
il poeta guido ceronetti raccoglie in questo volume alcune delle piu` importanti composizioni di kavafis. un percorso, attraverso l`andamento musicalmente colloquiale della sua lingua, nei luoghi dello spirito e in quelli della memoria, in cui si accavallano eventi dell`epoca bizantina o ellenistico-romana, insieme a scorci della sua citta` natale. i temi e i motivi della poetica di kavafis - l`incertezza e la difettosita` del piacere, l`inafferrabilita` della bellezza, il vedersi invecchiare consapevoli di desiderare ancora - sono, come conclude lo stesso curatore, "bruciori e malinconie poetiche di chiunque abbia sensibilita` e mente".

gia` quando talleyrand viveva erano leggendari i suoi bons mots - una battuta sussurrata a un`amica con aria noncurante, uno strale lanciato a un avversario politico attraverso una tavola imbandita, una risposta piazzata al momento giusto per togliersi dai piedi un postulante -, destinati a riverberarsi di salotto in salotto e di corte in corte, fino ad assumere lo status di certe sentenze anonime che tutti ricordano ma di cui nessuno saprebbe indicare l`origine. cosi` accadde che nel 1829 henri de latouche, singolare poligrafo di cui spesso scorgiamo la sagoma dietro le quinte del romanticismo francese, ebbe l`eccellente idea di raccoglierli e di pubblicarli in un delizioso libretto che la finzione letteraria vuole inviato da una misteriosa madame de *** a un`altrettanto misteriosa contessa di..., la quale rispondera` a sua volta con un florilegio di motti e aneddoti folgoranti significativamente intitolato "il rovescio della medaglia". il libretto apparve mentre talleyrand stava preparando il suo ultimo capolavoro: la sua uscita dalla scena del mondo. mai riproposto in francia dopo la prima edizione (che era gia` assai confidenziale), l`album perduto merita un posto accanto a quei preziosi "libri portatili" in cui lo spirito francese, da la rochefoucauld a chamfort, ha cristallizzato il meglio di se`, e al tempo stesso ci introduce al genio di uno dei rari esseri che, nel mondo moderno, hanno capito i segreti - fisici e metafisici - della politica e del potere.
