matteo bussola racconta un nodo del nostro tempo: la fragilita` adolescenziale. scrive una storia toccante, piena di grazia, sul tradimento che implica diventare se` stessi. e ci mostra, con onesta` e delicatezza, quel che si prova davanti al dolore di un figlio, ma anche la luce dell`essere genitori, che pure nel buio continua a brillare. perche` e` difficile accogliere la verita` di chi amiamo, soprattutto se lo abbiamo messo al mondo. ma l`amore porta sempre con se` una rinascita. un padre e un figlio, dentro una stanza. l`uno di fronte all`altro, come mai sono stati. ciascuno lo specchio dell`altro. loro due, insieme, in un reparto di neuropsichiatria infantile. ci sono altri genitori, in quel reparto, altri figli. adolescenti che rifiutano il cibo o che si fanno del male, che vivono l`estenuante fatica di crescere, dentro famiglie incapaci di dare un nome al loro tormento. e madri e padri spaesati, che condividono la stessa ferita, l`intollerabile sensazione di non essere piu` all`altezza del proprio compito. con la voce calda, intima, di un padre smarrito, matteo bussola fotografa l`istante spaventoso in cui genitori e figli smettono di riconoscersi, e parlarsi diventa impossibile. attraverso un pugno di personaggi strazianti e bellissimi, ci ricorda che ogni essere umano e` un mistero, anche quando siamo noi ad averlo generato. |