estate 1982: lasciati alle spalle i due casi d`inizio estate ("il principe dei gigli" e "casta diva"), il vicequestore norberto melis si trova in un pittoresco borgo della liguria insieme all`agente lambiase per un congresso organizzato dal ministero degli interni. quando tutto finalmente finisce, l`albergo viene invaso da scrittori e funzionari editoriali convenuti per un`importante manifestazione culturale. che, pero`, ha inizio con un colpo di pistola. chi ha ucciso il celebre autore in quella che ha tutta l`aria di una esecuzione? e perche`? coinvolto giocoforza nel caso, melis, che per poco non e` stato testimone oculare del delitto, si trova cosi` alle prese con un mondo fatto anche di piccole invidie, bassezze, vilta`. ma e` proprio tra i colleghi del morto - come tutti i letterati, persone piu` portate alle parole che ai fatti - che va cercato il colpevole? davvero le ragioni dell`omicidio stanno in quel groviglio di maldicenze, di competizione ambiziosa e di antipatie che, sotto l`apparente stima reciproca, segna quel piccolo universo chiuso su se stesso? non stara`, invece, nell`ombra del passato la spiegazione di quella morte brutale? fra personaggi delineati ora con sapiente ironia, ora con partecipata pieta`, in una liguria dove le solitudini e i silenzi dell`entroterra contrastano con l`immagine turistica colorata e vivace della costa, l`autore accompagna il protagonista pagina dopo pagina, intuizione dopo intuizione. e melis, qui coadiuvato da un lambiase dalla parlata incontenibile e fantasiosa, procede lentamente verso la verita`. che e`, come sempre, dolorosa e complessa. tale da lasciare l`amaro in bocca. |