nel 2017 una pubblicita` della dove fu al centro di polemiche: grazie al potere del brand, una ragazza nera si trasformava in una ragazza bianca dai capelli rossi. per l`azienda, si trattava di un omaggio alla diversita`. ma in tanti non gradirono: l`effetto sbiancante del docciaschiuma appariva nella migliore delle ipotesi un inspiegabile scivolone, nella peggiore un messaggio razzista, neanche tanto velato. dai social parti` un`ondata di indignazione che fece sparire velocemente lo spot incriminato. perche` quella reazione? perche`, a prescindere dalle intenzioni dell`azienda, quella pubblicita` riprendeva un motivo che, nei secoli, si era radicato in molte culture, non solo europee: quello dello "sbiancare un etiope" (o "un moro", "un nero"), col significato di "fare uno sforzo inutile" o "tentare un`impresa impossibile". di questo motivo culturale tanto profondo quanto nascosto, che affonda le proprie radici nei primi secoli dopo cristo e arriva fino ai giorni nostri, federico faloppa raccoglie qui i frammenti e ricostruisce le vicende, muovendosi tra proverbi popolari, fiabe antiche e commedie secentesche, affreschi medievali e dipinti rinascimentali, vignette satiriche e manifesti pubblicitari, pamphlet politici e romanzi autobiografici. si scopre cosi` che la favola attribuita a esopo del servo (nero) lavato e sfregato dal proprio padrone trova nei libri per bambini di epoca moderna risvolti moraleggianti e pedagogici sull`immutabilita` della natura e dell`ordine sociale, o che il battesimo dell`etiope raccontato negli atti degli apostoli diventa motivo iconografico privilegiato nell`olanda post riforma protestante. e si tracciano fili rossi che uniscono i padri della chiesa ed erasmo da rotterdam, libri di emblemi e mondi alla rovescia, poesia burlesca e letteratura alchemica, pubblicita` di saponi e propaganda fascista, fino ad arrivare a calimero, il pulcino nero sbiancato da un detersivo che ha segnato l`immaginario italiano del secondo dopoguerra. nel ri |