la festa di san sisto: un giorno solitamente fausto per pisa. quel giorno, al largo di livorno, nei pressi delle secche della meloria, genovesi e pisani si affrontarono in una delle piu` grandi battaglie navali del medioevo. la causa immediata e` la contesa per il controllo della corsica. in realta`, al centro v`e` soprattutto il tentativo di affermare la propria supremazia su tutto il tirreno al fine di salvaguardare le rotte per la sicilia, l`africa settentrionale e il levante mediterraneo. in effetti, le due citta` giunsero allo scontro al culmine di una serie di rivolgimenti - dalla caduta dell`impero latino di costantinopoli all`ascesa della potenza angioina, allo scoppio della guerra del vespro - che mettevano in discussione gli equilibri raggiunti a fatica. la ricostruzione del volto di questa battaglia e della sua lunga preparazione consente di riportare alla luce, oltre alla brutalita` del combattimento sul mare, il profilo di un medioevo diverso: quello marittimo e navale, dove gli orizzonti improvvisamente si allargano e dove piccole citta` si rendono protagoniste di rivoluzioni - da quella commerciale a quella nautica, a quella finanziaria - capaci di mutare il corso della storia.

l`eta` del disordine e` un tempo dominato dalla paura, che e` figlia dell`ignoranza. ci sembra di vivere in balia del caos. la globalizzazione e` divenuta per molti un incubo: robot che sostituiscono operai, stabilimenti che si trasferiscono in serbia o in cina, crisi finanziarie a ripetizione, ondate di immigrati che affluiscono alle frontiere, attentati terroristici. questo libro e` un tentativo di trovare un ordine in tutto cio`, a partire dai cinque anni che aprono questa nuova era: 1968-1973. iniziano allora i grandi mutamenti da cui e` scaturito il mondo attuale: il predominio della finanza sulla produzione, la graduale perdita della presa delle due superpotenze sul mondo, l`uscita dal sottosviluppo di un numero crescente di paesi asiatici, una maggiore consapevolezza del fatto che gli equilibri ambientali stanno saltando. la globalizzazione non e` un complotto. non e` molto diversa da quella di cento anni fa, quando migranti, capitali, merci e informazioni si spostavano in misure paragonabili a quelle odierne. allora la politica la fermo`, con i nazionalismi e due guerre mondiali, al prezzo di settanta milioni di morti. oggi, in preda alla paura, si diffonde la stessa tentazione. per non ripercorrere quella strada c`e` bisogno di una nuova politica che sappia elevarsi al livello planetario delle sfide: migrazioni, finanza, poverta` ed ineguaglianze, clima.

rispettati, coccolati e umanizzati, oggi gli animali sono parte integrante della nostra vita quotidiana e affettiva. ma quando si e` cominciato a pensare a come trattiamo gli animali? chi sono stati gli uomini e le donne che in italia si sono occupati della loro tutela? questo percorso inizio` a torino nel lontano 1871, quando venne fondata la prima societa` protettrice degli animali grazie all`interessamento di giuseppe garibaldi. sul modello di quella torinese, associazioni zoofile nacquero in tutte le principali citta`. mussolini, poi, si impossesso` di questa causa per metterla al servizio degli obiettivi piu` generali del regime e celebrare la `modernita`` fascista. nella storia del protezionismo animale la vera svolta si ebbe tra gli anni settanta e ottanta. fu allora che si conio` il termine `animalismo`, nacquero moltissime nuove leghe animaliste e antivivisezioniste, cambiarono radicalmente le modalita` di propaganda e sensibilizzazione dell`opinione pubblica. da allora il mondo dell`animalismo italiano si e` sviluppato in una straordinaria varieta` di associazioni, interessi e legami con altri movimenti politici e sociali. una ricostruzione originale del percorso, accidentato e tortuoso, che ha rivoluzionato il nostro modo di pensare e di relazionarci con il mondo animale.

la vaccinazione come chiave di lettura della storia del costume e delle idee negli ultimi tre secoli.

uno dei problemi piu` dibattuti, nell`ambito della tipologia delle professioni, e` quello della nascita, dell`affermazione, del consolidamento e dell`eventuale declino di questa o quella figura professionale. questo libro, attraverso una galleria di personaggi, descrive come si sono configurati via via, dal settecento al novecento, in italia, il patologo e il clinico, il medico alternativo e il medico di famiglia, il medico di laboratorio e il radiologo, l`ostetrico-ginecologo e il neuropsichiatra, il ricercatore-scienziato e il grande chirurgo. piu` in generale, delinea i `caratteri originali` del medico d`oggi. inoltre, attraverso l`analisi storica dei nessi tra professione e societa`, contribuisce a chiarire gli antefatti della questione sanitaria odierna.

e quasi un capriccio, uno scherzo, quello di tagliarsi i baffi, da parte del protagonista di questo inquietante romanzo. ma ci sono scherzi (milan kundera insegna) che possono avere conseguenze anche molto gravi. il nostro non piu` baffuto eroe si trovera` infatti proiettato di colpo - lui che voleva solo fare una sorpresa alla moglie - in un universo da incubo: perche` tutti quelli che lo conoscono da anni, e la moglie per prima, affermano di non averli mai visti, quei baffi, e che dunque nella sua faccia niente e` cambiato. il mondo comincia allora ad apparirgli , e il confine tra la realta` e la sua immaginazione sempre piu` sfumato. delle due l`una: o e` pazzo, o e` vittima di un mostruoso complotto, ordito dalla moglie con la complicita` di amici e colleghi, per convincerlo che e` pazzo. non gli resta che fuggire, il piu` lontano possibile. ma servira`? o non e` altro, la fuga stessa, che il punto di non ritorno? per nessun lettore sara` facile ripensare a questo libro - in cui ritroviamo le atmosfere visionarie e paranoiche di quel philip k. dick sul quale emmanuel carre`re ha scritto - senza un brivido di turbamento.

, poi , fino a : a leggere gli articoli dei giornali e a sentire le dichiarazioni dei politici sul numero delle vittime delle foibe, e` difficile comprendere le reali dimensioni del fenomeno. anzi, negli anni, tutta la vicenda dell`esodo italiano dall`istria e dalla dalmazia e` diventata oggetto di polemiche sempre piu` forti e violente. questo libro e` rivolto a chi non sa niente della storia delle foibe e dell`esodo o a chi pensa di sapere gia` tutto, pur non avendo mai avuto l`opportunita` di studiare realmente questo tema. questo "fact checking" non propone un`altra verita` storica precostituita, non vuole negare o sminuire una tragedia. vuole riportare la vicenda storica al suo dato di realta`, prova a fissare la dinamica degli eventi e le sue conseguenze. con l`intento di evidenziare errori, mistificazioni e imbrogli retorici che rischiano di costituire una `versione ufficiale` molto lontana dalla realta` dei fatti. e un invito al dubbio, al confronto con le fonti, nella speranza che questo serva a comprendere quanto e` accaduto in anni terribili.

20 ottobre 2011, il colonnello gheddafi cade in un`imboscata nei pressi di sirte e viene ucciso dopo uno spietato linciaggio. l`immagine del suo volto ferito fa il giro del mondo. si conclude cosi` la sua parabola di piu` di quarant`anni ininterrotti di potere. il suo sogno autoritario di leader dei leader arabi, re dei re dell`africa e imam dei musulmani, come amava definirsi, si e` infranto quando migliaia di giovani arabi hanno dato vita a una rivolta civile alimentata da forze esterne e supportata da forze aeree della coalizione patrocinata dalla nato. una fine violenta per un regime autocratico. ma una fine che, sotto la bandiera del ripristino della democrazia e dei diritti umani, nasconde in realta` gli interessi dell`occidente per una nuova spartizione delle ingenti risorse del paese. angelo del boca accoglie la sfida di una biografia a tutto tondo e racconta le molte facce del leader libico: lo statista, l`agitatore, il politico, il dittatore...

gia` sotto l`alto principato inizia a operare una struttura nuova che si pone accanto al senato e al foro. gli antichi la chiamavano aula caesaris, corte, vale a dire apparato di familiari, amici, personale, intellettuali che gravitano intorno al principe. e qui che si colgono le trasformazioni piu` grandi: l`integrazione fra principato e nobilta`; l`ascesa di ceti emergenti in concorrenza con la mobilita` del senato; la nuova elaborazione politica e ideologica fra vecchie figure che assumono nuove forme e nuove figure che si vengono costruendo; la formazione e lo sviluppo dell`apparato amministrativo dell`impero. luogo di mediazione fra principato e nobilta`, palestra di formazione dei ceti emergenti, nucleo della nascente burocrazia, nella roma altoimperiale la corte e` un luogo di vera e propria attivita` pubblica, che si affianca al senato e al foro, gli spazi politici tipici della precedente eta` repubblicana.

Pinocchio di Winshluss ritorna! A dieci anni dall'esordio nel mercato francese che lo avrebbe portato a vincere il premio per il miglior fumetto al Festival di Angoulême nel 2009, Vincent Paronnaud alias Winshluss festeggia questo anniversario con una fantastica riedizione del suo fumetto più noto. Ormai esaurita anche in Italia, la sua personalissima e spiazzante versione di "Pinocchio" ritorna in veste cartonata, con una nuova scintillante copertina, un'introduzione di Francesco Artibani e quindici pagine extra di sketchbook, illustrazioni e un finale inedito per celebrare questo capolavoro del fumetto acclamato dalla critica internazionale e divenuto un classico istantaneo della Nona Arte. Cupo, cinico, dissacrante, visionario... Un Pinocchio così, non lo avete mai visto.

Little Brown, 1996, USA. Curato dagli editori di LIFE, attraverso un percorso fotografico, il volume documenta l'evoluzione del popolare quartetto e le pressioni a cui vennero sottoposti dall'attenzione dei fans. Volume in Inglese.

nell`ottocento il colonialismo europeo ando` di pari passo con il ricorso alla deportazione, basti pensare al caso dell`australia o quello della guyana francese. anche in italia, all`indomani dell`unita`, si immagino` che la deportazione potesse essere lo strumento ideale per sconfiggere i briganti, tanto da essere al centro dell`attenzione del partito colonialista italiano e di molte iniziative di esploratori e avventurieri italiani che cercavano terre da conquistare in quadranti che vanno dal marocco al mar rosso, dal borneo alla polinesia. molti vedevano nella deportazione l`occasione per dare il via all`espansione coloniale e nei loro scritti attingevano a un immaginario utopico che si nutriva dell`idea che i criminali, deportati in lande selvagge, potessero rigenerarsi lavorando la terra e dominando i selvaggi. fondato su una ricerca d`archivio originale e solidissima, questo libro riporta alla luce un tema dimenticato della nostra storia, di grande attualita` oggi con il ritorno delle `classi pericolose` e del tema del controllo sociale al centro del dibattito pubblico.

Clueb editrice, 1993, IT. Caratteri, luoghi e forme dell'identità nazionale ed europea nei film italiano del dopoguerra. Con un'itroduzione di Gian Piero Brunetta e saggi di David W. Ellwood, Maria Adelaide Frabotta, Paolo Lughi, Valentina Ruffin e Pierre Sorlin.

Omnibus Press, 1998,UK. Un'accurata analisi di ogni canzone pubblicata sugli album ufficiali dalla band inglese a partire dalla striscia di singoli usciti negli anni sessanta fino a To The Bone del 1996 con informazioni riguardo compilations, colonne sonore, brani rari e rimasterizzazioni con numerose foto e tutte le copertine dei dischi. In inglese.

lingue complete. i manuali che insegnano le lingue in tempi brevi e con risultati garantiti. articoli, nomi, aggettivi, pronomi, numerali, verbi, preposizioni, congiunzioni, interrogative, negative, relative, pronuncia e ortografia. una grammatica completa con oltre 1500 esempi tradotti, spiegati e commentati in modo informale per risolvere i dubbi, approfondire le competenze linguistiche...ed evitare gli errori tipici degli italiani. un eserciziario completo con utili schemi e riepiloghi grammaticali per verificare le conoscenze acquisite e con tutte le soluzioni e i punteggi per un`autoverifica.

durante un soggiorno a monte carlo insieme alla signora cui fa da dama di compagnia, una giovane donna, appena ventenne, conosce il ricco e affascinante vedovo maxim de winter. l`uomo inizia a corteggiarla e, dopo due sole settimane, le chiede di sposarlo; lei, innamoratissima, accetta con entusiasmo e lo segue nella sua grande tenuta di famiglia a manderlay. sembra l`inizio di una storia da favola, ma i sogni e le aspettative della giovane si scontrano subito con la fredda accoglienza della servitu`, in particolare della sinistra governante. eppure non si tratta solo di questo: c`e` qualcosa, in quel luogo, che giorno dopo giorno rende l`ambiente sempre piu` opprimente; c`e` una presenza che pervade ogni stanza della magione e che si stringe attorno ai passi dell`attuale inquilina come una morsa silenziosa. e rebecca, la defunta signora de winter, piu` viva che mai nella memoria di tutti quelli che l`hanno conosciuta e modello inarrivabile per la giovane, che invece si muove impacciata e confusa nella sua nuova esistenza altolocata e mondana. un fantasma ingombrante che si trasformera` in una vera e propria ossessione per la protagonista, costretta a immergersi nelle ombre del proprio matrimonio e spinta sempre piu` ai confini della follia, fino a dubitare della propria stessa identita`. fonte di ispirazione dell`omonimo film di alfred hitchcock con laurence olivier e joan fontaine, "rebecca la prima moglie" e` l`opera piu` famosa e amata di daphne du maurier: un thriller psicologico ricco di suspense e mistero, colpi di scena e ribaltamenti inaspettati, passioni e segreti. un romanzo sulla gelosia e sulla memoria, che conduce il lettore tra le pieghe dell`animo umano, la` dove si nascondono gli spettri nati dal dolore piu` atroce e dalle paure piu` inconfessabili.

"una sorta di reportage romanzesco sull?universo concentrazionario tedesco". cosi, nel 1986, danilo kis defini "salmo 44", uscito nel 1962, rimproverandosi di "certe cose dette, per mancanza di esperienza, in maniera troppo diretta". sarebbe tuttavia ingeneroso ridurre questo testo duro e folgorante - ispirato dalla lettura di un articolo di giornale su una coppia di sopravvissuti ad auschwitz in visita al museo del lager - ad acerba prova giovanile. le ore spasmodiche che precedono la fuga notturna di maria, insieme al figlio neonato jan e alla compagna di prigionia jeanne, dal campo di birkenau si dilatano infatti a dismisura nel flusso caotico dei ricordi della giovane protagonista, barcollante "sul limite dell?incoscienza" negli attimi che la separano dalla salvezza o dalla fine. attraverso quei ricordi kis rievoca, con una scrittura che sembra fatta di corpi tremanti, non solo l?orrore dell?olocausto e degli esperimenti di josef mengele, l?improvviso apparire dei "fur juden verboten" sulle porte dei tram, il massacro di novi sad, ma anche l?incontro di maria con jakub, l?indimenticabile attesa di lei "in piedi nel buio, immobile" con gli occhi sgranati, chiusa nell?armadio, mentre tra jakub e il dottor nietzsche si consuma "un duello segreto, quel gioco pericoloso in cui uno dei giocatori ha dalla sua un fante di picche con due pugnali e l?altro ha soltanto lo scudo aereo dell?azzardo e della ragione". kis si conferma, fra coloro che hanno osato narrare il dramma abbattutosi sul popolo ebraico e sull?europa centrale, voce tra le piu potenti e memorabili.

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