sembrerebbe tutto semplice: un compositore sceglie un libretto e lo mette in musica, rivestendo le parole di note. per mozart e` il contrario: vengono prima la musica, poi le parole. perche` per lui la poesia deve essere `figlia ubbidiente della musica`. e al compositore che spettano le scelte drammaturgiche, e` la musica che deve determinare il `tono`, il ritmo, il senso stesso del dramma. e infatti nelle tre opere "le nozze di figaro", "don giovanni", "cosi` fan tutte", mozart non si limita affatto a valorizzare gli ottimi libretti di lorenzo da ponte. scopre possibilita` drammatiche latenti nelle pieghe del testo, lo reinterpreta, gli da` un senso nuovo attraverso la musica. gli elementi della partitura interagiscono in modo miracoloso nel creare uno specifico colore, una perfetta atmosfera, un preciso ritmo drammatico. giovanni bietti conduce alla scoperta delle caratteristiche drammatiche e musicali delle tre opere mozartiane. scopriremo ad esempio perche` il "don giovanni", un`opera che comincia con un tentativo di stupro e un assassinio, e che finisce con la morte del protagonista, sia stato definito da mozart un`opera buffa. il senso c`e`, ma non lo si capisce semplicemente dal testo: bisogna tendere l`orecchio alla musica, al suo linguaggio e alla sua stupefacente varieta`. |