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lei e` marilyn, 28 anni, la star, lui e` john kennedy, jack, futuro presidente degli stati uniti: due persone nel pieno della loro ascesa al successo, il cui primo incontro sembra essere stato folgorante e fatale; due sogni collettivi in carne ed ossa. ma non sono i personaggi pubblici a incontrarsi in questo racconto, bensi` un uomo e una donna con in comune l`energia e la fiducia nel futuro. john, irresistibile dongiovanni, tenta un approccio deciso. marilyn, pur non rifiutandosi, sa sorprenderlo e, per la prima volta, il giovane senatore viene visto arrossire. fuggono dalla cena e si rifugiano nel letto di un motel. un romanzo dolce e crudele, in equilibrio fra analisi psicologica ed erotismo. la storia di una conoscenza profonda in un tempo compresso.

canetti appartiene a quegli scrittori che nella vecchiaia hanno raggiunto un alto grado di liberta` e sovranita` dello spirito. qui applicata a ritessere ancora una volta il suo pensiero su temi che lo hanno sempre accompagnato, come la massa, la morte, il mito. ma la forma degli "appunti", molto agile, consente a canetti anche di puntare in tutt`altre direzioni: ammirazioni relativamente recenti e intensissime, come quella per robert walser; avversioni antiche che continuamente si riaccendono, come quella per nietzsche; ricordi acuminati di persone che nella vita di canetti molto hanno contato.

piu` di cento sopravvissuti raccontano la loro storia, componendo un grande racconto corale dell`ebraismo italiano. dal mondo di prima, l`infanzia, la scuola, alle leggi antiebraiche e alla conseguente catena di umiliazioni. e poi l`occupazione tedesca, gli arresti, le detenzioni, la deportazione. complessivamente nel 1943 venne deportato circa un quinto degli ebrei residenti sul territorio italiano: oltre 9000 persone. nella quasi totalita` dirette ad auschwitz. ma chi erano gli ebrei italiani? all`inizio degli anni trenta erano circa 45 000 persone; le comunita` piu` consistenti erano quelle di roma (oltre 11 000), milano, trieste, torino, firenze, venezia e genova. comunita`, in generale, fortemente integrate nel tessuto sociale del paese, a tal punto che dopo la liberazione solo un`esigua minoranza dei sopravvissuti scelse, a differenza degli ebrei di altre nazionalita`, di vivere altrove. un mosaico di testimonianze che ha sui lettori un effetto dirompente proprio grazie al fittissimo intreccio di ricordi, traumi, sogni, rabbia, smarrimento, sensi di colpa, e persino speranza, dopo il ritorno alla vita.

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