un uomo cammina lungo le rive di un grande lago tedesco. e partito all`improvviso, dopo avere provocato una serie di "incidenti emotivi", come lui stesso li definisce. e ripiombato nella vita di persone che non vedeva da tempo. ha risposto a email rimaste li` per quindici anni, facendo domande fuori luogo. ha provato a riannodare fili spezzati. mauro barbi, storico di professione, cerca di aggiustare i ricordi degli altri - le persone che ama e ha amato - proponendo la sua versione dei fatti. cerca di costruire una "memoria condivisa" che lo riguarda. ma che impresa e`? forse c`entra una piccola era glaciale privata, un processo di raffreddamento che ha spopolato la sua esistenza. dove sono fiore, arno, il vecchio cardolini, meri, la ragazza belga di madrid? dov`e` anna? dove sono tutti? forse il lago a cui ha dedicato anni di studio puo` dargli le risposte che cerca. vede, anzi immagina, l`immensa lastra di ghiaccio che lo copriva da sponda a sponda quattro secoli e mezzo prima. il sole pallido su una catasta di uccelli morti. un lunghissimo inverno che travolse l`europa con i suoi venti polari, le grandinate furiose, le inondazioni. una remota stagione estrema che faceva battere i denti, perdere la speranza, impazzire. come se ne usci`? come se ne esce? le immagini del passato ci ingannano sempre. barbi prova a rientrare nel presente, con tutta l`ansia e la fatica che richiedono i gesti semplici. uno in particolare potrebbe cambiare tutto. in questo suo "romanzo senza umani", dove gli umani sono a fuoco piu` che mai, paolo di paolo interroga i disastri climatici delle nostre singole vite. gli anni senza estate, i desideri furiosi come acquazzoni tropicali, le secche della speranza, il gelo che intorpidisce e nasconde. e poi il disgelo, che finalmente riporta alla luce. che cosa ricordano, gli altri, di noi? |