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in "cahier" ogni aforisma ha forza e significato soprattutto in virtu` della magia del disegno. le parole attraversano le forme, e le forme esaltano la risonanza delle parole.

quest`opera di jean-august-dominique ingres (1780-1867) raccoglie i suoi pensieri sull`arte. henri delaborde, allievo di ingres, raccolse, nel 1870, i pensieri lasciati dal maestro. da fonti diverse nasce una riflessione sull`arte che ha in egual misura il senso dell`eternita` e il sentimento della vita, l`eco del linguaggio confidenziale e la vocazione all`assoluto.

l`angoscia, la vulnerabile sensibilita`, il carattere sempre insoddisfatto nel valutare i raggiungimenti della propria arte espressi da boccioni nei "taccuini", con l`adesione al futurismo del 1910 si incanalano in una direzione rivoluzionaria. "ora comprendo la febbre, la passione, l`amore, la violenza delle quali si parla quando si dice creare!" scrive nel 1911. interrotti nel 1908 i "taccuini" autobiografici, non e` facile ricostruire i motivi dell`adesione al futurismo. alla scrittura autobiografica boccioni tornera` nel 1915, con il "diario di guerra", quando l`avventura del futurismo sembra non soddisfarlo piu`. tra i "taccuini" e il "diario di guerra" non c`e` collegamento, cosi` come non c`e` possibilita` di comunicazione fra arte e vita.

nelle sedici storie di questo volume, che comprende le raccolte "campana di vetro" e "inverno artificiale" e` presente un continuo slittamento tra realta` e sogno, in una prosa modellata sull`invenzione e soprattutto filtrata attraverso la lente, deformante e rivelatrice, della sensibilita` poetica della nin. racconti senza luogo e senza data, dove l`istantanteo si fonde nel ricordo, il passato nel presente, il fantasma nel visibile, uniti da un unico tema: la donna e il suo riflesso, il viaggio interiore intrecciato al vissuto.

se non sei pieno di debiti, se paghi in contanti, se non parli di soldi, se soccorri un automobilista ferito, se ti aspetti che in un albergo ti puliscano le scarpe lasciate fuori dalla porta anziche` buttarle via, se desideri mangiare una bistecca che non sia carbonizzata fuori e cruda dentro o piselli che non sappiano di plastica o panna che non ricordi il sapone da barba... non sei fatto per l`america. paul watzlawick, pendolare tra il vecchio e il nuovo mondo, descrive gli stati uniti a chi non li ha mai visitati, a chi sta per andarci, a chi conoscendoli gia` voglia vederli con occhio critico, offrendo un piccolo contributo `pratico` e mostrando taluni aspetti della vita americana di tutti i giorni.

"the vampyre" di john william polidori, apparso nel 1819 su new monthly magazine, primizia della letteratura macabra inglese, si presenta come l`archetipo di ogni futuro vampiro, come un perfetto repertorio degli elementi tipici del racconto dell`orrore. tuttavia l`originalita` maggiore di questa creatura letteraria sta nella movimentata storia della sua pubblicazione, fatta di smentite e di attribuzioni contestate. in questo volume il lettore potra` trovare, oltre a "the vampyre" e alle illustrazioni che lo commentano, il "frammento" di byron da cui polidori elaboro` il suo racconto, e diversi altri scritti fra cui lettere e pagine di diario che fanno luce sui momenti salienti della vicenda editoriale.

un misterioso collezionista di libri nel 1940 offri` a henry miller cento dollari al mese per scrivere dei racconti erotici. miller comincio` entusiasta, ma si stanco` presto e passo` l`incarico all`amica anais nin che aveva bisogno di soldi. "cominciai a scrivere ironicamente, divenendo cosi` improbabile, bizzarra ed esagerata che pensai che il vecchio si sarebbe accorto che stavo facendo una caricatura della sessualita`," ricorda anais nin. "passavo i giorni in biblioteca a studiare il kama sutra, ascoltavo le avventure piu` spinte degli amici... tutte le mattine, dopo colazione, mi sedevo a scrivere la mia dose di pornografia..." solo ogni tanto riceveva una telefonata dal mandante. una voce diceva: "va bene. ma lasci perdere la poesia e le descrizioni di tutto quello che non e` sesso. si concentri sul sesso." nacquero cosi` questi racconti che si possono meritatamente annoverare tra le opere della letteratura erotica di maggior successo.

il libro e` diviso in due parti. la prima e` un vero e proprio romanzo breve che racconta il segmento italiano della vita dei tre poeti; la seconda e` un`antologia che ripercorre i motivi che hanno ispirato la scelta italiana: la luce, l`acqua, l`aria, quel volare alto e leggero che sembra attraversare come un tema comune l`opera dei tre autori.

un misterioso collezionista di libri nel 1940 offri a henry miller cento dollari al mese per scrivere dei racconti erotici. miller comincio entusiasta, ma si stanco presto e passo l?incarico all?amica anais nin che aveva bisogno di soldi. "cominciai a scrivere ironicamente, divenendo cosi improbabile, bizzarra ed esagerata che pensai che il vecchio si sarebbe accorto che stavo facendo una caricatura della sessualita," ricorda l?autrice. "passavo i giorni in biblioteca a studiare il kamasutra, ascoltavo le avventure piu spinte degli amici... tutte le mattine, dopo colazione, mi sedevo a scrivere la mia dose di pornografia..." solo ogni tanto riceveva una telefonata dal committente. una voce diceva: "va bene. ma lasci perdere la poesia e le descrizioni di tutto quello che non e sesso. si concentri sul sesso." nacquero cosi questi racconti che si possono meritatamente annoverare tra le opere della letteratura erotica di maggior successo.

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