sulle rive dell`ofanto, nel mezzogiorno italiano, un secolo e mezzo fa si svolse una grande sfida. da una parte c`era il brigante, carmine crocco. pastore, militare, bandito di professione, divenne il capobanda piu` famoso nelle campagne meridionali dopo il 1860. alla guida del brigantaggio filoborbonico, sperimento` forme di guerriglia che avranno fortuna nel xx secolo, anticipandone gli aspetti politici e una organizzazione criminale su larga scala. dall`altra parte, il generale, emilio pallavicini di priola, aristocratico sabaudo, militare esperto in operazioni speciali e al comando di reparti schierati nella campagna contro il brigantaggio. l`ufficiale era parte dell`antica aristocrazia di spada e interpreto` la conclusione di un processo secolare, in cui i ruoli militari passavano definitivamente ai professionisti della guerra. nel primo decennio dell`italia unita furono questi due uomini, lontanissimi per origine e formazione, i protagonisti piu` conosciuti della guerra per il mezzogiorno. carmine pinto racconta le loro `vite parallele` e, attraverso queste, gli episodi, i luoghi, le battaglie e le leggende, la guerra tra il primo esercito nazionale e l`ultimo dell`antico regime, fino allo scontro finale e al sorprendente epilogo delle loro esistenze. |