annacare/annacarsi e` in dialetto siciliano un verbo insidioso, difficilmente traducibile in italiano. quel che piu` si avvicina e` cullare/cullarsi, ma non e` proprio la stessa cosa. l`arte di annacarsi prevede il muoversi il massimo per spostarsi il minimo. una immagine che descrive bene lo spirito dell`isola e piu` ancora la disposizione d`animo dei siciliani tessuta di diffidenza. ogni viaggio in sicilia, anche quello intrapreso in questo libro, diventa una specie di danza immobile attorno alla geografia e alla filosofia, alla storia, al folklore e alla gastronomia, scoprendo che fra le diverse discipline esistono continui rimandi a una trama inestricabile. "pur restando immobile, l`isola si muove. non e` uno di quei posti dove si va a cercare la conferma delle proprie conoscenze. e invece un teatro dove le cose succedono da un momento all`altro. e un susseguirsi di scatti prolungati, pause per rifiatare e ancora fughe in avanti". come l`isola, alajmo procede a zig-zag in un itinerario non lineare, senza vincoli di percorso ne` di tempo, da un capo all`altro, sulla base di pure suggestioni, guidato dalla bellezza, accompagnato da un lucido pessimismo. come un atto d`amore che non si nasconde nessuna vergogna dell`oggetto amato: capita di innamorarsi di una canaglia. e anche se lo sai, che puoi farci? |