e spargendo al vento le ceneri della madre che martin brenner, genetista all`apice di una brillante carriera, marito e padre felice, comincia a interrogarsi sul suo rapporto con lei: perche` non prova un vero dolore, perche` ha sempre sentito che un velo si frapponeva tra loro? scoprira` il motivo in una lettera che lei gli ha lasciato: quello che li divideva era un segreto. sua madre non si chiamava maria, ma gertrud, ed era un`ebrea sopravvissuta ai lager. glielo aveva nascosto per proteggerlo, ma anche per lasciarlo libero di scegliere, da adulto consapevole, la propria identita` e la propria vita. ma qual e` la scelta davanti a una rivelazione cosi` scioccante? e cosa vuol dire poi essere ebreo? con il razionalismo dello scienziato, martin si getta in ogni genere di letture, ricerche, discussioni con l`amico simon e il rabbino golder, per poter decidere: tenere il segreto o accettare la sua ebraicita`, sconvolgendo non solo la propria esistenza, ma anche quella della sua famiglia, nonche` quel quieto rapporto di che ha sempre avuto con dio? ed e` davvero libero di scegliere o e` in realta` costretto ad accettare una definizione che per un genetista, e ateo, non ha alcun significato, e un`appartenenza che non sente? con la sua capacita` rabdomantica di captare i grandi temi del presente, bjorn larsson affronta uno dei grandi equivoci di oggi - l`identita` levata a vessillo di divergenza e inconciliabilita` e l`appartenenza come bisogno primordiale eretto a muro divisorio - per rivendicare il diritto di ognuno di essere guardato e giudicato per l`unica vera identita` che abbiamo: quella di singole persone. |