il grande codice del canadese northrop frye ha conosciuto, fin dalla sua pubblicazione nel 1982, una straordinaria fortuna editoriale, diventando un`imprescindibile opera di riferimento per chi si interessi al rapporto tra bibbia e letteratura. la scrittura sacra del cristianesimo, nell`insieme variegatissimo dei libri che la compongono, dalla genesi all`apocalisse, costituisce un gigantesco repertorio di archetipi, simboli, miti e storie che ha profondamente plasmato il nostro immaginario, una sorta di grembo sempre fecondo senza il quale due millenni della nostra cultura non sono minimamente decifrabili. la bibbia e` infatti una sorta di opera-mondo, antica e comune a tutto l`occidente, che contiene tutte le forme e i modi della letteratura. grazie a una vastissima conoscenza del testo e al dispiegamento di una raffinata strumentazione teorica, frye offre di questo smisurato libro una fondamentale `anatomia critica`, attraverso l`elaborazione e l`applicazione di categorie interpretative quali il linguaggio, il mito, la metafora e la tipologia. il grande codice mostra pero` come la bibbia, pur profondamente radicata in tutte le risorse del linguaggio della nostra cultura, le ecceda. essa infatti non e` solo mito o narrazione storica o poesia, e` piu` di un`opera letteraria, e` una `rivelazione` in forma di annuncio coinvolgente sul significato della storia e della condizione umana. in questa originalita` sta il segreto della sua inesauribile forza generativa culturale. invitato a identificarsi con il libro dei libri, il lettore fara` l`esperienza di frye stesso, quella di un viaggio . prefazione di piero boitani. |