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No_Stranger_To_The_Dark._The_Best_Of-Gregg_Allman
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Gregg AllmanFormato: CD12.50 € Aggiungi al carrelloRimuovi dalla wishlist

Antologia del periodo Epic. Contiene 3 Inediti: Le versioni dal vivo di Melissa e These Days e la studio track Hopelessy Miss You.

un resoconto della trentennale carriera del gruppo cileno giunto in italia nel 1973 poco prima del colpo di stato di augusto pinochet. il volume ripercorre la storia del gruppo, le tourne`e, gli amici, ma getta uno sguardo anche sull`italia, i suoi protagonisti, la societa`. nel cd audio allegato, una raccolta dei piu` noti successi del gruppo.

ecco un libro pop-up per sapere tutto sui numeri. un volume di piccolo formato che racchiude pero` parecchie sorprese: le illustrazioni vivaci, dai colori molto contrastanti, e ricche di particolari accompagnano il movimento delle alette che si sollevano, delle linguette da tirare e dei meccanismi di pop-up, creando un gioco di immagini sovrapposte. eta` di lettura: da 2 anni.

refrattario alla retorica e ai vezzi di molta accademia, solmi non fu critico d`arte istituzionale ma, amico e sodale di pittori e scultori, pote` seguirne passo dopo passo i percorsi, affascinato dalla creativita` unica e irripetibile del vero artista: "... vane sono formule e programmi, vano persino l`altissimo esempio degli antichi quando difetti, nell`artista, il vivo sentimento, sempre eretico e individuale, della vita vivente che nell`arte cerca la sua forma". senza mai cedere alla semplicistica tentazione di "incasellare nomi ed opere sotto le bandiere degli astratti "programmi", "correnti" e "tendenze", e in un`epoca senza centri come il novecento, in cui "il vero artista e`, in ogni senso, solo", solmi riesce nondimeno a tracciare un panorama tanto composito quanto coerente, scoprendo gli occulti reticoli che connettono fenomeni all`apparenza distanti. dagli scritti raccolti in questo volume nasce cosi`, inattesa, una vera e propria storia dell`arte italiana della prima meta` del secolo scorso (non senza uno sguardo prensile anche a cio` che succedeva oltre confine e al passato). arte che solmi osserva con lo stesso magistrale discernimento che ha sempre fatto valere nella critica letteraria, intuendo spesso il genio e l`originalita` di molti artisti - da carra` a de pisis, da de chirico a sironi, da modigliani a morandi a casorati - ben prima della loro piena affermazione pubblica. con una nota di antonello negri.

"all`interno del collegio non avevo potuto constatare alcun mutamento di rilievo, se non il fatto che la stanza cosiddetta di soggiorno nella quale eravamo stati educati al nazionalsocialismo era adesso diventata una cappella, e al posto del podio su cui prima della fine della guerra era salito grunkranz per insegnarci la dottrina della grande germania c`era adesso un altare, e alla parete dove prima c`era il ritratto di hitler pendeva adesso una grande croce, e al posto del pianoforte che, suonato da grunkranz, aveva accompagnato i nostri inni nazionalsocialisti come die fahne hoch! oppure es zittern die morschen knochen c`era adesso un harmonium. l`intero ambiente non era stato nemmeno ritinteggiato, evidentemente mancavano i soldi, sicche` nel punto dove adesso era appesa la croce si poteva ancora scorgere la macchia, bianchissima e vistosa sulla superficie grigia della parete, dove per anni era stato appeso il ritratto di hitler". in questo primo volume della sua autobiografia, bernhard ha voluto subito raccontare un periodo della sua vita a cui risale il manifestarsi di una lesione insanabile in lui: i mesi passati durante la guerra nel convitto nazionalsocialista di salisburgo, fra macerie e angherie, e i mesi passati nello stesso collegio, ora chiamato johanneum, e retto da sacerdoti cattolici, sempre fra angherie, all`inizio di una ottusa pace. nell`intima compenetrazione salisburghese fra nazismo e cattolicita`, nella vocazione della citta` al suicidio (una delle piu` alte percentuali europee) e all`arte universale, nella scuola come offesa permanente, nella capacita` locale di cancellare la memoria e sovrapporre una nobile decorazione a un fondo putrido, bernhard riconosce una costellazione atroce e beffarda alla quale da sempre ha tentato di sottrarsi: e qui la presenta e la ripercorre in pagine ossessive, implacate. il piccolo thomas bernhard, al convitto nazionalsocialista, suonava il violino nella "stanza delle scarpe", "piena zeppa di centinaia di sca

la dittatura come "malattia" e come "parentesi"; il fascismo "popolo delle scimmie" e "rivelazione" del substrato "barbaro" della societa` italiana. sulle tracce delle immagini e delle raffigurazioni, una rivisitazione delle interpretazioni del fascismo, che scava negli strati profondi dei testi per far emergere non solo il giudicare ma anche il modo di sentire il fascismo.

corner dimostra che tra l`ultimo trentennio dell`ottocento e il primo ventennio del novecento, nell`alto milanese, in brianza e nel comasco e` possibile riscontrare un passaggio graduale, ancorche` radicale, da una famiglia contadina, tradizionalmente legata alla campagna e alla terra, a una famiglia operaia, sempre piu` proiettata verso la fabbrica e la vita cittadina. questo mutamento si rispecchia anche nella modificazione dei rapporti tra i sessi, pur rimanendo entro l`ambito di una famiglia "multipla e pluriattiva", cioe` un nucleo familiare allargato. corner valuta positivamente queste "scoperte" e propone di vedere in tutto cio` l`origine e il nucleo della futura "piccola impresa", caratteristica inconfondibile dell`economia italiana.

a suzanne piace la vita d`uffico ben regolata sotto lo sguardo severo del direttore generale. del resto le piace solo questo. gli altri la infastidiscono, disturbano il suo tranquillo percorso quotidiano. ma ecco che fa la sua comparsa una nuova segretaria: avvenimento che non tarda a rivelarsi catastrofico. cosce grosse e profumo di ve`tiver, la nuova segretaria che mastica chewing gum e` solo una presenza come le altre, non particolarmente minacciosa nella sua banalita`, ma non per suzanne che ne fa un`avversaria, figurandosi strategie di battute per tenerla al suo posto, per non lasciarsi coinvolgere nei dettagli della vita in comune, per continuare a detestarla, finche` a suzanne non rimane che una soluzione: il pensionamento anticipato.

sono sei, e sono i migliori esperti d`arte in circolazione. si fanno chiamare il gruppo degli scacchi e di professione falsificano e rubano opere di` immenso valore per rivenderle al miglior offerente. ci sono la torre, l`alfiere, la donna e il cavallo, e ognuno ha un ruolo diverso, proprio come le pedine del gioco; e poi c`e` il pedone, alias ana maria, ladra infallibile e proprietaria di un negozio d`antiquariato ad avila. e tutti rispondono a un grande e misterioso capo, il re, imperscrutabile fondatore del gruppo. questa volta, gli scacchi hanno messo a segno un favoloso colpo in un castello sul lago di costanza. ma ben presto si accorgono che sotto il quadro rubato si nasconde un`altra tela: raffigura il profeta geremia e reca inciso un messaggio in codice... comincia cosi` un`avventura che portera` i sei sulle tracce di uno dei piu` famosi tesori che la storia ricordi: la preziosissima camera d`ambra, gioiello architettonico costruito con la luminosa resina del baltico, vista per l`ultima volta nel 1944 nel castello di konigsberg. l`ottava meraviglia del mondo, come qualcuno l`ha definita. gli scacchi si lanciano alla sua ricerca, per scoprire, pero`, che non sono i soli a cercarla. in una travolgente girandola di inganni e false rivelazioni, sara` ana maria ad arrivare piu` vicina alla verita`, trovando la chiave di quell`enigma splendido e, quasi per caso, anche quella del proprio cuore.

"multinazionali della crema snellente, magnati delle merendine e dei fiocchi di cereali, banche e istituzioni finanziarie, grandi catene della distribuzione, nani e giganti dell`auto, ambulanti e telepiazziste del manubrio che promette tartarughe al posto di panze molli..." tutti vogliono solo spingerci a comprare i loro prodotti. ci convincono (di solito in fretta) seducendoci con le parole, intrappolandoci con le emozioni, contando sulla nostra distrazione e disattenzione. questo libro insegna a scoprire tutti i trucchi che ci irretiscono la mente, ci spalancano i portafogli e ci svuotano i conti in banca. dopo averlo letto, saremo in grado di costruirci un bel paio di indistruttibili mutande di ghisa, che ci proteggeranno dai furbi dalle fregature e dalle trappole in cui cade il nostro cervello.

il blocco di gaza e il sanguinoso assalto alle navi turche hanno riportato la questione israeliana al centro dell`attenzione dell`opinione pubblica. e inevitabilmente sono finite in un unico calderone la condanna dell`aggressione, il sostegno alla causa palestinese e il rifiuto radicale delle ragioni di israele, con tanto di boicottaggio nei supermercati ai prodotti alimentari. per un osservatore come pierluigi battista, chi - a destra e a sinistra - si professa "antisionista" troppo spesso e` semplicemente antisemita. quali sono i motivi dell`ostilita`? perche` critiche lecite sfumano cosi` facilmente in un odio secolare? e perche` i cosiddetti pacifisti sono pronti ad armarsi di luoghi comuni (e non solo) contro uno stato e un popolo che difende solo il proprio diritto all`esistenza?

venti anni fa usciva la prima edizione di "la chiesa e la sua storia" per ragazzi, corredata da disegni a colori. oggi ne esce una nuova edizione a cura di juan maria laboa, 10 volumi in grande formato a colori, ognuno con titolo indipendente. l`opera e` completamente rinnovata nella grafica: oltre a disegni per i piu` piccoli, reca un apparato fotografico, ricostruttivo e cartografico con una particolare attenzione all`arte e all`architettura. l`opera, pur mantenendo una fruizione per i ragazzi, dati i grandi titoli che permettono di cogliere da subito il senso di ogni doppia pagina (primo livello di lettura, collegato ai disegni), e` corredata di un apparato illustrativo con didascalie che ne fanno un`enciclopedia del cristianesimo per la famiglia. eta` di lettura: da 9 anni.

sensuali, maliziose, imprevedibili. in queste appassionanti lettere d`amore, scritte tra il ii e il v secolo d.c., si raccontano i corteggiamenti, i baci, le gelosie, i tradimenti, le attese felici e rovinose, le malinconie degli amanti in un abile intreccio di variazioni e ribaltamenti, che spesso conferiscono alla narrazione il respiro di una novella. impreziosite da dotti richiami mitici e letterari, queste epistole fittizie appartengono a un genere erotico che ebbe una straordinaria fortuna in eta` antica e bizantina. l`introduzione, scritta a quattro mani da conca e zanetto, guida alla comprensione delle lettere e ne sottolinea gli aspetti stilistici rilevanti e i raffinati riecheggiamenti letterari.

"conservare lo spirito dell`infanzia dentro di se` per tutta la vita vuol dire conservare la curiosita` di conoscere, il piacere di capire, la voglia di comunicare". tutta l`anima di bruno munari e` racchiusa in questa frase: si pensi alla volonta` di comunicare che lo spinse a occuparsi del laboratorio per bambini della pinacoteca di brera nel 1977, o alla curiosita` di cui e` testimone il suo interessamento, ad esempio, verso le dottrine orientali dello yin-yang o alle scritture illeggibili di popoli sconosciuti. di questi svariati interessi di bruno munari e della voglia di comunicare quanto scoperto e` documento questo libro, nel quale opere figurative, commenti d`autore, poesie ne scandiscono l`itinerario artistico.

pubblicati dal 1904 al 1917, i saggi metodologici di max weber rappresentano il culmine della vasta discussione che impegno` il mondo culturale tedesco nella definizione dei compiti delle scienze storiche e sociali. nelle formulazioni di weber ha finito per confluire il risultato piu` cospicuo dello sviluppo della scienza economica e della sociologia tedesca. da allora queste pagine costituiscono un punto di riferimento obbligato per chi vuole studiare il progredire della metodologia delle scienze storico-sociali nel nostro secolo.

questo libro raccoglie i frutti dell`insegnamento universitario di vegetti su platone, e vuol essere una presentazione del grande filosofo ateniese chiara e accessibile a ogni lettore, anche inesperto. l`autore ricostruisce a questo scopo non solo il pensiero platonico, ma anche il contesto storico in cui platone visse e pratico` la filosofia. ma il testo, scritto con chiarezza, va al di la` dell`obiettivo didattico, in quanto, alla luce della sua conoscenza del filosofo antico, vegetti offre una sintesi lucida e profonda del pensiero platonico, che da` conto dell`importanza di platone, pietra miliare del pensiero occidentale, e della sua influenza nei secoli.

lo sviluppo della criminalita` organizzata nei sobborghi di rio de janeiro, fra la fine degli anni sessanta e l`inizio degli anni ottanta, viene narrata attraverso la vita di tre personaggi. tre banditi, ciascuno protagonista di una delle tre parti in cui il libro e` diviso, che il narratore insegue, letteralmente, dalla nascita fino alla morte, fra decine di vicende parallele e un infernale escalation di violenza.

"chi meglio della signora ne`mirovsky, e con un`arma piu` affilata, ha saputo scrutare l`anima passionale della gioventu` del 1920, quel suo frenetico impulso a vivere, quel desiderio ardente e sensuale di bruciarsi nel piacere?" scrisse, all`uscita di questo libro, il critico pierre loewel. le giovani coppie che vediamo amoreggiare in una notte primaverile (la grande guerra e` finita da pochi mesi, e loro sono i fortunati, quelli che alla carneficina delle trincee sono riusciti a sopravvivere) hanno, apparentemente, un solo desiderio: godere, in una immediatezza senza domani, ignorando "il lato sordido" della vita, soffocando "la paura dell`ombra". eppure, quasi sulla soglia del romanzo, uno dei protagonisti si pone una domanda - "come avviene, nel matrimonio, il passaggio dall`amore all`amicizia? quando si smette di tormentarsi a vicenda e si comincia finalmente a volersi bene?" - che ne costituira` il filo conduttore. con mano ferma, e con uno sguardo ironicamente compassionevole, ire`ne ne`mirovsky accompagna i suoi giovani personaggi, attraverso le intermittenze e le devastazioni della passione, fino alla quieta, un po` ottusa sicurezza dell`amore coniugale.

"essere una psicoanalista significa sapere che tutte le storie finiscono per parlare d`amore". julia kristeva spiega cosi` l`origine di questo libro, ormai divenuto un classico. il dolore che i pazienti confessano e` sempre generato da una mancanza d`amore, sia essa presente o passata, reale oppure immaginaria. e se una possibilita` c`e`, per chi si pone all`ascolto, di intercettare e intendere questa sofferenza, essa e` legata solo alla scelta di condividere quel senso di smarrimento che l`amore sempre mette in scena, dando cosi` all`altro la possibilita` di comporre il senso della propria avventura. "storie d`amore" si confronta cosi` con tutte le forme dell`amore: dall`agape cristiana all`amore sessuale, dall`amore fraterno a quello dei genitori verso i propri figli. kristeva analizza quale sia la natura di questo sentimento, tanto vasto e universale, attraverso le sue molte manifestazioni: da platone a san tommaso, da romeo e giulietta a don giovanni, dai trovatori a stendhal, dalla madonna a baudelaire o a bataille. l`amore come figura delle contraddizioni insolubili, laboratorio del nostro destino: come se tutta la storia umana non fosse che un immenso e permanente transfert. un`appassionata difesa dei sentimenti in un discorso che a partire dal metodo della psicoanalisi attraversa il pensiero, la letteratura, l`arte dell`occidente, arrivando al cuore di tutti noi.

francesco d`assisi: il santo per eccellenza, il santo di tutti i tempi. lo conosciamo e ritroviamo rappresentato in immaginette oleografiche, protagonista del grande schermo, di storie a fumetti e di racconti per bambini piu` o meno buonisti. ma chi era veramente francesco? giovanni nucci ci restituisce un`immagine asciutta dell`uomo francesco senza indugiare in stereotipi. ne esce un ritratto secco, laico, senza sfumature. e ci racconta dell`idea di bellezza di francesco, della sua meraviglia bambina di fronte alla grandezza della creazione. eta` di lettura: da 10 anni.

"non ho mai pubblicato in forma di libro niente che fosse strettamente personale, quella e` una materia di cui finora mi sono servito per i romanzi e i racconti, ma ho scritto questi articoli intensamente personali solo quando ho avvertito l`impeto giungere dal profondo; ecco perche` mi sento con la coscienza piu` pulita nel caso della scrittura non romanzesca". e all`insegna di questa autenticita` che fitzgerald propose al suo editore il progetto di una raccolta di scritti personali. l`intento era riprendere il controllo della sua immagine pubblica, che nei primi anni trenta si andava offuscando tra i fumi dell`alcol. fitzgerald voleva un`occasione per mostrarsi sotto una luce nuova, quale artista consapevole e maturo, e superare l`immagine del cantore elegiaco dell`eta` del jazz e del fallimento. ma il progetto non ando` mai in porto e solo oggi viene finalmente alla luce. queste pagine intime di fitzgerald ci accompagnano in un viaggio dalla sua giovinezza alla maturita`, secondo un itinerario che egli stesso aveva scelto per svelare ai lettori la sua "vera natura". ecco perche`, letti nel loro insieme sono quanto di piu` vicino a una sua autobiografia si possa leggere oggi, compresa qualche tappa ironica come quella intitolata una breve autobiografia, che altro non e` se non un calendario delle piu` leggendarie bevute. una lettura imperdibile per gli abituali "bevitori" delle sue pagine.

"si sono aperte le cateratte del cielo. i tuoni erompono con fragore. nel generale ottenebramento, e sotto la pioggia implacabile, tutto si impantana e smotta. il fango monta e dilaga: e` una coltre di spento grigiore sulle lesioni e sulle frane. la brutalita` della natura si vendica della politica dei governi corrotti, che non si curano del rispetto geologico; e assicurano appalti e franchigie alle societa` di comodo e alle mafie degli speculatori. a viga`ta dominano le sfumature opache e le tonalita` brune delle ombre che si allungano sull`accavallato disordine dei paesaggi desolati; sui lunari cimiteri di scabre rocce, di cretti smorti, e di relitti metallici che sembrano ossificati. questa sgangherata sintassi di crepature e derive ha oscuri presagi. e si configura come il rovescio tragico dell`allegra selvatichezza vernacolare di catarella, che inventa richiami fonici ed equivalenze tra `fango` e `sangue`; e con le confuse lettere del suo alfabeto costruisce topografie che inducono all`errore. del resto, macchiate di sangue sono le ferite fangose del paesaggio; e l`errore e` consustanziale al labirinto illusionistico dentro il quale i clan mafiosi vorrebbero sospingere il commissario montalbano per fuorviarlo, e convincerlo che il delitto sul quale sta indagando e` d`onore e non di mafia. la vicenda ha tratti sfuggenti, persino elusivi..." (salvatore silvano nigro)

rosa maria corti ci offre una sequenza di storie e favole d`altri tempi, suggestioni e immagini, spaccati di costume e di antiche tradizioni popolari ormai quasi scomparse. da ogni vicenda narrata traspare il vivo desiderio di far rivivere stati d`animo e momenti che hanno segnato in modo indelebile l`esistenza di chi ha avuto l`avventura di vivere nel meraviglioso territorio che si distende ai piedi del generoso. la montagna soprattutto, una montagna "generosa" con chi sa percorrerne i fianchi con rispetto e amore. fiori, erbe officinali, funghi, mirtilli ed anche cacciagione, un tempo unica alternativa alla dieta della povera gente fatta solo di polenta e formaggio, tutto cio` offriva ed ancora offre oggi il monte generoso. non manca la poesia dei sentieri illuminati dalla luna che provvidenzialmente rendeva piu` sicuri i passi di chi, per sfuggire a una vita grama, era costretto a viverne una "di sfroso".

col titolo di lezioni di metodo storico si pubblica il testo, ricostruito da luigi firpo, di uno strumento didattico che chabod ebbe carissimo negli ultimi vent`anni della sua attivita` di maestro degli studi di storia. le lezioni, mentre costituiscono una preziosa testimonianza sull`uomo chabod e sul suo modo di educare i giovani all`impegno critico rigoroso, rimangono ancora oggi un insostituibile strumento di lavoro. federico chabod (aosta, 1901-roma, 1960), uno dei piu` grandi storici italiani del novecento.

"furono le partite di calcio a farci incontrare. ermanno era il medico del varese, stava in panchina con l`allenatore e il massaggiatore e si godeva da un osservatorio privilegiato gli anni del miracolo biancorosso, quelli in cui le grandi pagavano dazio alla provinciale terribile venendo a giocare al "franco ossola". io andavo a sedermi in tribuna e dopo il fischio di chiusura scendevo negli spogliatoi a coltivare, con le chiacchiere del dopo partita, una passione per il calcio che in quelle stagioni indimenticabili eguaglio` il tifo storico della citta` per la pallacanestro. ma, svago domenicale a parte, non c`e` dubbio che fosse il "suo" pronto soccorso il palcoscenico naturale di ermanno montoli. lo presidiava con l`autorevolezza del capo, con la devozione del missionario, con l`efficienza di un giapponese mescolata alla praticita` di un varesino. si deve alle sue qualita` professionali e alle sue virtu` umane lo sviluppo di un reparto modello cui aveva dato forte contributo una donazione della famiglia bassani. ermanno comincio` a pensare a questo diario una sera d`inverno al palace hotel."

in questo libro, pubblicato negli usa nel 1972 e in italia da jaca book la prima volta nel 1974, troviamo raccolti materiali inediti di autori indiano-americani, scrittori e poeti pieni di talento e testimoni di problematiche ed episodi troppo spesso distanti dall`attenzione della disciplina storica main-stream. uniti a informazioni di carattere storico e mitico, vi troviamo spunti poetici e letterari di straordinario valore, che aiutano a non mutilare l`esperienza indiana di potenzialita` espressive e creative fondamentali per la comprensione delle vicende di cui i nativi sono stati protagonisti, a volte loro malgrado. solo un indiano-americano puo` giudicare compiutamente quest`opera, e apprezzarne la profondita` e l`ampiezza di vedute. un non-indiano-americano puo` ascoltare con intelligenza e attenzione la voce di un popolo variegato e orgoglioso, che affermando la propria identita` culturale non manca di porre interrogativi inquietanti all` e alla sua coscienza.

uno dei problemi piu` dibattuti, nell`ambito della tipologia delle professioni, e` quello della nascita, dell`affermazione, del consolidamento e dell`eventuale declino di questa o quella figura professionale. questo libro, attraverso una galleria di personaggi, descrive come si sono configurati via via, dal settecento al novecento, in italia, il patologo e il clinico, il medico alternativo e il medico di famiglia, il medico di laboratorio e il radiologo, l`ostetrico-ginecologo e il neuropsichiatra, il ricercatore-scienziato e il grande chirurgo. piu` in generale, delinea i `caratteri originali` del medico d`oggi. inoltre, attraverso l`analisi storica dei nessi tra professione e societa`, contribuisce a chiarire gli antefatti della questione sanitaria odierna.

a piu` di vent`anni dalla morte, avvenuta il 4 dicembre 1993, frank zappa resta, per molti versi, un musicista enigmatico. nonostante libri, saggi e volumi ne abbiano indagato da tempo e ampiamente la figura e la produzione sotto varie angolature, solo di recente, con notevole ritardo, si e` avviata nel mondo anglosassone una seria ricognizione musicologica, in grado di illustrare la sua capacita` di pensare il rock con gli strumenti compositivi della musica classico-contemporanea. zappa e` infatti una figura unica nella storia della musica del ventesimo secolo. e stato il solo grande compositore a cimentarsi con pari attenzione e maestria sia nel campo del rock che in quello della musica "colta" nel senso piu` ampio e aggiornato del termine: dall`ensemble all`orchestra sinfonica, alle forme elettroacustiche ed elettroniche. questo libro amplia un saggio apparso nel volume collettaneo "frank zappa domani", curato da gianfranco salvatore e pubblicato da castelvecchi nel 2000, affrontando per la prima volta alcuni degli affascinanti meccanismi teorico-pratici della sua arte, rivelando la sorprendente originalita` con cui zappa crea il suo lessico musicale e ponendosi come una pionieristica esplorazione del linguaggio modale del musicista. viene cosi` alla luce un magistero compositivo nel quale rock e pratiche eurocolte mostrano singolari affinita` di concezione. la narrazione e l`analisi abbracciano i primi, cruciali quindici anni dell`attivita` di zappa, da quando nella seconda meta` degli anni sessanta, alla testa dei mothers of invention, mette a soqquadro la scena rock internazionale, fino agli sviluppi successivi e alla compiuta elaborazione di quel suo stile unico e inconfondibile che lo ha consegnato alla storia della musica tout court: un tratto provocatorio, coltissimo ma anche divertentissimo, sempre al confine fra satira socioculturale e densita` di stile. ecco perche` questo saggio e` un testo prezioso, che va a collocarsi fra i rari studi analitici dell`

vent`anni dopo "esperienza", martin amis torna a prendere la parola in una fluviale che, mescolando il materiale privato all`invenzione narrativa, la meditazione filosofica, il manuale di scrittura, il gossip piccante, il saggio, l`elegia e le splendide , ci restituisce il vibrante ritratto di un uomo e di uno scrittore, ma anche dei suoi mentori, amici e compagni di strada - philip larkin, saul bellow e christopher hitchens in testa. la di tutti loro fornisce un`efficace chiave d`accesso a una delle vene piu` preziose della cultura contemporanea.

joni mitchell ha un particolare malanimo nei confronti dei biografi. pochi anni fa un intervistatore ha visto nel salotto della sua casa californiana, usato come fermaporte, un libro su di lei. "non c`e` magia in questi libri", si e` lamentata. "non sono autorizzati, e sono pieni di supposizioni ridicole e pettegolezzi". questa e` la prima biografia italiana di joni mitchell. non autorizzata ma, auspicabilmente, non riempita di supposizioni ridicole e pettegolezzi. piuttosto, un atto d`amore verso un`artista che ha composto musica straordinaria, pur definendosi "una pittrice solitaria". fuori, o meglio al di sopra delle categorie in cui generalmente incaselliamo chi fa musica. comparata sovente con bob dylan o leonard cohen. che ha conquistato nel tempo molti cuori: con la musica, con il coraggio di scelte mai facili, in una vita di certo non banale tra successi, delusioni, arte, sempre con una straordinaria capacita` di superare i (tanti) momenti difficili. una biografia che cerca di capire come gli artisti della musica che ancora negli anni settanta si definiva "giovane" hanno influenzato generazioni di ragazze e ragazzi, poi donne e uomini, inevitabilmente crescendo e invecchiando con noi. con un`intervista a carlo massarini.

forse nessun attore si e` mai congedato dal pubblico con un testamento palpitante di vitalita` come "mi ricordo, si`, io mi ricordo", il film-confessione con cui, alla vigilia dell`uscita di scena, mastroianni racconta con stoico umorismo, pudica ironia e reticente tenerezza la sua vita d`arte e la sua arte di vivere. negli intermezzi della lavorazione in portogallo di "viaggio all`inizio del mondo" (1996), fra le montagne e il mare, marcello si mette di buon grado davanti alla cinepresa e tira i molteplici fili della memoria e della riflessione. nella sua spericolata navigazione durata mezzo secolo, in mezzo alla vasta costellazione degli autori di mastroianni, brillano le stelle-guida dell`adorato de sica; di visconti, spietato allenatore di palcoscenico; di fellini, complice pigmalionico; di ferreri, ispiratore di trasgressioni. e nei discorsi di questo commediante pragmatista emergono a sorpresa riferimenti piu` alti: cechov, imprescindibile fratello di sangue; diderot, con l`aureo precetto che l`attore deve far piangere senza piangere; proust, kafka.

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