una madre che non ha avuto il tempo di esserlo. un figlio mai cresciuto. tra di loro, i giorni teneri e feroci, sognati eppure vividissimi che non hanno vissuto insieme. e un dialogo ininterrotto che racconta cosa significa diventare donne e uomini oggi. a piu` di quarant`anni dai versi che hanno disegnato i contorni di un cambiamento possibile -"libere infine di essere noi / intere, forti, sicure, donne senza paura" - dacia maraini riavvolge il filo di una storia tempestosa, quella al femminile, attraverso le parole di una madre a un figlio perduto, il suo, che cammina verso la maturita` pur abitando solo nei ricordi. e cosi` che l`immaginazione si fa piu` vera della realta`, come accade per tutte le donne che popolano i suoi libri - marianna, colomba, isolina, teresa - e sono arrivate a noi con le loro voci e i loro corpi. corpi che non hanno mai smesso di cercare la propria via per la felicita`, pieni di vita o disperati per la sua assenza, amati o violati, santificati o temuti, quasi sempre dagli altri, gli uomini. ed e` proprio a loro che parlano queste pagine. agli occhi di un bambino maschio non ancora uomo. per ricordare a lui e a tutti noi, sul filo sottile ma resistente della memoria, che solo quando l`amore arriva a illuminare le nostre vite, quello tra i sessi non sara` piu` uno scontro ma l`incontro capace di cambiare le regole del gioco. |