in un paesino di una puglia rurale non piu` arcaica e non ancora moderna, tutti giocano al gioco della . nelle osterie, davanti a un bicchiere di vino, la fortuna a carte indica un uomo, un padrone, che avra` il compito e il diritto di dire al resto dei presenti le verita` piu` imbarazzanti e provocatorie, col preciso intento di umiliare e senza che nessuno possa reagire. un gioco che ambirebbe a ribaltare l`ordine costituito, naturalmente prevaricatore, di cui e` l`evidente emanazione. perche` la legge del piu` forte in paese vige da sempre e in ogni aspetto della vita quotidiana. don cesare, il signorotto del luogo, detta la propria, quella di chi vive negli agi attorniato da un corteo di donne fra cui scegliere la sua concubina. tra queste c`e` marietta, diciassette anni, figlia e nipote di suoi servitori, bella al punto da doversi difendere dalle aggressive attenzioni dei troppi ammiratori. e poi c`e` matteo brigante, ex sottufficiale di marina ora ricco contrabbandiere che detta le sue regole all`intera comunita`. ma che va incontro allo scacco nell`istante in cui decide di sedurre marietta. sullo sfondo, il coro senza volto dei disoccupati, immobili come grandi meduse sulla piazza in attesa che qualche padrone reclami con violenza anche loro. apparso nel 1957 e diventato un film con marcello mastroianni, gina lollobrigida e yves montand, la legge dipinge la miseria morale e materiale di certe societa` patriarcali e, al tempo stesso, la forza sovversiva delle donne, con una capacita` di decifrare i meccanismi ancestrali del potere ancora oggi stupefacente. |