come in un vero e proprio vincent van gogh ci racconta, giorno per giorno, le ultime settimane della sua vita trascorse nel villaggio di auvers-sur-oise, a nord di parigi. un`autobiografia ideale e poetica, fatta anche di tanti ricordi, in cui marco goldin presta le sue parole al grande pittore olandese, con un passo narrativo coinvolgente e sempre fedele alle fonti storiche e all`epistolario. la scena si apre il 15 maggio 1890, quando van gogh lascia ancora fresco sul cavalletto l`ultimo quadro a saint-re`my, in provenza, prima di andare a parigi dal fratello theo. e prima di prendere il suo ultimo treno per auvers. da li` in avanti il racconto si snoda avvincente, tra le strade strette di quel villaggio, la casa del dottor gachet, le distese di erba medica su cui galleggia il rosso dei papaveri, il fiume che scorre lento, la chiesa con un cielo smaltato di azzurro come una vetrata gotica. e infine i campi di grano come un appuntamento con il destino. van gogh in mezzo al giallo di quel mare, con le presenze evocate non solo di theo ma anche di molti altri personaggi. |