a bisanzio si pagavano le tasse anche dopo morti. e se uno terminava la , costituita da buone azioni e preghiere, precipitava all`inferno. raccontando l`aldila`, l`uomo in fondo racconta se stesso, le proprie speranze e le proprie angosce; e la letteratura del medioevo greco, ricchissima di testi dedicati alla dimensione ultramondana, offre cosi` visioni e descrizioni dello splendore della corte celeste e di giardini lussureggianti, ma anche di terribili torture e di carceri tenebrose. le reminiscenze classiche si intrecciano con l`immaginario cristiano, e caronte, abbandonata la sua barca, percorre la terra a cavallo come uno spietato predone di anime, mentre i morti irrequieti prefigurano il mito moderno del vampiro. brevissimi apologhi, dettagliati resoconti di visioni e viaggi onirici nelle lande infernali e paradisiache, dialoghi, poemi e canti popolari che arrivano fino alle soglie della contemporaneita` compongono un mosaico di cui questo volume offre una inedita panoramica a tutto tondo, in cui a parlare sono gli stessi bizantini, in un coro affascinante di santi, letterati, devoti e voci senza nome. molti dei testi qui antologizzati vengono presentati per la prima volta in italiano; di altri si offre la prima traduzione in assoluto in una lingua moderna. |