negli "eraclidi" (430-427 a.c.) i figli di eracle perseguitati da euristeo, tiranno di argo, si rifugiano a maratona, invocando la protezione delle leggi di atene. il tema di fondo della tragedia e` la lotta dei giusti contro i prepotenti pronti a violare con la forza il diritto (il diritto di asilo, il diritto a vivere in pace e sicurezza), e piu` in generale il conflitto tra legalita` e umanita` da un lato, e ferocia e disumanita` dall`altro. un conflitto che dilania gli stessi protagonisti: alcmena, la madre di ercole, invoca la morte di euristeo trasformandosi in punitrice ancor piu` spietata del suo persecutore, mentre euristeo, feroce oppressore, davanti alla morte reclama per se` quei diritti che ha sempre disprezzato. l`encomio di atene come soccorritrice dei deboli e dei perseguitati risuona anche nelle "supplici" (424 o 421 a.c.), in cui le madri dei capi argivi uccisi nell`assalto contro tebe implorano l`intervento di teseo, il sovrano di atene, per ottenere la restituzione delle salme dei caduti e dare loro una pia sepoltura. riecheggiano nella tragedia i dibattiti su democrazia e tirannide del tempo di pericle, cui da` voce proprio il personaggio di teseo, alfiere della liberta` contro il dispotismo e interprete delle istanze di euripide. note di fulvio barberis. |