l`ultimo giorno di servizio, prima di lasciare l`agenzia di hutte, jean ha infilato nella sua valigetta una cartellina azzurra: il fascicolo su noelle lefebvre. jean, che ha poi cambiato mestiere - e tante vite -, conserva ancora il documento, l`unica traccia di quel periodo della sua giovinezza e del primo caso che hutte gli aveva affidato in una primavera parigina di tanti anni prima. una scomparsa misteriosa, quella di noelle, la cui stessa identita` sembra un rebus. persino il cliente che si era rivolto a hutte per ritrovarla, un certo brainos, aveva fornito informazioni vaghe. una scheda composta di tre brevi paragrafi, un indirizzo del quindicesimo arrondissement, una cartolina del fermoposta con una foto troppo scura: di questo e di poco altro disponeva jean per le sue indagini. poi, grazie all`incontro fortuito con l`enigmatico ge`rard mourade, jean era entrato in possesso dell`agenda di noelle. qui, annotati in inchiostro blu in corrispondenza di alcune date, orari di treni, indirizzi incompleti, numeri di telefono, i versi di una poesia, e ancora nomi di luoghi e persone - il dancing de la marine, il castello di chene-moreau, pierre mollichi, miki durac, georges, roger... alla fine di una serie di tentativi inconcludenti e secondo le indicazioni di hutte, jean aveva abbandonato le ricerche, ma le parole vergate da noelle, insieme a tutti gli altri particolari della sua scomparsa, hanno continuato a riecheggiare in lui negli anni successivi. allora gli indizi, dapprima indecifrabili, o invisibili, si sono rivelati di volta in volta sotto una luce nuova, per caso. noelle e` per jean come un ritornello che riaffiora inaspettato: per scoprire l`origine di quella melodia, jean dovra` immergersi nelle profondita` dei suoi ricordi e ricostruire l`itinerario tra memoria e oblio che lui e noelle hanno percorso insieme, inconsapevolmente. le acque cristalline del lago di annecy, certi vicoli deserti e silenziosi vicino al lungosenna, la sologne, e poi l`italia, fors |