

Brani di Jim Boyd, Ulali,Dar Williams etc.





un "estremista assennato", si definisce ovadia in questo libro che riprende e sviluppa i temi di vai a te stesso. un libro gremito di incontri, di provocazioni, di storie umoristiche e no, di pensieri appunto estremi. che si tratti di riflettere sulle ragioni della guerra e dell`antisemitismo o di raccontare con verve da narratore un viaggio a gerusalemme, o di cercare in modo sorridente le connessioni fra la kasheruth, l`idea di un`alimentazione etica, e la vita di tutti i giorni, i mille fili tessuti da ovadia ci portano incessantemente allo stesso centro. la scoperta che il monoteismo e` la possibilita` di essere tutti eguali e liberi di fronte a un unico dio, e che combattere gli idoli vuol dire scegliere di mettersi in cammino.

nelle risaie intorno a vercelli, in un cascinale che si chiama la nave, c`e` tutto un mondo dedito alla coltivazione, alla caccia e ai commerci di riso e di vino. il piccolo ranabota, figlio segreto e un po` deforme del proprietario della casa, attraversa la vita quasi senza parere, un po` in disparte. alla morte del padre, il ragazzino innamorato delle mondine, che spia i grandi dai rami di un albero o da una finestra, esce del nido gramo della nave per cercare una sua strada: il seminario, poi l`abbandono della religione, un girovagare che lo porta a sarajevo, nel cuore della guerra, poi la morte per cancro. accanto a questo protagonista-testimone si snodano scene e vicende che risaltano comiche, tragiche, intense.

il 25 aprile e` ancora una data da festeggiare come festivita` nazionale? negli ultimi anni sono emerse nuove proposte di interpretazione di questa data. secondo alcuni il 25 aprile avrebbe rappresentato la liberazione di una sola parte del popolo italiano e l`oppressione dell`altra. questa lettura finiva per concludere che una vera pacificazione tra gli italiani non c`e` stata e che e` perdurata una guerra civile sotterranea, che vede oggi la rivincita della parte un tempo sconfitta. il libro esamina da un punto di vista storico queste tesi, il significato della costituzione antifascista, la plausibilita` della distinzione tra antifascismo e tolleranza verso i fascisti e svolge un`analisi comparata con altri paesi che hanno fatto i conti con il proprio passato.










silvestro si sente impotente di fronte alle sofferenze del genere umano. il padre per lettera gli comunica che ha lasciato la madre per vivere con un`altra donna. silvestro intraprende un lungo viaggio in treno da bologna per fare visita alla madre e ritrovare il paese natale in sicilia, abbandonato quindici anni prima. li` accompagna la donna ad assistere i malati di malaria e di tisi e ha una rivelazione: queste persone sono il "mondo offeso", la parte di umanita` quotidianamente oppressa e rassegnata al proprio destino. con un linguaggio estremamente letterario, ispirato ai silenzi e alle ombre di una sicilia insolita, invernale e montuosa, elio vittorini, siciliano emigrato al nord, racconta in questo romanzo la propria terra e la trasforma in metafora del mondo intero e dell`esistenza. il romanzo-manifesto dell`impegno etico e civile dell`autore torna in un`edizione speciale a ottant`anni dalla prima pubblicazione con bompiani. un libro che non teme di guardare in faccia la realta` e le sorti dell`umanita`, oggi piu` attuale che mai. introduzione nadia terranova.


lod?, primavera del 1947. sul banco degli imputati della corte distrettuale siede hans biebow, nato a brema nel 1902 e che, durante la guerra, era stato amministratore (amtsleiter) del ghetto di lod?. lo stato polacco considera quest`uomo, alto, biondo e dagli occhi azzurri, come uno dei dieci peggiori criminali nazisti ancora in circolazione, al pari di rudolf ho? (capo di auschwitz), arthur greiser (gauleiter del warthegau) o hans frank (governatore del governatorato generale). ma biebow non era un militare e nemmeno un alto esponente del partito nazionalsocialista. perche` allora tutta questa attenzione per chi sulla carta non fu mai nulla piu` di un amministratore civile? la risposta si trova all`interno di quella intricata matassa che furono le politiche di gestione nazista relative ai territori occupati. grazie alla mole di documenti oggi disponibili, e` possibile ricostruire quella che fu a tutti gli effetti una grande mise en sce`ne. una tragedia corale fatta di miti e di lotte di potere. una ricerca sconvolgente sulla banalita` del male, sulla meschinita` e sulla codardia di coloro che `ubbidirono soltanto agli ordini`.


nell`estate del 1991, in un soffocante appartamento di new york, un gruppo di immigrati russi si riunisce attorno al letto di morte di alik. artista fallito ma carismatico, uomo energico innamorato dei piaceri mondani, amato da donne e uomini in egual misura per la sua gioia di vivere, umanita` e forza, e` costretto a letto da una malattia che non da speranza. nonostante tutto, pero`, e` capace di rallegrare anche quella che e` diventata la sua veglia funebre. mentre alik attende la sua ora, i suoi cari ricordano le esperienze condivise e la vita vissuta prima di lasciare il paese natale, discutono su quale donna fosse l`amante preferita del malato o se dovessero battezzarlo, mentre tengono d`occhio quello che sta accadendo nella loro vecchia patria, quell`unione sovietica, che, come alik, si trova ad affrontare la fine. ludmila ulitskaya, una delle piu` grandi autrici russe, cattura, con umorismo e grande profondita` psicologica, la complessita` delle emozioni umane. un romanzo che racconta la vita attraverso la morte e l`amore attraverso la perdita, e anche come, nell`esilio, ognuno cerchi a modo suo una patria.