londra non e` una citta`. i suoi vicoli sono vene, i suoi parchi polmoni. nella nebbia, le strade di ciottoli brillano di sudore, mentre le bocche degli idranti gettano acqua come sangue da un`arteria. le sue vecchie mura sembrano spalle enormi. i ponti che traversano il tamigi gambe tozze e arcuate, e le luci di westminster o le insegne di trafalgar square occhi sempre aperti. negli anni c`e` chi l`ha raffigurata come un giovane che sgranchisce le braccia, quasi si fosse appena svegliato, e altri che l`hanno paragonata a un mostro dalla testa enorme e dalle membra sottili. comunque la si guardi, una cosa e` certa: londra non e` una citta`, e` un animale in costante mutazione. partendo da questa irrefutabile verita`, peter ackroyd, londinese di east acton, ha concepito il piu` ambizioso e originale dei progetti: ricostruire il corpo di una terra che ha quasi cinquanta milioni di anni. la sua "londra" e` un saggio storico, un romanzo, un racconto gotico e, insieme, un incredibile trattato erudito. |